Anno | 1972 |
Genere | Poliziesco |
Produzione | Italia |
Durata | 110 minuti |
Regia di | Lucio Fulci |
Attori | Irene Papas, Florinda Bolkan, Barbara Bouchet, Marc Porel, Tomas Milian, Georges Wilson Linda Sini, Rosalia Maggio, Andrea Aureli, Ugo D'Alessio, Franco Balducci, Duilio Cruciani, Antonello Campodifiori, Vito Passeri, Virginio Gazzolo. |
MYmonetro | 2,92 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Il fim fu sequestrato perché in una lunga sequenza la Bouchet appare nuda in compagnia d'un bambino, cosa proibita dalla censura, ma, al processo, si poté dimostrare che il bambino era in realtà un nano maggiorenne.
CONSIGLIATO SÌ
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In un paesino del sud, un giornalista milanese in vacanza scopre l'efferato uccisore di tre bambini. I produttori riuscirono a montare una efficace trovata pubblicitaria: il fim fu sequestrato perché in una lunga sequenza la Bouchet appare nuda in compagnia d'un bambino, cosa proibita dalla censura, ma, al processo, si poté dimostrare che il bambino era in realtà un nano maggiorenne e ciò valse l'assoluzione della pellicola.
NON SI SEVIZIA UN PAPERINO disponibile in DVD o BluRay |
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"Non si possono dare tre stellette a un film di Fulci": è la frase pronunciata da uno (ma pensata da molti) dei critici cinematografici italiani del secolo andato. E questa austerità reazionaria, questo disprezzo quasi censorio sono stati cifra caratterizzante di tanta intellighenzia critica nei confronti delle opere del Maestro, senza salvarne nessuna dal limbo del trash all'ita [...] Vai alla recensione »
Forse il miglior film di Lucio Fulci, ebbe a suo tempo un processo- da cui, con un minimo di furbizia da parte di Fulci venne assolto- per la scena in cui Barbara Bouchet si mostra nuda a un bambino (in realtà un nano maggiorenne, Domenico Semeraro, noto come il “nano della stazione”, un imbalsamatore che finirà tragicamente sulle cronache per il suo omicidio da parte dell'aman [...] Vai alla recensione »
Probabilmente il film più importante nella lunga carriera di Lucio Fulci ed anche quello più apprezzato in generale. A partire dall’ambientazione, inedita per un thriller italiano del periodo, il film di Fulci si differenzia molto dagli altri prodotti dello stesso genere realizzati negli anni 70: la violenza efferata (per l’epoca) e gli effetti splatter che, ancora [...] Vai alla recensione »
La valutazione di due stelle con cui il dizionario accoglie questo film è alquanto ingenerosa : il buon Lucio Fulci con i quattro soldi investiti per la realizzazione di questo film non avrebbe davvero potuto girare una pellicola migliore di questa. Lo si può tranquillamente collocare al terzo posto dei thriller italiani migliori mai realizzati, davanti a Sei donne per [...] Vai alla recensione »
'NON SI SEVIZIA PAPERINO, primo titolo proposto per il film, e poi modificato aggiungendo un 'UN' dal color grigio su campo nero (per farlo comunque sparire), causa minacciate ritorsioni da parte della Walt Disney per l'uso improprio della parola 'Paperino', è un thriller giallo nel quale il tocco rivoluzionario del grande Maestro è geniale.
Lucio Fulci è un regista estremamente difficile da valutare e da inquadrare: sempre al limite tra cinema d'autore e cinema di genere, i suoi film certamente non passano mai inosservati, restano nella memoria, sono originali. Qui tuttavia il regista romano sembra girare il suo film più complesso e maturo, che si svincola dal genere horror anche se senza snaturare la propria vocazione [...] Vai alla recensione »
Lucio Fulci è uno di quei personaggi del mondo del cinema troppo spesso sottovalutati (in Italia) e di cui non si parla e non si scrive quasi mai se non per relegare i film da lui diretti nel ristretto, anche se nobilissimo, ambito dell’artigianato cinematografico, oppure, nel più benevolo dei casi, per elevarlo al rango di “autore” tramite tardive celebrazioni.
Davvero niente male questo "Non si sevizia un paperino". è il secondo film di Fulci che vedo dopo "La Pretora" e per la seconda volta non mi ha deluso. Anche se è presente qualche momento "deprimente" e l'assassino si individua prima del finale per esclusione,ha buona suspance e azione. Fa leva inoltre sull'affascinante Bolkan e sulla [...] Vai alla recensione »
Un cult filmato dal maestro dell'orrore, Lucio Fulci, che in questa pellicola si dedica al giallo poliziesco con venature horror spruzzate in alcune scene(l'uccisione della maciara e la scena finale). La polizia indaga su tre omicidi, tutti e tre bambini morti in circostanze analoghe; la questione suscita anche l'interesse della stampa, qui rappresentata da Andrea Martelli (T.
Fulci non inventa nulla ma reinventa i generi mescolando elementi di vari autori in modo originale, in questo caso sulla tavolozza dei colori, sullo sfondo chiaro delle case bianche di Accettura in Basilicata, mischia il giallo dei thriller di Argento, che nel ’72 aveva già partorito i suoi primi tre capolavori, al rosso acceso del sangue vivido delle scene più splatter di Mario Bava, ottenendo un [...] Vai alla recensione »
"non si sevizia un paperino"(Lucio FUlci, anche autore della sceneggiatura con Roberto Gianviti e Gianfranco Clerici, 1972), terzo "Thriller erotico"(maeglio sarebbe dire, semmai, "thriller con elementi erotici", dopo"Una sull'altra"(1969)e "UNa lucertola con la pelle di donna"(1971), è senz'altro, per il carattere "enigmatico" [...] Vai alla recensione »
INSIEME A "PROFONDO ROSSO" IL MIGLIOR GIALLO ITALIANO
Sopravvalutato thriller anni '70. Un maniaco assassino fa strage di bambini e una magiara confessa gli omicidi. Seppure siano presenti alcuni elementi critici di ritratto sociale e l'assassino non sia facilmente intuibile, il resto è piuttosto banale ed artefatto.
Gli abitanti di Accendura, un paesino della Lucania, sono terrorizzati dalle gesta di un misterioso assassino che uccide i loro bambini. Il primo sospettato a finire nelle mani dei carabinieri è Filippo Barra, un innocuo malato di mente che viene scagionato non appena si verifica un nuovo omicidio. Nel frattempo, giungono dalla città il giornalista Andrea Martelli e l’avvenente Patrizia, ricca figlia [...] Vai alla recensione »