joe
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domenica 15 marzo 2009
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ci sono anche le scimmie!
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Bresson rende così bene la noia in cui si possono tramutare certi rapporti di coppia (la maggior parte, per quel che mi riguarda) che il tragico epilogo giunge come la più giusta e auspicabile conseguenza di tale supplizio. Due persone così diverse tra loro unite dalla solitudine e dal vuoto non riescono a districarsene e finiscono invece per esasperare il tutto maggiormente. "siamo una coppia fatta in serie" dirà la protagonista al marito, risalendo in macchina dopo un pomeriggio assieme, quasi a pentirsi di avere accettato di sposarsi, rivedendo la sua posizione iniziale (durante la prima uscita da semplici conoscenti, allo zoo, lui non capacitandosi della posizione contraria al matrimonio di lei le diceva: "ci sono milioni di donne che non aspettano altro che essere sposate!" e lei, guardando le scimmie in gabbia di fronte a loro, gli rispondeva: "ci sono anche le scimmie!" - un passo STRAORDINARIO).
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Bresson rende così bene la noia in cui si possono tramutare certi rapporti di coppia (la maggior parte, per quel che mi riguarda) che il tragico epilogo giunge come la più giusta e auspicabile conseguenza di tale supplizio. Due persone così diverse tra loro unite dalla solitudine e dal vuoto non riescono a districarsene e finiscono invece per esasperare il tutto maggiormente. "siamo una coppia fatta in serie" dirà la protagonista al marito, risalendo in macchina dopo un pomeriggio assieme, quasi a pentirsi di avere accettato di sposarsi, rivedendo la sua posizione iniziale (durante la prima uscita da semplici conoscenti, allo zoo, lui non capacitandosi della posizione contraria al matrimonio di lei le diceva: "ci sono milioni di donne che non aspettano altro che essere sposate!" e lei, guardando le scimmie in gabbia di fronte a loro, gli rispondeva: "ci sono anche le scimmie!" - un passo STRAORDINARIO).
Qui la nouvelle vague è di una tristezza esasperata.
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nino pellino
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domenica 18 febbraio 2024
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lo spessore kafkiano di robert bresson
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"Così bella, così dolce" (titolo originale "Una femme douce") è un film francese del 1969 diretto dal regista Robert Bresson. Come in un quadro kafkiano senza via d'uscita, la pellicola racconta la storia di una coppia di sposi che sembra iniziare con dei buoni e sereni auspici ma che poi entrerà in crisi a causa di differenze e divergenze nelle loro psicologie caratteriali e attitudinali che diventeranno sempre più accentuate nel corso del tempo. Lei, Elle, ragazza non ancora maggiorenne che ama l'arte, la musica, la lettura e che, considerato che proviene da una famiglia povera, non ha una propria condizione sociale autonoma e come tale, accetta di sposarsi; lui, Luc, gestisce un banco di pegni, è molto più grande di età e da subito, da quando un giorno nota la giovane entrare nel suo negozio, se ne invaghisce fino a voler contrarre matrimonio.
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"Così bella, così dolce" (titolo originale "Una femme douce") è un film francese del 1969 diretto dal regista Robert Bresson. Come in un quadro kafkiano senza via d'uscita, la pellicola racconta la storia di una coppia di sposi che sembra iniziare con dei buoni e sereni auspici ma che poi entrerà in crisi a causa di differenze e divergenze nelle loro psicologie caratteriali e attitudinali che diventeranno sempre più accentuate nel corso del tempo. Lei, Elle, ragazza non ancora maggiorenne che ama l'arte, la musica, la lettura e che, considerato che proviene da una famiglia povera, non ha una propria condizione sociale autonoma e come tale, accetta di sposarsi; lui, Luc, gestisce un banco di pegni, è molto più grande di età e da subito, da quando un giorno nota la giovane entrare nel suo negozio, se ne invaghisce fino a voler contrarre matrimonio. Il film è impostato, dall'inizio alla fine, con la voce fuori campo del marito il quale accanto al letto dove giace la moglie, ricorda minuziosamente tutti i particolari della loro storia d'amore, confidando alla governante silenziosa, presente nella stanza, tutti i particolari, dubbi e perplessità degli anni vissuti con la giovane. Chi è stato il vero colpevole della tragedia verificatasi? Lui, che magari ha peccato di superficialità in certe situazioni? O lei, così dolce e carina, ma allo stesso tempo così enigmatica e introversa? Una storia di coppia nella quale alcuni passatempi come il cinema, il teatro vengono vissuti perlopiù in maniera convenzionale e molto di facciata, ma che in realtà, man mano che passa il tempo, si scopre una totale mancanza di sintonia tra i due che determinerà silenzio e alienazione. "Così bella, così dolce" è stato il film che ha lanciato in tutto il mondo il fascino particolare dell'allora giovane attrice Dominique Sanda che confermerà le sue caratteristiche di personaggio "difficile" e complesso in altre successive pellicole come "Il giardino dei Finzi Contini" o ad esempio "L'eredità Ferramonti", pellicola del 1976 in cui recitano attori del calibro di Anthony Quinn, Fabio Testi e Gigi Proietti.
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