parsifal
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giovedì 30 aprile 2020
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il lato oscuro del potere
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Ottima opera di Costa Gavras, incentrata sulla vicenda dell'uccisione di G.Lambrakis, narrata nel romanzo di V. Vasilikos. Thriller politico , dal taglio documentaristico, narra delle ultime ore di vita di un deputato,interpretato da Y.Montand,con un passato da medico e campione olimpico, che ha dedicato la sua vita alla ricerca della Libertà, per sè ed il suo popolo. LA sua missione è alquanto complicata, perchè la Nazione si trova dominata dal regime militare, che sta cancellando tutti i diritti costituzionali,riducendo le opposizioni al silenzio forzato. Quindi , per opporsi la totalirismo incombente, il deputato ed il suo partito, organizzano un comizio in pubblico, in un teatro della capitale, ma ll'ultimo momento lo spazio viene negato, con motivazioni pretestuose.
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Ottima opera di Costa Gavras, incentrata sulla vicenda dell'uccisione di G.Lambrakis, narrata nel romanzo di V. Vasilikos. Thriller politico , dal taglio documentaristico, narra delle ultime ore di vita di un deputato,interpretato da Y.Montand,con un passato da medico e campione olimpico, che ha dedicato la sua vita alla ricerca della Libertà, per sè ed il suo popolo. LA sua missione è alquanto complicata, perchè la Nazione si trova dominata dal regime militare, che sta cancellando tutti i diritti costituzionali,riducendo le opposizioni al silenzio forzato. Quindi , per opporsi la totalirismo incombente, il deputato ed il suo partito, organizzano un comizio in pubblico, in un teatro della capitale, ma ll'ultimo momento lo spazio viene negato, con motivazioni pretestuose. Non demordono, affittano una sala più piccola e questo crea dei disordini all'esterno; ed è qui che accade l'irreparabile,il deputato viene colpito gravemente alla testa. Inizialmente l'informazione tende ad accreditare la tesi dell'incidente, ma poi, andando avanti , si scopre che nulla è avvenuto in maniera fortuita, ma è frutto di un preciso disegno che coinvolge gli apparati deviati dello Stato, elementi della criminalità organizzata, poliziotti deviati ( in ogni senso) con il preciso intento di colpire l'opposizione , facendo ricadere la responsabilità su persone estranee alla vicenda. Nootevole dovizia di dettagli narrativi, robusta sceneggiatura ed onestà intellettuale fanno di quest'opera non solo un fim ma un vero e proprio manifesto alla Libertà.
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il befe
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domenica 1 marzo 2015
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capolavoro
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gianni lucini
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mercoledì 14 dicembre 2011
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il golpe dei colonnelli in grecia
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Nella notte fra il 20 e il 21 aprile 1967 in Grecia inizia un colpo di Stato guidato dai colonnelli Papadopoulos, Makarezos e Ladas. Mentre un reggimento di paracadutisti occupa il Ministero della Difesa, militari prendono in controllo dei centri di comunicazione, del parlamento e del palazzo reale. Contemporaneamente le unità mobili della Polizia Militare arrestano più di 10.000 persone. La repressione colpisce dirigenti politici, compreso il primo ministro Panagiotis Kanellopoulos, varie figure di rilievo ma anche semplici cittadini colpevoli soltanto di avere simpatia per la sinistra. La "dittatura dei colonnelli", come viene chiamato il regime instaurato dai militari organizzatori del colpo di stato, durerà fino al 1974.
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Nella notte fra il 20 e il 21 aprile 1967 in Grecia inizia un colpo di Stato guidato dai colonnelli Papadopoulos, Makarezos e Ladas. Mentre un reggimento di paracadutisti occupa il Ministero della Difesa, militari prendono in controllo dei centri di comunicazione, del parlamento e del palazzo reale. Contemporaneamente le unità mobili della Polizia Militare arrestano più di 10.000 persone. La repressione colpisce dirigenti politici, compreso il primo ministro Panagiotis Kanellopoulos, varie figure di rilievo ma anche semplici cittadini colpevoli soltanto di avere simpatia per la sinistra. La "dittatura dei colonnelli", come viene chiamato il regime instaurato dai militari organizzatori del colpo di stato, durerà fino al 1974. Così il regista Costa Gavras nel suo film "Z-L'orgia del potere" elenca le proibizioni introdotte dal Regime: «... i militari hanno proibito i capelli lunghi, le minigonne, Sofocle, Tolstoj, Mark Twain, Euripide, spezzare i bicchieri alla russa, Aragon, Trotskij, scioperare, la libertà sindacale, Lurcat, Eschilo, Aristofane, Ionesco, Sartre, i Beatles, Albee, Pinter, dire che Socrate era omosessuale, l'ordine degli avvocati, imparare il russo, imparare il bulgaro, la libertà di stampa, l'enciclopedia internazionale, la sociologia, Beckett, Dostojevskij, Cechov, Gorki e tutti i russi, il "chi è?", la musica moderna, la musica popolare, la matematica moderna, i movimenti della pace, e la lettera "Ζ" che vuol dire "è vivo" in greco antico».
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estremista di sinistra
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lunedì 2 marzo 2009
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un film reazionario
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"Z - L'orgia del potere" di Costa Gavras è un film reazionario perchè è spettacolare, "hollywoodiano", exploitation: senza distruggere le forme di comunicazione e i modi di produzione dominanti, non si fa altro che il gioco della società dello spettacolo, moltiplicando i piani dell'alienazione emozionale e del consenso alla democrazia formale.
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estremista di sinistra
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venerdì 6 febbraio 2009
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un perrymason antifascista lontano dalle masse
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Quello di Costa-Gavras è stato un cinema foriero di innumerevoli aberrazioni, e in particolare "Z", un film socialdemocratico, moderato, riformista, vecchio, non rivoluzionario, spettacolare, commerciale, mai anti-sistema... merita solo sputi.
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uriel
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domenica 14 settembre 2008
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ruffiano??
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Certo, a quasi quarant'anni il film è in alcuni punti invecchiato, abbastanza grossolano, ma non "ruffiano"! I punti di forza sono tuttora il ritmo, la forza espressiva (incluso la musica e la recitazione), nonché il personaggio del giudice (c'è ancora un giudice..)
Avrei fatto a meno di Irene Papas..
Rivediamolo, di questi tempi.
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z
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domenica 9 marzo 2008
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z
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mah.... secondo me è una cagata pazzzesca ....
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eros
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domenica 23 luglio 2006
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la ferita della grecia dei colonnelli
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Ecco come si può girare un film storico politico senza annoiare. La concezione ellittica della trama favorisce la comprensione in quanto fa evolvere simmetricamente la storia e ci mostra i fatti e la loro risoluzione alla luce delle indagini di un giudice tenace e integerrimo. Grottesche e memorabili le scene degli interrogatori dei militari che sfilano davanti al giudice e commettono tutti lo stesso errore quando tentano di uscire dalla porta sbagliata (a simboleggiarne l'ottusità). Da brividi l'elenco finale delle opere proibite (Eschilo, Dostoevskij, Tolstoj, i capelli lunghi...)dal regime dei colonnelli instauratosi dopo la vittoria della sinistra a seguito dello scandalo delle assoluzioni degli assassini.
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Ecco come si può girare un film storico politico senza annoiare. La concezione ellittica della trama favorisce la comprensione in quanto fa evolvere simmetricamente la storia e ci mostra i fatti e la loro risoluzione alla luce delle indagini di un giudice tenace e integerrimo. Grottesche e memorabili le scene degli interrogatori dei militari che sfilano davanti al giudice e commettono tutti lo stesso errore quando tentano di uscire dalla porta sbagliata (a simboleggiarne l'ottusità). Da brividi l'elenco finale delle opere proibite (Eschilo, Dostoevskij, Tolstoj, i capelli lunghi...)dal regime dei colonnelli instauratosi dopo la vittoria della sinistra a seguito dello scandalo delle assoluzioni degli assassini. Straordinario.
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razkia
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venerdì 14 gennaio 2005
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cinema politico e politico e politico...
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Bella la prima parte; doveva essere proprio quello il clima di certe stagioni...A metà del film, bellissima la sequenza con la Papas a cui vengono presentati dal vecchio collega di studi del marito i vari generali, capi della polizia, giudici etc, guarda per un attimo ognuno e passa senza dire nulla, sullo sfondo le radiografie del cranio del marito verso cui si dirige; molto molto bello, proprio in quei 30 secondi, il movimento della camera e dei personaggi. Chi dice che è un film "furbo" con grandi attori, e un film politico nel '68 e per il '68, e un cinema piegato alla politica etc etc etc... ma Costa Gavras fa il cinema politico e politico e politico...
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razkia
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venerdì 14 gennaio 2005
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cinema politico e politico e politico...
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Bella la prima parte; doveva essere proprio quello il clima di certe stagioni...A metà del film, bellissima la sequenza con la Papas a cui vengono presentati dal vecchio collega di studi del marito i vari generali, capi della polizia, giudici etc, guarda per un attimo ognuno e passa senza dire nulla, sullo sfondo le radiografie del cranio del marito verso cui si dirige; molto molto bello, proprio in quei 30 secondi, il movimento della camera e dei personaggi. Chi dice che è un film "furbo" con grandi attori, e un film politico nel '68 e per il '68, e un cinema piegato alla politica etc etc etc... ma Costa Gavras fa il cinema politico e politico e politico...
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