New York ore tre: l'ora dei vigliacchi

Un film di Larry Peerce. Con Thelma Ritter, Tony Musante, Beau Bridges, Martin Sheen, Ruby Dee.
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Drammatico, b/n durata 107 min. - USA 1967. MYMONETRO New York ore tre: l'ora dei vigliacchi * * * 1/2 - valutazione media: 3,67 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   

I teppisti della notte. Valutazione 3 stelle su cinque

di Dandy


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martedì 14 novembre 2017

Notevole film cattivissimo,che anticipa sia il tema della violenza giovanile che troverà l'apice in "Arancia meccanica" sia quello del giustizialismo che avrebbe fatto furore nel decennio successivo,in particolare con "Il giustiziere della notte".Ma qui a prevalere è l'analisi lucida e impietosa della mancanza di differenza tra carnefici e vittime:i 2 teppisti,vestiti elegantemente,per quanto odiosi e spregevoli non sono peggio dei passeggeri che tormentano.Meschini e ogniuno con la propria "colpa",che per vigliaccheria o convenienza sfogano il proprio odio tra loro.Paradossalmente,l'elemento socialmente più "basso",il barbone incosciente,sarà l'unico a passare quasi inosservato(ed essere il protagonista dell'ultima,ironica sequenza).All'epoca fu uno shock(in Inghilterra ne fu proibita la distribuzione;da noi uscì censurato)e ancora oggi,malgrado la poca violenza,la sgradevolezza dei 2 protagonisti e i loro soprusi(in particolare quello ai danni dell'omosessuale emarginato)lasciano un senso di disagio.E sebbene il tutto sia un pò sopra le righe e i passeggeri sono un pò troppo stereotipati nei difetti che rappresentano,il regista riesce a parlare nella giusta misura di quelli che erano i malesseri dell'epoca:l'indiscriminazione verso gay e neri(nel finale la polizia cercherà di arrestare Peters a scatola chiusa);il disprezzo della vecchiaia nei confronti delle nuove generazioni( impersonate non solo dai 2 teppisti ma anche dalla coppietta di innamorati dove lui pensa solo al sesso e lei lo asseconda a malincuore);l'insoddisfazione delle coppie di mezza età(dove lui oltre a non essere avvenente e anche impotente) e la guerra del Vietnam.Ben strutturata la storia,con il prologo che presenta tutti i personaggi prima che salgano sul treno,e una volta che il vagone è pieno la claustrofobia si alza sempre più.Sebbene improbabile,il finale catartico è più liberatorio che mai.Efficente bianco e nero della fotografia,che rende il tutto più opprimente.Secondo film per Musante e debutto per Martin Sheen,mai più tanto detestabile.Beau Bridges è fratello di Jeff Bridges.Girato esclusivamente di notte,senza permessi nè licenze,un duro ritratto sociale e generazionale dell'America di fine anni'60.Da riscoprire assolutamente,ma nella versione integrale(107'),che qui non c'è ovviamente.

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