Il gatto dagli occhi di giada |
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Un film di Antonio Bido.
Con Franco Citti, Paola Tedesco, Corrado Pani, Bianca Toccafondi, Giuseppe Addobbati.
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Giallo,
durata 92 min.
- Italia 1977.
- VM 14 -
MYMONETRO
Il gatto dagli occhi di giada
valutazione media:
2,38
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Quando il gatto si sporca di rossodi Luca PerettiFeedback: 0 |
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giovedì 18 agosto 2005 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il film di Bido risente, anche volontariamente, delle atmosfere tipiche dei gialli di Argento. In questo caso la lezione risulta essere assorbita molto bene, se si eccettua l'evidente forzatura ed rimando del titolo, la produzione assai povera aveva bisogno di un titolo che potesse attirare gli amanti del genere, peccato che essendo nel 1976 si faceva rimando alla trilogia sugli animali piu' che al recente(1975) Profondo Rosso. Ed è proprio da quest'ultimo che Bido prende spunto. I personaggi sembrano marionette inserite a regola d'arte in un contesto filmico calcolatissimo, ma mai banale. La musica entra nei momenti giusti, quando la tensione sale, fino a scompare come per magia quasi a rassicurare lo spettatore ed i suoi nervi. Di Profondo Rosso, resta la presenza, forse anche scomoda, in tutto il film. Basta osservare i primi due omicidi ripresi e ripuliti da Bido ma con il timbro tipico di Argento. I protagonisti assomigliano, forse anche troppo, a quelli del capolavoro argentiano ma, nonostante tutto, risultano piacevoli nella loro presenza. Il Gatto dagli occhi di giada trova le sue origini nel cinema di genere, ma qui siamo gia' nel 1976, e da lì a poco arrivera' il prematuro canto del cigno per quello che era un punto di forza del nostro cinema italiano. In sostanza il film sa di provincia, quella pero' cara al miglior Avati, quella sfiorata e sempre rispettata da Argento, quella provincia che mette i brividi e fa paura, e la paura in questo caso arriva dal passato. Il passato come storia e tragedia e non il passato come trauma psicologico di chissa' quale orribile delitto borghese. In questo film l'assassino muove i suoi passi di vendetta ma, la sua è una vendetta "storica" e non piu' generica come si addiceva ai film del filone giallo. L'ombra crudele del passato riportera' a galla una tragedia legata alla storia del nostro paese. La vendetta' diventera' prerogativa per patteggiare cio' che all'epoca era stato tolto. Solo di fronte alla lucda verita' delle proprie azioni, forse l'assassino trovera' pace per far tacere il proprio dolore, solo il finale, serrato, secco e senza fronzoli chiarira' tutto e portera' alla luce risvolti macchiavellici sino all'ultimo tenuti perfettsamente nascosti agli occhi e alla comprensione dello spettatore.
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