Je t'aime, moi non plus

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Un film di Serge Gainsbourg. Con Jane Birkin, Gérard Depardieu, Reinhard Kolldehoff, Joe Dallesandro, Boris Vian (II).
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Titolo originale Je t'aime moi non plus. Drammatico, durata 80 min. - Francia 1976. MYMONETRO Je t'aime, moi non plus * * 1/2 - - valutazione media: 2,50 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari. Acquista »
   
   
   

Uno dei film preferiti da Truffaut Valutazione 3 stelle su cinque

di Gianni Lucini


Feedback: 29144 | altri commenti e recensioni di Gianni Lucini
mercoledì 14 dicembre 2011

Uscito nella sale nel 1976 il lungometraggio interpretato tra gli altri da Joe Dalessandro e Jane Birkin racconta un complicato quanto triangolo tra una ragazza androgina e una coppia di camionisti omosessuali. All’epoca non convince né critica né pubblico anche se molti anni dopo verrà citato da Truffaut come uno dei suoi film preferiti. Il film è ispirato a una canzone di successo scritta dallo stesso Gainsbourg e da lui stesso interpretata insieme a Jane Birkinche ha avuto, soprattutto in Italia, un sacco di guai con la censura. Tutto inizia il 15 agosto 1969 quando la commissione di censura RAI la cancella dalla programmazione. La decisione, formalmente lo esclude soltanto dalla lista dei brani presentati nel corso di "Hit Parade", il programma radiofonico dedicato alla classifica dei dischi più venduti presentato da Lelio Luttazzi, ma le motivazioni non possono che farlo bandire da tutti i programmi. Per il solerti censori, infatti, la canzone che racconta un amplesso con una delicata alternanza di sospiri e parole quasi sussurrate su un’ipnotica base melodica è “oscena” e supera i limiti del cosiddetto "senso comune del pudore". Per questa ragione un disco che va a ruba nei negozi italiani al punto da figurare tra i primi dieci della classifica di vendite viene ufficialmente ignorato dalla RAI. la magistratura ordinaria poche settimane dopo la decisione della censura RAI dispone il sequestro del disco su tutto il territorio italiano. La persecuzione tardiva finisce però per dimostrarsi inefficace e oltre a contribuire ancor di più alla diffusione della canzone, fa conoscere anche nel nostro paese un personaggio geniale e intraprendente come Serge Gainsbourg che ha composto Je t’aime, moi non plus in un periodo particolare della sua vita artistica. L’artista francese infatti dopo la morte del suo grande amico e primo pigmalione Boris Vian ha da poco iniziato a percorrere strade nuove prima attingendo alle ritmiche percussive africane mentre in tutto il mondo il beat vive il suo momento di maggior splendore e poi aprendosi alle tentazioni della psichedelìa. Considerato un anticipatore delle innovazioni che caratterizzeranno il pop più impegnato degli anni Settanta il buon Serge rischia però di essere travolto dall’inaspettato e straordinario successo commerciale di Je t’aime, moi non plus, un brano nato come un divertimento musicale ricco di allusioni sessuali che lo fa entrare nella storia del costume. Il titolo, contrariamente alle traduzioni italiane un po’ forzate che si possono reperire qua e là in rete non significa «Ti amo, io di più» ma «Ti amo, io neanche un po’». L’equivoco nasce forse dalla sua versione italiana realizzata da Giorgio Albertazzi e Anna Proclemer che è intitolata proprio Io ti amo… e io di più. Lo stesso Gainsbourg, interpellato sull’argomento, ha rivelato che la frase, ispirata a una nota battuta di Picasso nasce dal fatto che lui si è sempre sentito troppo timido per rispondere con un semplice ma impegnativo «anch'io» a un «ti amo». Il testo ha un andamento altalenante che ricorda i movimenti dell’amplesso e si snoda sinuoso su una melodia ipnotica. Anche la storia della canzone è particolare. Gainsbourg la pensa e la scrive per Brigitte Bardot con la quale ne registra anche la prima versione. Pochi giorni prima di dare alle stampe il disco, però, l’attrice, considerata in quel periodo uno dei più importanti simboli dell’anticonformismo e della liberazione sessuale, viene presa da scrupoli inaspettati e si tira indietro. Gainsbourg, indispettito, decide di pubblicare ugualmente il disco sostituendo la Bardot con la sua compagna Jane Birkin. Il successo di Je t’aime, moi non plus regala a Gainsbourg la popolarità internazionale ma finisce per appiccicargli addosso la divisa del sulfureo cantore di un erotismo spinto al limite della pornografia

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