samanta
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mercoledì 5 luglio 2023
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troppa fantasia
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condivido il Tuo giudizio per i toni troppo fantasiosi in una storia che non deve sfiorare il ridicolo, bravi il trio famso di attori ma se mi ha convinto Laurence Olivier non mi ha convinto Peck (bravissimo attore) che usa un tono quasi farsesco nella parte, ho trovato più convincente l'interrpretazione di Mengele fatta da Charlton Heston in My Father del nostro Eronico.
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paolp78
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domenica 12 giugno 2022
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farsesco
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Questo film, diretto dal premiato Franklin J. Schaffner, tenta di compiere un’operazione molto ambiziosa e per nulla facile, trattando questioni storicamente delicate dentro una storia che si caratterizza per contenere degli elementi decisamente fantasiosi e sopra le righe. L’idea che sta al centro della narrazione, per quanto ardita, si rivela azzeccata riuscendo a suggestionare il grande pubblico.
La pellicola può essere classificata come un thriller, tuttavia deve dirsi che Schaffner non riesce mai a creare sequenze realmente cariche di tensione forse a causa dei cattivi che sono messi in scena in modo che definirei macchiettistico e quasi farsesco, a cominciare dal Dottor Mengele, il celebre medico e criminale nazista del terzo Reich.
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Questo film, diretto dal premiato Franklin J. Schaffner, tenta di compiere un’operazione molto ambiziosa e per nulla facile, trattando questioni storicamente delicate dentro una storia che si caratterizza per contenere degli elementi decisamente fantasiosi e sopra le righe. L’idea che sta al centro della narrazione, per quanto ardita, si rivela azzeccata riuscendo a suggestionare il grande pubblico.
La pellicola può essere classificata come un thriller, tuttavia deve dirsi che Schaffner non riesce mai a creare sequenze realmente cariche di tensione forse a causa dei cattivi che sono messi in scena in modo che definirei macchiettistico e quasi farsesco, a cominciare dal Dottor Mengele, il celebre medico e criminale nazista del terzo Reich. La difficile parte viene affidata al grande Gregory Peck che sceglie un’interpretazione vigorosa, volta ad accentuare il carattere pazzoide ed invasato del personaggio.
Decisamente più misurata ma anche meglio riuscita la performance dell’altro protagonista, il mitico Laurence Olivier, che qui interpreta un anziano cacciatore di nazisti.
Nei titoli di testa della pellicola, insieme ai nomi dei due grandi interpreti sopra citati viene indicato quello di un’altra vecchia gloria di Hollywood come James Mason; in realtà però Mason ha una parte molto inferiore a quella dei suoi colleghi, pertanto si ha quasi l’impressione che il suo nome sia indicato in sequenza con gli altri due solo per una questione di rispetto e riconoscimento della prestigiosa carriera dell’attore britannico, che con Olivier e Peck forma un trio davvero leggendario di ormai anziani interpreti che hanno contribuito a fare la storia del cinema.
Del resto del cast si ricorda Lilli Palmer, anche lei avanti con gli anni, il giovane Steve Guttenberg, che diventerà famoso negli anni ottanta con il ciclo di film “Scuola di polizia”, Uta Hagen che si distingue per efficacia interpretativa nella breve parte che le è affidata in duetto con Olivier, e Denholm Elliott, anch’egli con un piccolo ruolo.
La pellicola propone alcune sequenze truculente, soprattutto concentrate nel finale, che però non spaventano né convincono.
Seguendo una prassi invalsa in film di questo genere, con l’ultima scena Schaffner cerca di instillare nello spettatore un senso di inquietudine, ma anche quest’operazione non pare riuscita in modo pieno.
Buone le musiche di Jerry Goldsmith.
Si segnala infine che giusto qualche anno prima nel film “Il maratoneta” di Schlesinger, Laurence Olivier aveva interpretato un personaggio probabilmente ispirato proprio al Dottor Mengele. Viene da pensare che la pellicola sia stata realizzata sulla scorta del buon esito e dell’ottima riuscita della precedente ora citata, non avvicinandosi però ai livelli di quest’ultima.
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onufrio
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venerdì 24 aprile 2020
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94 omicidi
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Tratto dal romanzo di ira Levin, Schaffner dimostra tutte le proprie capacità nell'adattare un romanzo al grande schermo, avvalendosi di attori straordinari come Peck, Olivier e Mason, per un intrigo internazionale che ha come protagonista il nazismo ed il tremendo Professor Mengele, il quale ha attuato un diabolico piano per ridare lustro e vigore al partito nazista attraverso una folle operazione di rinascita.
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gustibus
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domenica 16 luglio 2017
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sublime recitazione tra bene e male
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Film sicuramente sopra le righe ma che da molti sussulti di paura questo "Ragazzi venuti dal Brasile". del regista F.J.SCHAFFNER..non un registello qualunque.Basta ricordare " Patton",Papillon e altri.Qui il tema dovrebbe essere piu'serio.Il diabolico Dott.Mengele dell'epoca nazista che era anche famoso per fare esperimenti scientifici sui prigionieri ebrei e non.Rifugiato in Paraguay aveva clonato col DNA di Hitler(Adolph!)..92 bambini identici a lui all'eta'di 14anni e dati in adozione in varie parti del mondo.Si,qui si entra un po' nella fantascienza dato che il film e'del 1978 ma che salva e crea tensione nel film e'la stupenda recitazione di Gregory Peck(Mengele) e Laurence Olivier(Dott.
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Film sicuramente sopra le righe ma che da molti sussulti di paura questo "Ragazzi venuti dal Brasile". del regista F.J.SCHAFFNER..non un registello qualunque.Basta ricordare " Patton",Papillon e altri.Qui il tema dovrebbe essere piu'serio.Il diabolico Dott.Mengele dell'epoca nazista che era anche famoso per fare esperimenti scientifici sui prigionieri ebrei e non.Rifugiato in Paraguay aveva clonato col DNA di Hitler(Adolph!)..92 bambini identici a lui all'eta'di 14anni e dati in adozione in varie parti del mondo.Si,qui si entra un po' nella fantascienza dato che il film e'del 1978 ma che salva e crea tensione nel film e'la stupenda recitazione di Gregory Peck(Mengele) e Laurence Olivier(Dott.Lieberman)cacciatore di nazisti un po' anziano che all'inizio del film tramite un ragazzo in Paraguay scopre tutta questa storia dei 92 Hitler sparsi per il mondo.Olivier e'stato candidato all'oscar!veramente una recitazione super da Khartoum a questo signore anziano e Peck nomination ai Golden globes,anche lui da "Vacanze romane" a questo Mengele..eccezionali tutti e due.Diciamo che sono il motore del film.Nella ultima mezz'ora di film i due attori fanno la gara di bravura in una casa della Pensilvenya dove si incontrano per un finale molto duro con tanto di doberman,4 cagnoloni che faranno un lauto pasto.Da vedere una sola volta,ma da vedere solo per capire come un attore vero deve recitare,cosa che non tutti sanno fare!
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rudy
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giovedì 30 agosto 2007
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onore ai grandi divi
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le superbe interpretazioni di 3 mostri sacri del cine mondiale rendono il film al di sopra delle dissertazioni sul valore della trama Va visto e gustato come se ci trovassimo in cima ad una montagna e ci saziamo nel vedere la grandezza della natura.E non ci stanchiamo a rivederla.
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riccardovetri
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lunedì 6 marzo 2006
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cloni scomodi
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Un giovane ebreo estremista scopre che il dr. Morte, terribile medico scienziato del terzo reich appassinato di esperimenti sugli umani, si è rifugiato in Paraguay da dove vuole sorvegliare l'esecuzione del suo piano per dar vita ad un quarto e stavolta millenario reich. Egli ha clonato infatti 94 bambini, sparsi per il mondo, che hanno nel sangue gli stessi geni del fuhrer, Adolf Hitler e ha ricreato nella loro vita le stesse condizioni che il piccolo Adolf dovette affrontare nella sua infanzia, compresa la morte del padre quando questo aveva 65 anni. Anche i padri dei cloni devono essere dunque uccisi, ma il piano di Mengele(il Dr. morte)è ostacolato da Lieberman, un'ebreo deciso a far chiarezza sulla faccenda dei cloni del fuhrer, fino al punto che tale piano verrà interrotto e Mengele cercherà di portare a termine la sua opera da solo, trovandosi però nel finale faccia a faccia con Liberman, in un incontro che deciderà definitivamente l'esito del piano di Mengele.
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Un giovane ebreo estremista scopre che il dr. Morte, terribile medico scienziato del terzo reich appassinato di esperimenti sugli umani, si è rifugiato in Paraguay da dove vuole sorvegliare l'esecuzione del suo piano per dar vita ad un quarto e stavolta millenario reich. Egli ha clonato infatti 94 bambini, sparsi per il mondo, che hanno nel sangue gli stessi geni del fuhrer, Adolf Hitler e ha ricreato nella loro vita le stesse condizioni che il piccolo Adolf dovette affrontare nella sua infanzia, compresa la morte del padre quando questo aveva 65 anni. Anche i padri dei cloni devono essere dunque uccisi, ma il piano di Mengele(il Dr. morte)è ostacolato da Lieberman, un'ebreo deciso a far chiarezza sulla faccenda dei cloni del fuhrer, fino al punto che tale piano verrà interrotto e Mengele cercherà di portare a termine la sua opera da solo, trovandosi però nel finale faccia a faccia con Liberman, in un incontro che deciderà definitivamente l'esito del piano di Mengele.
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