Le lacrime amare di Petra von Kant

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Un film di Rainer Werner Fassbinder. Con Hanna Schygulla, Margit Carstensen, Katrin Schaake Titolo originale Die bitteren Tränen der Petra Von Kant. Drammatico, durata 124 min. - Germania 1972. MYMONETRO Le lacrime amare di Petra von Kant * * * 1/2 - valutazione media: 3,86 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
carloalberto domenica 19 luglio 2020
l''arte nella sua nuda essenza Valutazione 4 stelle su cinque
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No
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E’ una riflessione sull’Arte, trasfigurata in un dramma psicologico, che sviluppa il rapporto servo-padrone hegeliano in un triplice amore saffico. L’arte non è qui impersonata dalla sola figura della protagonista, come accadrà con Maria Braun e Veronika Voss, ma è declinata nei ruoli che assume nella società e nei confronti del potere, attraverso tre diverse figure femminili. Marlene, la dipendente tuttofare, segretaria, disegnatrice di modelli, cameriera, è l’arte nella sua funzione storica di ancella del potere, che ambisce soltanto a compiacere, obbedendo servile ai capricci del mecenate-padrone. [+]

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ediesedgwick giovedì 3 maggio 2018
le lacrime amare.. Valutazione 3 stelle su cinque
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Un parere di sintesi sul rinomato (forse il più rinomato) film di Reiner Fassbinder. "Le lacrime amare di Petra Von Kant" sono quelle che si nascondono ben sotto la superficie di uno psicodramma tutto al femminile, statico fondamentalmente, è indubbio e sarebbe sciocco pretendere altrimenti, perché difatti questa è la pellicola che getta praticamente le basi dello psico-drammone tedesco d'interni di inizio anni '70, condito di riflessioni sulla persona, sui generi e soprattutto sull'innamoramento, la vita condivisa, la coniugalità, ma l'andamento è molto "soap" per una volta va detto, comunque diverso sempre perché il punto di vista è dettato da un sicuro e apprezzabile 'passeggio' di camera che si svolge come confessionale aperto tra le confidenze, noie, e infine le rimostranze delle protagoniste che si spalancano in prossimità del finale, tutto però sembra procedere francamente con un "fare" e una regia abbastanza freddo, sotto controllo, fuor di dialogo e monologo. [+]

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gianbigio mercoledì 10 ottobre 2012
che noia Valutazione 1 stelle su cinque
60%
No
40%

Da comune cittadino, senza pretese da critico cinematografico penso che siano 124' sprecati. Film di chiara derivazione teatrale ma di una lentezza esasperante, troppo troppo lento. La tematica amore/denaro e servo/padrone si vedono ma sono banalmente affrontate. Dobbiamo dire che è bello solo perchè è di Fassbinder?

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andrea66 mercoledì 14 ottobre 2009
super fassbinder Valutazione 5 stelle su cinque
94%
No
6%

Il miglior film di Fassbinder che abbia visto. È la storia di una donna non più giovanissima, Petra von Kant appunto, stilista di successo, intelligente, caustica, con un matrimonio fallito alle spalle del quale parla con grande sicurezza e penetrazione psicologica (continuando, come se stesse raccontando della cena dell’altro ieri, a mettersi il make-up): ci si presenta insomma come una persona con doti fuori del comune, e di conseguenza forte e molto sicura di sé. Ad un tratto appare in scena una giovane donna, Karin, che invece, a parte l’avvenenza fisica, di doti pare non averne alcuna. Anzi pare proprio essere la banalità in persona. Ma Petra si innamora perdutamente di lei fino a diventarne la schiava, e tutte le sue doti e la sua sicurezza semplicemente si liquefano di fronte alla bellezza di Karin (e nonostante Petra si accorga benissimo dei limiti di Karin, e del fatto che sia divenuta la sua amante solo per poter entrare nel mondo della moda). [+]

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paride86 domenica 28 settembre 2008
intenso e melodrammatico Valutazione 4 stelle su cinque
5%
No
95%

Melodramma sull'amore, permeato dal più tetro e cieco cinismo fassbinderiano. Ambientato completamente nella casa di Petra, il film è teatrale e kitsch in tutto: le ambientazioni, i dialoghi e la costruzione delle scene. Meravigliosa la parte dell'invito a cena di Karin, dove la Schygulla emana una carica erotica a dir poco disturbante; Fassbinder riprende le due protagoniste sempre in maniera sovrapposta, come se fossero due teste unite in un solo corpo. Un po' stiracchiata ed eccessiva, forse, la scena della disperazione di Petra. Attrici sublimi.

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lhooq martedì 23 settembre 2008
amaro e crudele, come l'amore Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
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Amaro e crudele, come l'amore quando non si è in grando di raggiungerlo. Petra non ama che sè stessa e non potendo conoscere cosa significhi amare qualcun altro cerca di autodistruggersi consapevolmente costringendosi all'ossessione prima per marito che ha abbandonato e poi per una giovane donna della quale si fa Pigmalione. La punizione è doppia: quella inconsapevole del non riuscire ad amare e quella consapevole dell'autoimposizione all'amore. Un'introspezione assolutamente tanto razionale quanto struggente, tragica e straziante. La vita di petra è un dramma messo in scena tra le quattro mura di una stanza da letto all'interno della quale il personaggio consuma il proprio destino tragico.

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paolo brenzini sabato 24 marzo 2007
marlene dieci gin tonic Valutazione 5 stelle su cinque
94%
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6%

meraviglioso,un film risolto lo vedi e mentre lo vedi capisci che sei trascinato in una spirale dalla quale non ti potrai piu distaccare neanche anni dopo che il film è finito.come dimenticare marlene schiava dolce e devota,come dimenticare petra sidoni ....karim,e come dimenticare l immagine della kant sulla moquette vestita col suo abito piu bello aspettando la telefonata della sua amata."no non è von kant" ,e quando il film decolla non si ferma piu è come un ciclone un alluvione che travolge i nostri patetici schemi mentali le nostre paralitiche visioni politically correct... "SAI MAMMA COSA SE MAMMA ...UNA GROSSA PUTTANA..MAMMA...UNA ...fim magnifico e mi spiace per i grandi critici il kitch è un altra cosa. [+]

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stefano mercoledì 7 dicembre 2005
luoghi comuni Valutazione 0 stelle su cinque
11%
No
89%

Non è possibile paragonare "Tutto su mia madre" di Almodovar con "Le lacrime amare di Petra Von Kant" di Fassbinder in quanto il primo, a mio giudizio, è un film molto intimista, delicato e profondo mentre il secondo (al di là della fotografia) è un concentrato di luoghi comuni. Chiaro ogni pellicola va giudicata anche tenendo conto del contesto sociale e storico in cui è stata prodotta ma il melodramma di Fassbinder è davvero scontato e noiosissimo con tempi..imbarazzanti per lo spettatore. Non vedo che ci sia di geniale nel raccontare di una donna ricca, famosa, autonoma che perde la propria identità e dignità azzerandosi per amore. Questa è la storia di molte persone, non c'è nulla di straordinario (anzi è propria scontata) nella pellicola di Fassbinder. [+]

[+] sapere cosa si sta guardando (di whs86)
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fabio secchi frau giovedì 1 settembre 2005
tutto sulla donna Valutazione 4 stelle su cinque
80%
No
20%

Il declino di una donna che per amore e per la difficoltà di comunicare verrà condannata alla solitudine. Uno dei migliori drammi del defunto regista tedesco Rainer Werner Fassbinder (nato come lavoro teatrale scritto per l’amico Peer Raben) che molto si avvicina al più contemporaneo Tutto su mia madre di Almodovar. Un racconto corale al femminile con tre delle più grandi attrici tedesche degli anni 70: Margit Carstensen, Hanna Schygulla e Irm Hermann. Petra von Kant (la camaleontica Carstensen), madre di una figlia adolescente e stilista di moda, ha una vita che si svolge in un ambiente colto e raffinato, ma in fondo chiuso e gelido. Ha una carriera luminosa davanti a sé, ma è irrigidita nella manifestazione dei propri sentimenti da un matrimonio fallito, infatti non degna di alcun riguardo la sua (forse) muta factotum, sempre presente e sottomessa, Marlene (la bravissima Hermann) che invece le è silenziosamente devota. [+]

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