fedeleto
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giovedì 5 febbraio 2015
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il cinese non perdona
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Un ex commissario che in passato arrestò un pericoloso criminale chiamato cinese, ora si ritrova a doverla pagare attraverso minacce di questo'ultimo poiché è evaso.Ma il commissario riuscirà a mettere contro il cinese l'americano, un boss desideroso di comandare la città, e lo scontro ha inizio.Lenzi (napoli violenta, spasmo) cita Leone, e il film scritto da Gastaldi, Sacchetti e Scavolini funziona, ma ancora una volta è soprattutto la bravura di Milian a spiccare che nella parte del cinese è perfetto. Poliziottesco buono che senza troppe pretese accontenta quasi tutti.
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elgatoloco
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lunedì 26 luglio 2021
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comunque film"degno", a suo modo, certo
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"Il cinico, l'insame, io violento"(Umberto Lenzi, anche co-sceneggiatore con Ernesto Gastaldi e Dardano Sacchetti, da un soggetto di Sauro Scavolini, 1977), ci propone, come molte altre volte, il commissario Tanzi, anzi ex-commissario(Maurizio Merli)contro il perfido("infame", secondo il titolo)"Cinese"(Tomas Milian), ma c'è annche un emissario dlela mafia italo.americana(Frank di Maggio, reso da John Saxon) e il tutto si svolge, come si suol dire, "senza esclusione di colpi", in una Milano sempre più violenta e pericolosa, dove il commssario, anzi ex è venuto da Roma, dopo che i suoi metodi, decisamente"poco ortodossi"aveano infastidito qualcuno.
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"Il cinico, l'insame, io violento"(Umberto Lenzi, anche co-sceneggiatore con Ernesto Gastaldi e Dardano Sacchetti, da un soggetto di Sauro Scavolini, 1977), ci propone, come molte altre volte, il commissario Tanzi, anzi ex-commissario(Maurizio Merli)contro il perfido("infame", secondo il titolo)"Cinese"(Tomas Milian), ma c'è annche un emissario dlela mafia italo.americana(Frank di Maggio, reso da John Saxon) e il tutto si svolge, come si suol dire, "senza esclusione di colpi", in una Milano sempre più violenta e pericolosa, dove il commssario, anzi ex è venuto da Roma, dopo che i suoi metodi, decisamente"poco ortodossi"aveano infastidito qualcuno... Naturalmente la lotta si conclude con la vittoria del"buono", purché si accetti come "buono"chi non si fa scruoli di usare metodi che altrimenti si riterrebbero uguali o almeno simili(sono messi in atto in chiave reattiva, non di azione)a quelli dei criminali. Dopo essere stato"Er Monnezza"Milian assume le vesti più"dure"del"Cinese", un personaggio che invero non ha avuto il successo di pubblico delle prove precedenti, rimanendo a uno"scroe"comnque di poco inferiore a quello dei film del ciclo citato. Da rilevare la velocizzazione delle sequenze, secondo il costume già invalso nel cinema USA e la "secchezza violenta"delle sequenze, che non fanno sconti a nessun accomoidamento, trovando qualche ostacol nella censura dell'epoca, ma passando in qualchee modo"indenne". Colpo su colpo , possiamo dire, anche perch° il commissario Tanzi è stato personalmente non solo minacciato ma aggredito, per cui le sue reazioni hanno anche, se non principalmente, il sapore e il senso di una vendetta. Convincente Milian più di Merli, che ripete un ruolo sostanzialmente stereotipato, bene Saxon, mentre non è da trascurare la partecipazione di Renzo Palmer, qui nei panni di un commissario dai metodi diversi(non è difficile immaginarlo)da quelli del suo collega. Le musiche di Franco Micalizzi sono asoslutamente funzionali allo svilupparsi dlele sequenze, allla scasione dlele stesse, senza volersi in qualche modo"autonomizzare"rispetto al film, che segue i canoni, decisamente rigigi(pochssime le variazioni sul tema, per usare un'espressione musicale, appunto)del"poliziottesco", che intercettava i desiderata del pubblico, in anni di crescente criminalità ma anche in anni non a caso definiti", con formula gioranlistica di successo, "di piombo": Difficile aggiungere altro, dato che ci si muove rigorosamente in tale ambito, senza molte possibilità di arricchire il quadro, di fuoriuscirne in qualche modo, visto che i registi e gli sceneggiatori risponendevano quasi unicamente alla"domanda"del pubblico, senza in nesun modo un tentativo di proporre qualcosa di"nuovo", dove l'esprressione sembrava , forse, essere quasi"blasfema", in un quadro rigidamente predetterminato, quasi fosse"immutabile". El Gato.
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elgatoloco
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sabato 24 luglio 2021
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poliziottesco molto violento
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"Il cinico, l'infame, il violento"(Umberto Lenzi, 1977, su soggetto di Sauro Scavolini, sceneggiatura dello steso regista, di Dardano Sacchetti ed Ernesto Gastaldi, 1977)contrappone il commissario Tanzi e il "Cinese" , efferato bandito che perà non lavora da solo e non solo "pro domo sua", ma al servizio di altri, con i quali , però le cose non vnano per nulla lisce, azni. Milano iperviplenta e piena di delinquenza(anche se, forse, i livelli raggiunti negli anni 1970 sono poco rispetto a quanto vi accade oggi, stando a stratistiche e notiziari attendibili), dove il traffico di denaro non è l'unico ma praticamente il principale cespite della criminalità, dove solo i metodi spiacci di commissari di polizia come Tanzi, che pedina i criminali e li attacca direttamente sembrano essere il contravveleno adatto per vincere contro i delinquienti.
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"Il cinico, l'infame, il violento"(Umberto Lenzi, 1977, su soggetto di Sauro Scavolini, sceneggiatura dello steso regista, di Dardano Sacchetti ed Ernesto Gastaldi, 1977)contrappone il commissario Tanzi e il "Cinese" , efferato bandito che perà non lavora da solo e non solo "pro domo sua", ma al servizio di altri, con i quali , però le cose non vnano per nulla lisce, azni. Milano iperviplenta e piena di delinquenza(anche se, forse, i livelli raggiunti negli anni 1970 sono poco rispetto a quanto vi accade oggi, stando a stratistiche e notiziari attendibili), dove il traffico di denaro non è l'unico ma praticamente il principale cespite della criminalità, dove solo i metodi spiacci di commissari di polizia come Tanzi, che pedina i criminali e li attacca direttamente sembrano essere il contravveleno adatto per vincere contro i delinquienti.Vittoria dei"buoni", ma che rappresenta comunque solo un epidodio, anche perché altrimenti non vi sarebbe un segutio, alle storie di una serie fortunata, dal pinto di vista del pubblico, anche se a suo tempo"demnizzata"dalla critica, che le rimproverava violenza, mancanza di scrupoli nella rappresentazione dlela vilolenza, luoghi comuni e "manicheismo"totale.Oggi, con il vantaggio della distanza dalla"prima viisione"di questi film, possiamo constatare che ; a)da un lato si imitavano film stranieri, in specie made in the USA; b)dall'altro si voleva mettere in mostra la delinquenza dilagante(anche se sembrava quasi essere dominante, tale dimensiome, rispetto a tutto il resto)quasi come il"pericolo numero uno"sempre e in ogni parte, ma soprattutto nelle mtropoli come Roma e Milano, volendosi limitare all'Italia;; C)era una serie fdi film, redditizi tutti, nei quali vi erano inteprreti fissi, come Maurzio Merli, come commiessario di polizia e Tomas Milian, doppiato in romanesco da Ferruccio Amendola, che"funzionavano"dal punto di vista del guadagno di questi film, in tempi nei quali il cinema"rendeva", indubbiamente sempre e mai pooco, salvo per qualche flop che però era indubbiamente tale e come tale rsaltava come un'eccezione: d)la formula di questi fiim, certo non tutti uguali l'uno all'altro, è però costante, dato che ci sono poche, anzi pochissime variazioni sostanziali, quasi a confermare quanto "si è già visto ed ha avuto sccuesso", dove, se Merli è nel ruolo solito e ripete stereotipi del suo personaggio, qui Milian, che era stato"Monezza"in vari film, ddiventa"Il Cinese"e come tale si mostrta versatile, adatto anche ai cambi di ruoli e altri comprimari come Renzo Palmer, Guido Alberti,Gianni Musy, sono comunque interpreti di un certo valore, come lo è Gabriella Giorgelli, in un ruolo femminile comunque"sacrirficato"in film a domianza maschile pressoché totale... El Gato
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