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nico
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mercoledì 8 agosto 2007
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altro che quando prendono i 5 minuti...
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Film che inizia con scene tranquille, quasi bucoliche, ed aumenta vorticosamente il passo fino farci domandare dova vada a parare. Ma questo è un gran bel film ed ecco perché: qui vi è tutta quella determinazione ad uccidere di un professore di matematica, esile fisicamente, un uomo che in condizioni normali usa la ragione e cerca sino alla fine il dialogo, e che riesce a non perder la pazienza anche quando è schernito da un gruppo di bifolchi e da una moglie che sembra più sfidarlo che amarlo(lo tradisce pure ma si brucia col fuoco, e di brutto). Però tutto ha un limite e quando si trova a dover difendere in casa propria un ritardato dal linciaggio, quando chi vuole giustiziarlo barbaramente uccide pure un pubblico ufficiale cui il professore si era speranzosamente rivolto, quando proprio non vuole soccombere ad una ingiustizia troppo grande, come extrema ratio diventa egli stesso una belva, è costretto ad uccidere, e lo fa con sottile soddisfazione, sua e (ahime!)di chi guarda.
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Film che inizia con scene tranquille, quasi bucoliche, ed aumenta vorticosamente il passo fino farci domandare dova vada a parare. Ma questo è un gran bel film ed ecco perché: qui vi è tutta quella determinazione ad uccidere di un professore di matematica, esile fisicamente, un uomo che in condizioni normali usa la ragione e cerca sino alla fine il dialogo, e che riesce a non perder la pazienza anche quando è schernito da un gruppo di bifolchi e da una moglie che sembra più sfidarlo che amarlo(lo tradisce pure ma si brucia col fuoco, e di brutto). Però tutto ha un limite e quando si trova a dover difendere in casa propria un ritardato dal linciaggio, quando chi vuole giustiziarlo barbaramente uccide pure un pubblico ufficiale cui il professore si era speranzosamente rivolto, quando proprio non vuole soccombere ad una ingiustizia troppo grande, come extrema ratio diventa egli stesso una belva, è costretto ad uccidere, e lo fa con sottile soddisfazione, sua e (ahime!)di chi guarda. Non è un film reazionario e tantomeno fascista per un motivo molto semplice: il povero professore fa quello che tutti faremmo se ci trovassimo nella sua situazione. Par di comprendere che la civiltà altro non sia che una sottile patina di vernice formatasi in tutti questi millenni sull'uomo, sulla sua parte cerebrale più esterna, dove risiedono tante altre belle virtù. Ma come tutte le vernici è pronta a venir via se qualcuno o qualcosa la vada ad intaccare come si deve, facendo riemergere l'animale che non bada certo a tante speculazioni.
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[+] bella recensione
(di alice)
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[+] tradisce il marito?
(di r1me55a)
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germinal
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mercoledì 4 aprile 2007
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non è un film fascista!
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Non riesco proprio a capire i giudizi di certi critici o certe teste d'uovo che bollano codesto film come fascista o vellicatore
di sentimenti e umori destrorsi.
E abbastanza oggettivo come narrazione, forse iperrealista ai limiti della rozzezza, ma questo non significa che l'autore aderisca incondizionatamente al modo di agire (reagire) del protagonista.
La verità e che i film scomodi ci hanno sempre fatto penare, ci impauriscono. Siamo riluttanti a guardare e prendere in esame alcuni atteggiamenti che scaturiscono dalla bestia (umana) che è in noi.
[+] verissimo
(di annalisa)
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jmcmegamega
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venerdì 29 aprile 2005
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signor farinotti, ha lei visto il film?
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Mi scusi signor Farinotti, io la stimo e la rispetto, ma mi permetto di farle notare che la "rabbiosa reazione del marito", come dice lei, non parte dallo stupro di suo moglie: in primo luogo la violenza subita non viene mai rivelato al matematico, ma solo accennata con una frase ambigua; inoltre, anche se lo stupro fosse stato immaginato, esso non riesce a portarlo ad affrontare apertamente gli aggressori. Solo la persecuzione di un altro diverso e di un debole come lui, o forse semplicemente l'eccesso di violenza attorno a lui, lo porterà poi all'esplosione di rabbia finale.
Mi permetto anche di dissentire dal suo giudizio e di attribuire al film quattro stelle. Per quanto riguarda poi l'ideologia reazionaria e la violenza esagitata (sicuro che non volesse scrivere esagerata?) penso che ci sarebbe mooolto da discutere.
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Mi scusi signor Farinotti, io la stimo e la rispetto, ma mi permetto di farle notare che la "rabbiosa reazione del marito", come dice lei, non parte dallo stupro di suo moglie: in primo luogo la violenza subita non viene mai rivelato al matematico, ma solo accennata con una frase ambigua; inoltre, anche se lo stupro fosse stato immaginato, esso non riesce a portarlo ad affrontare apertamente gli aggressori. Solo la persecuzione di un altro diverso e di un debole come lui, o forse semplicemente l'eccesso di violenza attorno a lui, lo porterà poi all'esplosione di rabbia finale.
Mi permetto anche di dissentire dal suo giudizio e di attribuire al film quattro stelle. Per quanto riguarda poi l'ideologia reazionaria e la violenza esagitata (sicuro che non volesse scrivere esagerata?) penso che ci sarebbe mooolto da discutere. Ma è meglio non farlo perché in fondo è solo un film.
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anonimo
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mercoledì 20 aprile 2005
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vediamolo
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Una coppia di insegnanti si stabilisce in una sperduta comunità rurale. Lui è fisicamente mediocre e, peggio, intellettualmente capace; aggiungiamo a queste due stigmate un carattere bonario e l'esito è scontato... Come da ragazzini facevamo passare per i tormenti il secchione incauto che giocava in nostra compagnia. Persino nella bella moglie serpeggia un sentimento di compatimento. Qundo una rozza famiglia di montanari li aggredisce, umiliandoli (lui con lo scherno, lei con lo stupro) entrambi reagiscono in modo imprevisto. La donna forse è realmente sedotta durante lo stupro, il mite professore massacra tutti gli aggressori: un breve commento, alla fine, mostra il suo autocompiacimento. Che è il modo tremendo con cui si trasmette la violenza.
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Una coppia di insegnanti si stabilisce in una sperduta comunità rurale. Lui è fisicamente mediocre e, peggio, intellettualmente capace; aggiungiamo a queste due stigmate un carattere bonario e l'esito è scontato... Come da ragazzini facevamo passare per i tormenti il secchione incauto che giocava in nostra compagnia. Persino nella bella moglie serpeggia un sentimento di compatimento. Qundo una rozza famiglia di montanari li aggredisce, umiliandoli (lui con lo scherno, lei con lo stupro) entrambi reagiscono in modo imprevisto. La donna forse è realmente sedotta durante lo stupro, il mite professore massacra tutti gli aggressori: un breve commento, alla fine, mostra il suo autocompiacimento. Che è il modo tremendo con cui si trasmette la violenza.
Eccezionali gli attori, bella la regia. IL MIGLIOR APOLOGO SULLA VIOLENZA MAI VISTO AL CINEMA
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[+] sul termine li massacra...
(di tre pinze e 'na tenaja)
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