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Un Jean-Louis Trintignant istrionico per questo divertente film di Gérard Pirès, incentrato sulla figura di un marito succube di una moglie odiosa (Lea Massari, sprecata in un ruolo così piccolo ed inusuale per lei) che sogna un cambiamento radicale della sua vita. Ci riesce, malgrado tutto, anche se alla fine le vicende finiranno per ritorcersi contro di lui... Curioso notare come Trintignant sfoderi un talento assoluto per un ruolo così cinico e così simile a quello interpretato in un altro film particolare e poco conosciuto, del '69, "Il ladro di crimini", da anni mancante nei vari palinsesti nazionali. Comunque qua la storia è divertente, bizzarra, gustosa. A molto contribuisce la co-protagonista Mireille Darc, una delle attrici più belle che il cinema francese ci ha regalato, qui in forma strepitosa nel ruolo della segretaria "da portare fuori a cena". L'ottimo Bernard Fresson è un comprimario di tutto rispetto, fino a quando può... recitare. Purtroppo il finale è deludente, troppo scontato e banale. Tra le divertenti scene una su tutte, degna di una gag di Mr. Bean. Trintignant decide di acquistare una motocicletta, ma non una Vespa o una Lambretta, opta per una nuovissima Kawasaki 500 tre cilindri, potente, veloce, impegnativa. Non è molto pratico, vicino ad un'edicola cerca di metterla in moto ma gli scivola il piede dalla leva e si fa male, allora "saltella" su un piede solo, con il casco in testa, fino alla panchina più vicina... Esilarante! Poi in centro a Parigi è in difficoltà nel traffico e perde anche le riviste "per soli uomini" che ha appena comprato. Si ferma e le raccoglie... Poi, arrancando riece a tornare a casa. Da notare che Trintignant e Pirès faranno coppia in un altro film, questa volta drammatico e crudo, dal titolo "Appuntamento con l'assassino", con Claude Brasseur e Catherine Deneuve. - di "Joss" -
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