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luca g
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venerdì 27 settembre 2024
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manco quella
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neanche quella,
pensavo che almeno la scena erotica fosse farina del sacco di M.,
nossignore, è copiata dai 'temerari' del 69, con Lancaster e Deborah Kerr, sdraiati sul divano, lei sotto invero,
ma la scena è quella, lei che s'avvinghia al mitico Burt a cui poche donne devono aver detto no,
lui che accarezza il sedere della Kerr ... eh è la stessa mossa di H. con la F.,
ma Frankeneimer era un bellissimo regista, inquadra la Deborah - lascia pure che avesse gl'anni che aveva, ci stavo pure io - col volto insieme smanioso e sofferente, sul collo la collana di perle, non ha fatto in tempo a togliersela,
M. che delusione farsi battere dagli americani sul sesso !!!
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luca g
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domenica 15 settembre 2024
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visto oggi fa ancora piu'' schifo
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Un filmetto talmente mediocre ma talmente mediocre che forse nemmeno apposta si riusciva a far così mediocre;
alla fine di gennaio del 71 quando il film uscì i manifesti mi fecero un'impressione ...era tipico di allora, i disegnatori erano bravissimi, suscitavano un'emozione, una suggestione, diciamo pure un'eccitazione: che cosa vi sarà in questo film? 'rigorosamente vietato...',
vidi il 'vizio' nel 78, in occasione di una riedizione;
la vicenda è così assurda ch'è solo una perdita di tempo analizzare il film, la sceneggiatura è indegna;
si salva solo la sequenza erotica, E. avvinghiata a H.
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Un filmetto talmente mediocre ma talmente mediocre che forse nemmeno apposta si riusciva a far così mediocre;
alla fine di gennaio del 71 quando il film uscì i manifesti mi fecero un'impressione ...era tipico di allora, i disegnatori erano bravissimi, suscitavano un'emozione, una suggestione, diciamo pure un'eccitazione: che cosa vi sarà in questo film? 'rigorosamente vietato...',
vidi il 'vizio' nel 78, in occasione di una riedizione;
la vicenda è così assurda ch'è solo una perdita di tempo analizzare il film, la sceneggiatura è indegna;
si salva solo la sequenza erotica, E. avvinghiata a H., uhhhh che bella !
e, anche con tutta la buona volontà, non si riesce proprio a farselo piacere in qualche modo come vintage,
fa troppo schifo.
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luca g
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domenica 15 settembre 2024
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visto oggi fa ancora piu'' schifo
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Quando uscì alla fine di gennaio del 71 i manifesti le locandine mi fecero un''impressione, come di un film che doveva contenere chissà quali immagini, vicende scabrose, ma, a quei tempi, i disegnatori dei manifesti erano bravissimi e quando uno andava a vedere il film finiva per dire che la cosa più bella erano i manifesti; e poi avevo 13 anni ...''rigorosamente vietato ai minori di 18 anni'', quale emozione leggere così;
questo film è mediocrissimo, lessi la recensione sul Giorno e Morandini ammoniva ''non vi fate illusioni, non vi fate illusioni'' e assegnò un quadratino nero, la ''palla'' (°);
vidi il film nel 78, in occasione di una riedizione ma il film era ancora censurato, Martino s''era pigliato una pagata dal tribunale di Roma, articoli 528 e 529 codice penale delitto di atti osceni, l''art.
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Quando uscì alla fine di gennaio del 71 i manifesti le locandine mi fecero un''impressione, come di un film che doveva contenere chissà quali immagini, vicende scabrose, ma, a quei tempi, i disegnatori dei manifesti erano bravissimi e quando uno andava a vedere il film finiva per dire che la cosa più bella erano i manifesti; e poi avevo 13 anni ...''rigorosamente vietato ai minori di 18 anni'', quale emozione leggere così;
questo film è mediocrissimo, lessi la recensione sul Giorno e Morandini ammoniva ''non vi fate illusioni, non vi fate illusioni'' e assegnò un quadratino nero, la ''palla'' (°);
vidi il film nel 78, in occasione di una riedizione ma il film era ancora censurato, Martino s''era pigliato una pagata dal tribunale di Roma, articoli 528 e 529 codice penale delitto di atti osceni, l''art. 529 diceva ''non si considera oscena l''opera d''arte'' e voglio proprio vedere chi s''azzarderebbe a dire che ''il vizio...'' è tale perchè poi un film di hitchock che cosa sarebbe??
la vicenda è talmente assurda che è una perdita di tempo analizzare il film, Brooks diceva ''un film non sarà mai migliore della sceneggiatura che ne è alla base'' e la sceneggiatura del ''vizio'' è indegna, mi meraviglia che ci sia la firma di Gastaldi;
la realtà è che Martino come regista non valeva niente ma niente proprio;
l''anno prima avevo visto la sua "opera prima" Arizona si scatenò ... una (°) pure lui, con gli spari non sincronizzati colle immagini la fotografia indecente ecc.,
avesse il regista mantenuto l''azione in Inghilterra e sviluppato una parvenza di logica nella vicenda ... invece va a spasso per il mondo spappolando lo stesso mistero della storia, disintegrando il grigio della Gran Bretagna col sole di Ibiza;
la modestia del film non sta nell''erotismo anzi del film alla fine si salva solo la sequenza di Fenech e Hilton sul divano, divisa in due inquadrature, la prima suggestiva anzi stupenda che a M. dev''essere riuscita per caso,
la Fenech avvinghiata a George di cui stringe la testa colle sue braccia uhhhh e se lo sbaciucchia tutto quanto, lui che spinge sù, lei che spinge giù, e si muove tutta quanta, scena sensualissima, dovevano proporla a noi ragazzini come corso di educazione sessuale ma forse il merito è tutto di Edwige che sa, credo, come ci s''interfaccia con un maschio;
la seconda scena è quella in cui M. fa l''orson welles e riprende dal soffitto il sottostante divano, e si vede l''incantevole sederone di E., George che stringe le ... chiap... colle manone e sussurra qualcosa alla F. ''cara eh non darci troppo dentro...non vorrei che...sono un uomo sai'' dubito che fosse nella sceneggiatura, M. non se n''è neanche accorto, come Monicelli altro pregevole regista che in Brancaleone a un certo punto si vede un motoscafo che passa bel bello; se questi sono i registi di cui il cinema italiano deve andare fiero...,
beh non credo vi sia altro; e non si può nemmeno fare un''operazione vintage, lo strano vizio fa troppo schifo.
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handsome
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lunedì 28 gennaio 2013
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anni 70...
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Sicuramente é datato. basti vedere le case anni 70, ma sicuramente a distanza di 40 anni resiste molto bene, meglio di altri film piú blasonati, per esempio quelli di dario Argento che visti oggi fanno ridere. Attori e attrici bellissimi, da vedere.
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giuseppegazza
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martedì 29 marzo 2011
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visto oggi, sembra un capolavoro
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Davvero una bella sorpresa per gli amanti del thriller all'italiana. Sergio Martino è sempre stato trattato male dalla critica e quindi, anche se i suoi film hanno sempre avuto successo di pubblico e sono sttai venduti in tutto il mondo, in Italia non sono mai stati valutati col giusto metro. La Signora Ward, visto oggi, è un film memorabile: l'erotismo misto a thriller, le atmosfere e le location, la musica indimenticabile, e naturalmente una grande Fenech. Il film è intrigante e tiene per tutta la sua durata. Sergio Martino all'epoca aveva anche un ottimo stile di regia.
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mercoledì 12 maggio 2010
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bella, tormentata e insoddisfatta...
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La signora bella, tormentata e insoddisfatta è Julie Wardh (una splendida Edwige Fenech), protagonista di questo interessante thriller a sfondo erotico del 1971. Un buon lavoro per Sergio Martino, che ha saputo creare il mix vincente con una storia intrigante, quattro personaggi belli e un pò snob e musiche adatte. La trama è tutt'altro che banale, anzi piuttosto complessa, due dei protagonisti rivelano poi un cinismo fuori dal comune e lo spettatore non ha da annoiarsi. E questo soprattutto a inizio anni '70, quando di film come questo non ne venivano realizzati molti. La signora Wardh (E. Fenech) ha tutto. Bella, ricca, ha tanti corteggiatori e un marito colto che forse la trascura un pò..
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La signora bella, tormentata e insoddisfatta è Julie Wardh (una splendida Edwige Fenech), protagonista di questo interessante thriller a sfondo erotico del 1971. Un buon lavoro per Sergio Martino, che ha saputo creare il mix vincente con una storia intrigante, quattro personaggi belli e un pò snob e musiche adatte. La trama è tutt'altro che banale, anzi piuttosto complessa, due dei protagonisti rivelano poi un cinismo fuori dal comune e lo spettatore non ha da annoiarsi. E questo soprattutto a inizio anni '70, quando di film come questo non ne venivano realizzati molti. La signora Wardh (E. Fenech) ha tutto. Bella, ricca, ha tanti corteggiatori e un marito colto che forse la trascura un pò... Ha amiche ricche e viziate e vive in una casa moderna, da sogno. Ma non è soddisfatta, è inquieta e si lascia andare tra le braccia di molti uomini per provare nuovi piaceri che il suo istinto da sado-masochista le suggerisce. Si trova così invischiata in situazioni complesse e pericolose dalle quali poi non riesce a uscire. Affidarsi alla sua più cara amica per essere aiutata è uno sbaglio e non le serve a molto, anzi... Questa amica, di una superficialità disarmante, pagherà a caro prezzo la sua ingenua curiosità. Si può citare una frase che testimonia la frivolezza assoluta di tale ragazza. Lungo la strada compra un quotidiano, legge i titoli di testa e lo butta sul sedile posteriore del suo Maggiolino Cabriolet. Poi esclama - "Io il giornale mica lo leggo. Ma se non lo compro, sento che mi manca qualcosa..." - Oltre a Edwige Fenech, vera protagonista che non si risparmia in atteggiamenti conturbanti e audaci, George Hilton impersona un perfetto playboy dell'epoca, disinvolto e sicuro di sè (anche troppo...), che sa come entrare in modo gentile ma intrigante nel cuore di una donna. Alcune belle sequenze arricchiscono il film. Tra queste la spericolata corsa in motocicletta tra città e campagna e l'inquietante attesa dell'amica all'interno dello splendido e... sinistro parco che sta per chiudere i cancelli. A volte si sente la mancanza di una musica più adatta per certe scene un pò lunghe e "vuote", ma il film si guarda comunque volentieri. Genera tensione, è un vero "thriller" di quell'epoca e poi il finale, così bizzarro e inaspettato... C'è una sequenza davvero degna di nota, coinvolgente e assecondata da un sottofondo musicale perfetto, la pioggia di cocci di vetro che cadono, lentamente, sul corpo di Edwige Fenech durante uno dei suoi "strani" incontri amorosi con Jean (Ivan Rassimov), uno dei suoi amanti, forse il più perverso... - di "Joss" -
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kronos
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sabato 20 marzo 2010
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thriller erotico d'alta scuola
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Sergio Martino è divenuto celebre (anche nel mondo anglosassone) con un filone erotico-Thriller di cui "Lo strano vizio..." è il precursore.
Rivedere questo e altri films, pur meno riusciti, del regista in oggetto è interessante anche sotto il profilo didattico: sono sorprendenti le influenze prodotte su tanti classici successivi, italiani e statunitensi. A partire da Dario Argento, sia chiaro.
Il fascino di questo film è racchiuso in un meccanismo narrativo che riesce a fondere perfettamente e sensatamente il piano erotico con quello giallo-thriller. Nel corso del racconto si avverte spesso la sensazione che 'i conti non tornino', ma assai abilmente il finale a sorpresa mette tutto a posto: quelli che parevano buchi di sceneggiatura o coincidenze improbabili assumono senso compiuto.
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Sergio Martino è divenuto celebre (anche nel mondo anglosassone) con un filone erotico-Thriller di cui "Lo strano vizio..." è il precursore.
Rivedere questo e altri films, pur meno riusciti, del regista in oggetto è interessante anche sotto il profilo didattico: sono sorprendenti le influenze prodotte su tanti classici successivi, italiani e statunitensi. A partire da Dario Argento, sia chiaro.
Il fascino di questo film è racchiuso in un meccanismo narrativo che riesce a fondere perfettamente e sensatamente il piano erotico con quello giallo-thriller. Nel corso del racconto si avverte spesso la sensazione che 'i conti non tornino', ma assai abilmente il finale a sorpresa mette tutto a posto: quelli che parevano buchi di sceneggiatura o coincidenze improbabili assumono senso compiuto. Anche se il modello di partenza è rappresentato dai "Diabolici" di Clouzot, l'esito non è assolutamente derivativo.
Alla riuscita complessiva concorrono in maniera determinante la visionaria fotografia di Emilio Foriscot e la bella colonna sonora di Nora Orlandi.
Funzionali le scelte registiche di Sergio Martino, splendida Edwige Fenech.
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paride86
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lunedì 10 agosto 2009
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insulso
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Sergio Martino è uno dei peggiori rappresentanti del thriller anni '70: lo dimostrano questo film e il successivo, "Tutti i colori del buio".
La signora Wardh è legata a doppio filo ad un losco individuo che la perseguita; mentre si rifugia in un nuovo amore gli eventi precipitano a causa di un maniaco assassino che agisce in città.
Ovviamente il finale è imprevedibile, ma questo non basta a risollevare le sorti di una pellicola compromessa da effettacci di bassa lega e da un erotismo per nulla raffinato e molto spesso gratuito.
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mauri 67
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domenica 7 ottobre 2007
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sergio martino non e dario argento
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FILM MOLTO DELUDENTE , COLONNA SONORA PESSIMA ,REGIA CHE FUNZIONA A CORRENTE ALTERNATA SI SALVA SOLO EDWIGE FENECH
I PRIMI FILM DI DARIO ARGENTO , IN CONFRONTO , SONO DI UN ALTRO PIANETA
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maurizio di maglie 13 anni
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domenica 24 marzo 2002
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ottimo thriller all'italiana
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Bello!!!
Ottimo film che vede protagonista la bellissima Edwige Fenech, e L'affascinante Hilton .
Le musiche stupende di Nora Orlandi accompagnano le scene più crude del film.
Simpaticissima Cristina Airoldi!!
Bravo Sergio!!!
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