Osservare i due nuovi poster di Ultimo tango a Parigi fa riflettere sul passare del tempo e sul variare delle modalità di comunicazione. Quando il film uscì nel 1972 le strade delle città erano ancora il luogo primario in cui annunciare l'uscita di un film e ciò comportava, con un'opera che si preannunciava come 'scandalosa', il giusto mix tra attrazione, qualità e anche autocensura necessaria.

Oggi che anche i tabelloni per le affissioni elettorali restano desolatamente vuoti, le esigenze sono cambiate. È la rete che veicola il lancio e quindi il poster deve tenere conto di un tempo della fruizione molto diverso.

Se si vanno a rivedere i manifesti dell'epoca si può notare come prevalga la presenza di Brando e Schneider uno di fronte all'altra, presumibilmente nudi ma adeguatamente sfumati con lei che abbraccia il collo di lui. I due nuovi manifesti offrono una nuova e stimolante lettura a chi non abbia visto il film e/o a chi voglia tornare ad apprezzarlo nella dimensione del grande schermo. Non c'è più bisogno di alludere alla dimensione sessuale come all'epoca e ci si può permettere di sottolineare due elementi che fanno parte della narrazione del film.

In uno dei due si sottolinea una sensazione di tenerezza e di abbandono con i due protagonisti abbracciati in un'inquadratura carica di luce in cui gli occhi di entrambi sono chiusi quasi volessero interiorizzare la bellezza del momento. Nell'altro invece si evidenzia il distacco, il tormento di due personalità dando prevalenza al volto di Brando a fuoco mentre, in secondo piano, Schneider non solo è sfocata ma compie anche un gesto imbarazzato cercando di non far cadere il cappello che ha in testa. Se visti insieme offrono una sintesi efficace del film che vogliono promuovere.

Sabato 28 aprile il Bif&st-Bari International Film Festival Bari presenterà in anteprima mondiale e in versione originale il restauro di Ultimo tango a Parigi di Bernardo Bertolucci (1972). Successivamente il film ritornerà in sala (il 21, 22 e 23 maggio), distribuito da CSCP - la branca del Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale che si occupa di produzione e distribuzione. Il film uscirà sia nella vecchia edizione doppiata, sia nella versione originale (inglese e francese) con sottotitoli italiani. Quest'ultima versione non è mai uscita in Italia.

Il restauro è stato realizzato da CSC-Cineteca Nazionale in collaborazione con Grimaldi Film Productions e Metro-Goldwyn-Mayer Studios, a partire dai negativi originali messi gentilmente a disposizione da Metro-Goldwyn-Mayer Studios. La correzione del colore è stata eseguita sotto la supervisione di Vittorio Storaro, autore della fotografia del film.