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figliounico
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sabato 22 marzo 2025
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tre in uno
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Tessari tenta arditamente la sintesi di tre sottogeneri del giallo, ossia il classico legal thriller, con tanto di processo in aula, diatribe, peraltro piuttosto noiose, tra avvocati e pubblica accusa, con smascheramento in aula di un testimone oculare, ma che si scopre essere miope, che fa venire in mente una scena di La parola ai giurati di Lumet, il thriller alla Dario Argento, ma soltanto per il riferimento alla farfalla nel titolo, che ricorda la Trilogia degli animali, e il poliziottesco in voga in quel periodo in Italia. Notevole il cast con Helmut Berger tra i protagonisti e grandi attori di teatro come Giancarlo Sbragia e Silvano Tranquilli. In un piccolo ruolo lavora anche la moglie di Tessari, Lorella De Luca, che piace ricordare nel suo esordio di quindicenne in uno dei capolavori di Fellini, Il bidone del 1955.
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Tessari tenta arditamente la sintesi di tre sottogeneri del giallo, ossia il classico legal thriller, con tanto di processo in aula, diatribe, peraltro piuttosto noiose, tra avvocati e pubblica accusa, con smascheramento in aula di un testimone oculare, ma che si scopre essere miope, che fa venire in mente una scena di La parola ai giurati di Lumet, il thriller alla Dario Argento, ma soltanto per il riferimento alla farfalla nel titolo, che ricorda la Trilogia degli animali, e il poliziottesco in voga in quel periodo in Italia. Notevole il cast con Helmut Berger tra i protagonisti e grandi attori di teatro come Giancarlo Sbragia e Silvano Tranquilli. In un piccolo ruolo lavora anche la moglie di Tessari, Lorella De Luca, che piace ricordare nel suo esordio di quindicenne in uno dei capolavori di Fellini, Il bidone del 1955. Il film tiene desto lo spettatore nonostante qualche divagazione di troppo tra le vie del centro storico di Bergamo, quasi fosse uno spot turistico. Spoiler. Peccato per il finale, piuttosto pasticciato e poco verosimile con Sbragia costretto a saltellare per un minuto crivellato di colpi come fosse in un film western, genere di cui Tessari era maestro. Ancora guardabile.
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giovedì 17 luglio 2008
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fa davvero vomitare questo film alla lunga e proprio palloso
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henry
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domenica 6 maggio 2007
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un noioso clone
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Oltre a creare personaggi ridicoli e privi di interesse, Tessari non si preoccupa neanche di spiegare la soluzione dell'enigma (tra l'altro risibile).Costruisce un mondo di lombardi antipatici, morbosi e corrotti senza dare loro alcuno spessore: la noia regna sovrana!! Lo sconsiglio agli appassionati del genere come me: chi cerca dei gialli/thriller anni '70 di derivazione argentiana dia un occhio al riuscito "La tarantola dal ventre nero", senza dubbio più interessante e meglio costruito anche da un punto di vista della fotografia.
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(di francesco manca)
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francesco manca
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venerdì 23 febbraio 2007
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"un semplice giallo di serie b"
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Ho avuto modo di vedere questo film in versione DVD solamente oggi, avendolo acquistato in un supermarket vicino a casa mia; nel mio portafoglio avevo alcuni "spiccioli" inutilizzati e così ho deciso di utilizzarli.
Il prezzo, a mio avviso fin troppo eccessivo, non vale per niente la pena dei soldi spesi; una pellicola firmata da Duccio Tessari che non è neanche un regista "noir" targata 1971.
Ma non è questo l'handicap del film in questione. Nello stesso anno il grande Dario Argento partorì il suo primo successo dal titolo "L'uccello dalle piume di cristallo", neanche paragonabile a questa sorta di "presa in giro" al genere giallo; di conseguenza è la pellicola in sè che non funziona.
Recitata male, scritta con imperdonabile disattenzione, per non parlare del montaggio a dir poco "spaventoso".
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Ho avuto modo di vedere questo film in versione DVD solamente oggi, avendolo acquistato in un supermarket vicino a casa mia; nel mio portafoglio avevo alcuni "spiccioli" inutilizzati e così ho deciso di utilizzarli.
Il prezzo, a mio avviso fin troppo eccessivo, non vale per niente la pena dei soldi spesi; una pellicola firmata da Duccio Tessari che non è neanche un regista "noir" targata 1971.
Ma non è questo l'handicap del film in questione. Nello stesso anno il grande Dario Argento partorì il suo primo successo dal titolo "L'uccello dalle piume di cristallo", neanche paragonabile a questa sorta di "presa in giro" al genere giallo; di conseguenza è la pellicola in sè che non funziona.
Recitata male, scritta con imperdonabile disattenzione, per non parlare del montaggio a dir poco "spaventoso".
Forse l'unico aspetto positivo è la telefonata effettuata dall'assassino circa a metà film rivolta al commissario coinvolto nelle indagini in cui si può sentire una voce stridula e sottile, cosa che spesso si avvertiva negli allora "colpi di genio" di Argento.
A parte ciò, vedendo questo film non si prova nessun tipo di paura o di angoscia, non ci sono colpi di scena e via discorrendo...
L'ho valutato con 2 stelle e mi reputo fin troppo buono.
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adamantina
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sabato 12 febbraio 2005
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vero giallo
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Giallo ben costruito: sceneggiatura e regia ben elaborate, bravi attori, Berger perfettamente in parte, colonna sonora appropriatissima al ritmo del film. Rende un certo colore d'epoca (fine anni '60) cioè un gusto, il che è un gran pregio: rende il film "fresco" ancor oggi
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