"Ma che musica maestro"(Mariano Laurenti, film scritto da Roberto Gianviti e Dino Verde, prendendo spunto dalla canzone omionima, 1971)è il musicarello hce qui "lancia" Gianni Nazzaro(, cantante di una certa norotrietà a cavallo tra i Sxities e i Seventies, ma sulla canzone, che vale come pre-testo, si innesta invece la storia, della rivalità atavica tra i due paesini(immaginari)di Santa Veronica Bassa e Santa Veronica Alta, con tutto un repertorio che prevede sedute spiritiche(invero in onore di un"etnologo", invero presunto tale, che è vivo, in realtà), gli amori tra due giovnai dei due paeisini rivali, storie di presunti direttori di banda.
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"Ma che musica maestro"(Mariano Laurenti, film scritto da Roberto Gianviti e Dino Verde, prendendo spunto dalla canzone omionima, 1971)è il musicarello hce qui "lancia" Gianni Nazzaro(, cantante di una certa norotrietà a cavallo tra i Sxities e i Seventies, ma sulla canzone, che vale come pre-testo, si innesta invece la storia, della rivalità atavica tra i due paesini(immaginari)di Santa Veronica Bassa e Santa Veronica Alta, con tutto un repertorio che prevede sedute spiritiche(invero in onore di un"etnologo", invero presunto tale, che è vivo, in realtà), gli amori tra due giovnai dei due paeisini rivali, storie di presunti direttori di banda."Compositori"(anche della canzone del titolo)e di altro ancora , ma il tutto, oltre a voler colpire l'atavico campanilismo italiano, con tanto di onotevole coinvolto e deciso alla raccomandazione(Ma poi...)si rivolge a chi vuole divertirsi e basta, irridendo alla storia shakespeariana di ROmeo e Giulietta, magari sostenendo, come fa un partecipante al complessino che si vede nella prima parte, che"Chopin è superato, come lo sono Romeo e Giulietta"... Grande confusione nella storia, chiaramente abborracciata, ai fini appunto del"musicarello", ma oltre a Franchi e Ingrassia(quest'ultimo meno presente rispetto ad altre volte, salvo correggere le gaffes del collega.amico, mentre Franco Franchi con la sua mimica irresisbile, si afferma sempre e comunque, anche in questa occasione, facendo il presunto musicsta, comunque fallito), , ci sono Didi Perego, Franco Scandurra, Mario Maranzana,, Gigi Reder e ancora altri(e che danno lustro alla componente comica, comunque abbastanza scarsa e scarna, sostanzialmente pretestuosa, del film. Che poi si rida su battute come"la Grancassa del Mezzogiorno"è possibile(lo è ancora, fra ll'altro, visto che il tutto è ancora vivo nel disastrato bilancio della Repubblica Italiana), ma altro risulta francamente posticcio, Sarebbbe da derubricare come mero musicarello, in realtà(anche l'idea del presunto concorso musiclae, con tanto id nomi storipaiti quali Raffaella Corrà, Gianni Monandi etc.lascia il tempo che grova e oltre a tutto non è per nulla nuova, coglio dire non lo era mezzo secolo fa circa, quando il fim era stato realizzato), se non fosse per le presenze attorali citate, in parte sprecate in parte invece abbastanza funzionali alla"produzione di senso"?)del film stesso. Decisamente anche il duo siculo qui appare un pp'fuori luogo e si puà dire che con questo film i due tornano ai loro inizi, quando il loro ruolo era di "partecipazione"al fi,lm, quasi di"riempitivo comico", quasi la comicità restante non fosse sufficiente e sostenere l'intero film. UNa indubbia limitazione di campo, quasi per tutti/e, volendo. Savlo forse il fatto che nel film c'è l'allora quasi esordiente(o esordiente tout court, francamente non saprei dirlo con certezza, ma non risulta nei titoli di testa la dicitura"per la prima volta sullo schermo")di Agostina Belli, che poi nel cinema avrebbe avuto fortuna e una carriera abbastanza lunga, anche se più legata all'avvenenza che alla verve puramente attorale. Ma.. era l'epoca dei musicrelli e di"Santemo"e dunque dei film che dovevano "tirare la vcota".allle canzoni esistevano El Gato
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