Borsalino and Co. |
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Un film di Jacques Deray.
Con Alain Delon, Riccardo Cucciolla, Daniel Ivernel, Gabriella Farinon, Reinhard Kolldehoff.
continua»
Poliziesco,
durata 100 min.
- Francia, Italia 1974.
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un seguito di"Borsalino"che si può vedere, ma...di elgatolocoFeedback: 257552 | altri commenti e recensioni di elgatoloco |
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venerdì 7 gennaio 2022 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
"Borsalino & Co"(Jacques Deray, screenplay-scénario di Pascal Jardin, 1974)ci presenta Roch Siffredi, "principe"dei gangster marsigiesi negli anni 1930 alle prese con una banda rivale, capeggiata da Volpone o meglio dai fraqtelli Volpone(gli italiani che si insinuavano a Marseille/Marsiglia, cercando di diventarne i veri padroni tramite la diffusione della droga,ma anche l'apporggio d gruppi fascisti(i fascismo aveva cercato, in effetti, di diffondersi anche fuori dall'Italia, con pericolose propaggini in Francia, ma ngli anni 1930 , con l'affermarsi del nazismo, dalla Norvegia di Quisling alla Spagna di Francisco Franco y Bahamonde all'Europa dell'Est il pericolo fascista tendeva a divenire una pericolosa realtà). Vendetta su vendetta, Roch viene persino catturato e drogato, finendo per vario tempo in manicomio, ma riuscirà comunque a fuggire, a ritornare persino all'Alcazar, il locale di varietà(ma anche bordello)di sua proprietà , a regolare i conti con i suoi nemici, ma alla fine d eciderò di andare in America, con Lola, il suo"vero amore". Rimane il fascino di questi film, cosìm ben scenegiati(Jardin, bravo scrittore, era soprattutto uno sceneggiatore, però), dove lalternanza tra sequenze"contemapltive"prparaano altre sequenze, di azione criminale, dove non si lesina in alcun modo sulla violenza, dove però, anche soprattutto al "number one", al primo film, c'è decisamente il rishcio che la violenza come mezzo espressivo sia diventato mezzo espresisvo prioritario, dove il resto(i dialoghi qui sono decisamente pià scarni che nel primo film, dove pure non emergevano per lunghezza e"comoutezza"sintattica), pur se tutto il resto, accettandone la struttura come la conosciamo, "funziona", dove il leitmotiv musiclae di Claude Bolling risuona nelle parti cruciali del film, quasi a "marcare il tetritorio"in qualle creatura"fantasmatica"che è comunque il film. Aggiungere altro significherrbbe, temo, aggiungere zavorra dove essa non è né rishciesta né in alcun modo opportuna, mentre basterà dire che questo modello di film gangsteristico, che ha Deray non unico esponente, ma certamente "piccolo maestro"del genere, che tecnicamente risente dell'influenza della"nouvelle vague", straordinaria innovazione del cinema tout court, ha qui ancora una volta in Alain Delon un esponente "assoluto", dove anche l'immobilità del viso è di per sé espressiva; Riccardo Cucciolla, d'altra parte, p qui il suo avversario principe. Da v edere comunque, anche per documnetarsi,. Catherine Rouvel è Lola, tra le interpreti femmonili c'è anche Mireille Darc e anche Gabriella Farionon... El Gato
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