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Riprendo un commento sulla falsariga di quello scritto per un altro film: ogni tanto un sano regresso di un paio d'ore non è da stupidi, anzi è da adulti intelligenti che come tali conservano volentieri una piccola parte bambina che non hanno mai voluto far crescere.
Le lodi alla miniserie sono tante: ben fatto davvero, con tutti gli "ingredienti" giusti per i ragazzini degli anni '70. Una sceneggiatura azzeccatissima: avventura, amicizia, atmosfera vacanziera... e quella meravigliosa nostra coetanea dell'epoca, che ogni volta che appariva in scena non capivamo più niente! La musica poi... ci inietta un fiotto di adrenalina ancora oggi.
Come tutti i miti televisivi, anche questo si dissolverà, passata la generazione che l'ha adorato; già si leggono in alcuni blog commenti che lo sminuiscono, da parte di chi magari non era ancora nato nel 1972. E' come una ruota, i miti dei ragazzi di oggi saranno sminuiti da quelli di domani e quelli dei ragazzi di domani saranno smitizzati dai ragazzi di dopodomani. L'importante è avere dei miti; attraversare l'infanzia e l'adolescenza senza farsi neanche un mito è come avere una vita vegetale.
Concludo con una nota sulla scena finale dell'ultima puntata, quella della bella cantata in coro nel campo estivo, in stile "vecchio Carosello della Coca-Cola", molto "anni '70".
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