francescaromanacerri
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martedì 22 agosto 2017
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nessuno ha capito il film
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Il film entra a pieno titolo nelle fantasie profonde di alcune donne, per lo più appartenenti alla classe agiata ( ma non sempre) che è quello di conoscere l'uomo attraverso una forma di esplorazione puramente animale . Fuori dal vincolo matrimoniale e dalle mille cerimonie e cerimoniali che esso comporta c'è una casa chiusa dove si và a letto con uomini senza volto, dove l'atto si esaurisce nel presente e non porta ad un domani, dove le fantasie più estreme possono avere luogo poichè non vi è un contegno da mantenere. Questo tipo di mondo sessuale era stato sempre attribuito all'uomo invece fa parte anche della donna , di alcune donne che , per privilegio di nascita, hanno avuto il tempo di fantasticare e non legare il sesso solo alla funzione procreatrice e matrimoniale.
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Il film entra a pieno titolo nelle fantasie profonde di alcune donne, per lo più appartenenti alla classe agiata ( ma non sempre) che è quello di conoscere l'uomo attraverso una forma di esplorazione puramente animale . Fuori dal vincolo matrimoniale e dalle mille cerimonie e cerimoniali che esso comporta c'è una casa chiusa dove si và a letto con uomini senza volto, dove l'atto si esaurisce nel presente e non porta ad un domani, dove le fantasie più estreme possono avere luogo poichè non vi è un contegno da mantenere. Questo tipo di mondo sessuale era stato sempre attribuito all'uomo invece fa parte anche della donna , di alcune donne che , per privilegio di nascita, hanno avuto il tempo di fantasticare e non legare il sesso solo alla funzione procreatrice e matrimoniale. Un film che turba gli uomini molto e costringe alcune donne ( dico alcune) a fare i conti con un desiderio insconscio di puro piacere.
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great steven
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martedì 10 gennaio 2017
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il sadomasochismo nella fantasia di una borghese.
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BELLA DI GIORNO (FR/IT, 1967) diretto da LUIS BUňUEL. Interpretato da CATHERINE DENEUVE, JEAN SOREL, MICHEL PICCOLI, GENEVIèVE PAGE, FRANCISCO RABAL, PIERRE CLEMENTI, MACHA MéRIL, GEORGES MARCHAL, FRANçOISE FABIAN
Pierre e Séverine sono una giovane coppia di sposi che ha appena festeggiato il primo anniversario di matrimonio.
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BELLA DI GIORNO (FR/IT, 1967) diretto da LUIS BUňUEL. Interpretato da CATHERINE DENEUVE, JEAN SOREL, MICHEL PICCOLI, GENEVIèVE PAGE, FRANCISCO RABAL, PIERRE CLEMENTI, MACHA MéRIL, GEORGES MARCHAL, FRANçOISE FABIAN
Pierre e Séverine sono una giovane coppia di sposi che ha appena festeggiato il primo anniversario di matrimonio. Lui è molto impegnato col suo lavoro di chirurgo, e lei, dietro una parvenza di felicità, nasconde una grande insoddisfazione e una solitudine che sembra incolmabile, cui contribuiscono in negativo i sogni masochistici che la donna fa, nei quali si vede al centro di paesaggi ottocenteschi o in stile western mentre viene umiliata e torturata da uomini violenti sotto gli occhi del marito. Una soluzione al suo dramma la trova per caso, venendo istigata a praticare la prostituzione da Guisson, un attempato amico di Pierre, che si dice abituale frequentatore delle case degli appuntamenti, che Séverine credeva ormai abolite da tempo. Così la donna entra come meretrice stabile nella maison governata dalla rigida e severa Anais, nella quale lavorano già altre due prostitute, Mathilde e Charlotte, dove viene ribattezzata dalla proprietaria "bella di giorno" (in quanto il suo orario di lavoro va dalle due alle cinque pomeridiane). Nonostante la timidezza e il nervosismo iniziali che mostra sul posto di lavoro, Séverine diviene la donna più richiesta dagli habitué della casa. Le due vite della donna proseguono parallelamente, senza che il marito sospetti dell’attività segreta che la consorte svolge anche per guadagnare soldi, finché non ritornano due vecchi e affezionati clienti del bordello: lo spagnolo Ippolito, volgare e libertino, e un suo amico, il giovane delinquente Marcel. Questi prende subito in simpatia Séverine e le dichiara il suo amore in una maniera assai possessiva ed egoistica, minacciando di rivelare la sua doppia vita al marito nel caso che lei non contraccambi il suo affetto. Quando poi arriva alla casa d’appuntamenti lo stesso Guisson, colui che aveva infiltrato nella mente di Séverine l’idea di prostituirsi, la situazione precipita: convinta di dover ormai rivelare la verità al marito, Séverine riceve un giorno la visita aggressiva e inattesa di Marcel, che poco dopo spara a Pierre e poi viene ucciso da un poliziotto per strada. Divenuto invalido, Pierre rimane a carico della moglie, e un giorno, dopo che Guisson gli ha spiattellato la vergognosa verità, Séverine, ormai dimessasi dal ruolo di donna di facili di costumi, lo immagina di nuovo sano, in forze e felice come ai primi tempi delle loro nozze. La mano di Buñuel si nota meravigliosamente bene nella struttura binaria che alterna, senza eccedere ma pur sempre con una frequenza martellante, la realtà della vicenda al delirio onirico che la protagonista – cui sotto, sotto piace ricevere tormenti psicofisici che la rendano oggetto delle passioni animalesche degli uomini – effettua anche ad occhi aperti, nel tentativo di recuperare un’affettività, o meglio, un ardore sessuale che il marito non sembra donarle nella misura che lei predilige. L’importanza del sogno, la ricerca di una realizzazione attraverso il piacere corporeo, la nevrosi della sposina appena maritata e ancora inesperta dei fatti del mondo sono abbinati fra loro in un gioco perverso di situazioni che si reggono nella loro interezza sui rapporti fra i personaggi, in cui la violenza verbale e il cinismo dominano sovrani. Un’ottima C. Deneuve sotto le righe, che dona al suo carattere una personalità fragile che sa reinventarsi col soggetto della sua immaginazione o, più concretamente, con l’elemento delle sue fantasie erotiche che trova una sua pratica attuazione nel mestiere più vecchio del mondo, per quanto si evinca dalla sua faccia che continua a lavorare al bordello tutt’altro che volentieri, in quanto non è il denaro che la affascina (malgrado lei affermi il contrario) né tantomeno intrattenersi con sconosciuti, ma piuttosto le importerebbe un maggiore interessamento da parte di un marito che, in fondo, ama e dal quale sa di esser ricambiata. Accanto a lei, emergono: un fantastico M. Piccoli che unisce ironia e sarcasmo ad un tocco di classica eleganza che lo trasformano in quello che si può a tutti gli effetti definire un villain, ma sicuramente del tutto inconsueto e con una punta sottile ma coerente di sadismo utilitaristico; G. Page, un capo della casa d’appuntamenti che crede nelle potenzialità delle sue dipendenti, ma esige da loro anche un attaccamento serio e quasi maniacale al mestiere che si sono scelte in completa autonomia; e J. Sorel, nel ruolo del marito che si interroga sempre più ossessivamente sulle infelicità della coniuge, arrivando a scoprire come stanno effettivamente le cose soltanto nel momento in cui le può valutare senza la necessaria indipendenza e lucidità. Splendida fotografia in Technicolor che accarezza i paesaggi autunnali dei quartieri parigini, insieme ad un montaggio parco e calcolato e ad una sceneggiatura che privilegia i silenzi descritti alla narrazione parlata, facendo dei dialoghi rarefatti un potente e insostituibile veicolo espressivo che riproduce uno squallore umano, morale e sociale che traspare dalle azioni di uomini e soprattutto donne, inglobati e intrappolati in un universo di compassata inappetenza che li tiene ancorati a sé come un’opprimente epifania.
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il befe
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domenica 1 marzo 2015
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capolavoro
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luigi chierico
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martedì 11 febbraio 2014
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bella a tutti i costi
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Quando pensi a “Bella di giorno” pensi a Catherine Deneuve, chi più di lei poteva scegliere Luis Buñuel così bella da essere la bella di giorno?
Una donna affascinante e carica di una sensualità che non è mai stata volgarità. Una signora attrice del cinema francese che ha lasciato un segno indelebile nei suoi tanti film, ma in questo ha raggiunto l’apice, tanto da poter dire che questo è diventato una pietra miliare.
Siamo nel 1967 agli albori dell’ equiparazione della donna, dell’avvento del femminismo, ma non si ispirò a ciò chi realizzò questo ottimo film a cui meritatamente è andato il Leone d’oro.
Un film estremamente coraggioso per il tema trattato in un periodo ricco di tabù e di pregiudizi sulla sessualità.
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Quando pensi a “Bella di giorno” pensi a Catherine Deneuve, chi più di lei poteva scegliere Luis Buñuel così bella da essere la bella di giorno?
Una donna affascinante e carica di una sensualità che non è mai stata volgarità. Una signora attrice del cinema francese che ha lasciato un segno indelebile nei suoi tanti film, ma in questo ha raggiunto l’apice, tanto da poter dire che questo è diventato una pietra miliare.
Siamo nel 1967 agli albori dell’ equiparazione della donna, dell’avvento del femminismo, ma non si ispirò a ciò chi realizzò questo ottimo film a cui meritatamente è andato il Leone d’oro.
Un film estremamente coraggioso per il tema trattato in un periodo ricco di tabù e di pregiudizi sulla sessualità.
Una signora della buona borghesia, moglie di un medico, finisce in una casa d’appuntamenti. Conoscerà una svariata moltitudine di uomini ciascuno con le proprie fisime o debolezze, alcuni incredibilmente stravaganti o masochisti.. Questo il mondo di un ambiente torbido in cui si può chiedere di fare quel che altrove non si può fare. La dolce Severine Serizj, sposata a Pierre, conduce una vita piatta, priva di emozioni, la solita routine ogni giorno, un bacio prima di lasciarsi, e via al lavoro. La bella moglie nella solitudine evade dal suo ambiente e si rifugia sino alle 17 presso una casa che ospita altre donne disposte alla trasgressione. Le motivazioni sono diverse : lo stato di bisogno, la noia, la ninfomania, lo stato sociale, il facile guadagno ecc. una di loro dice “io lo faccio per il mio fidanzato, correva in bicicletta, ha avuto un incidente e non può più lavorare, lui lo sa che vengo qui.”
Ed è così che la sprovveduta Severine entrerà nel mondo del peccato, i suoi tradimenti non trovano una sufficiente e ragionevole giustificazione, meglio sarebbe stato mostrare una donna incapace di sottrarsi all’impulso di avere rapporti sempre con uomini diversi, anche volgari e violenti.
Alla fine giungerà, come sempre, l’imprevisto che nel film prende il nome di Marcel (Pierre Clémenti), personaggio odioso. Vederlo accanto alla bellissima, dolce e raffinata Catherine Deneuve, divenuta sua vittima, è la parte più odiosa di questa triste e sconcertante vicenda che, purtroppo, è così tanto spesso vera e reale.
La dolce moglie finirà col rimanere vittima della sua condotta di vita.
Così direi che quella che era La Bella di Giorno è una bella di notte, bel fiore che si apre all’imbrunire, calpestato e coperto di lorciume.
Quante donne che, soprattutto oggi, svendono il proprio corpo a basso prezzo, pagano poi un prezzo talora altissimo! Con la vita o con la salute.
Sebbene il film sia dissacrante di tutti i valori posti a baluardo di una famiglia: la fedeltà assoluta della donna, non solo fisica ma anche di pensiero al marito, come quella del coniuge, qui la moglie si concede per il piacere di disobbedire e di evadere da un tranquillo menage familiare, tuttavia nella sua spregiudicatezza rimane eccezionale. Non si può e non si deve perdere, non mi rivolgo alle nuove generazioni, quelle evolute oltre misura nei privè, che possono trovarlo banale e ridicolo, ma mi rivolgo a tutti coloro che ancora hanno saldo il concetto di Famiglia e Fedeltà.
Catherine Deneuve, brava quanto bella, è indimenticabile, appare tanto pura e casta quanto lussuriosa, non ha bisogno di mostrare il suo corpo per essere piacente.
La regia,la fotografia, tutti gli altri protagonisti degni di menzione. chigi
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fedeleto
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sabato 1 settembre 2012
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catherine denueve bella per sempre..
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In una strada alberata il rumore dei campanelli di una carozza echeggia ritmicamente senza sosta,fin quando un uomo rivolge la parola a sua moglie e la trova scontrosa e maleducata.la fa' frustare e uno dei cocchieri abusa di lei sotto ordine del marito.Con quest'inizio di circa dieci minuti Bunuel(Viridiana,I figli della violenza,l'angelo sterminatore),riesce a far rifiutare il film a Cannes,definito troppo scandaloso sia per i temi trattati che per alcune scene ose'.In realta' dimostra che ancora una volta a Cannes il perbenismo oscura la meritocrazia e non consente un lato oggettivo delle cose.Luis Bunuel firma il suo nuovo film.Tratto dal libro di Joseph Kassel,Luis Bunuel ne riscrive la sceneggiatura insieme a Jean-Claude Carriere rimanendo abbastanza fedele al libro.
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In una strada alberata il rumore dei campanelli di una carozza echeggia ritmicamente senza sosta,fin quando un uomo rivolge la parola a sua moglie e la trova scontrosa e maleducata.la fa' frustare e uno dei cocchieri abusa di lei sotto ordine del marito.Con quest'inizio di circa dieci minuti Bunuel(Viridiana,I figli della violenza,l'angelo sterminatore),riesce a far rifiutare il film a Cannes,definito troppo scandaloso sia per i temi trattati che per alcune scene ose'.In realta' dimostra che ancora una volta a Cannes il perbenismo oscura la meritocrazia e non consente un lato oggettivo delle cose.Luis Bunuel firma il suo nuovo film.Tratto dal libro di Joseph Kassel,Luis Bunuel ne riscrive la sceneggiatura insieme a Jean-Claude Carriere rimanendo abbastanza fedele al libro.La storia racconta il problema di Severine,restia al sesso poiche' in passato ha subito violenza(questo nel film non viene molto chiarito ma e' evidente dalla scena dell'idraulico che la bacia da bambina),pertanto vive con suo marito,un medico che capisce il problema e le sta vicino.Nonostante l'amore del marito e la ricchezza in cui vive Severine,appena incontra Husson,un uomo molto ambiguo ,incomincia a cambiare ed a interessarsi alle case dove esercitano le prostitute poiche' ne ha sentito parlare da una sua amica in maniera critica e offensiva.Severine tenta la via della prostituzione in una casa dove lavora con altre compagne ,solo con la violenza e le cattive maniere capisce,ma quando Marcel,un poco di buono,mette gli occhi su di lei,per il marito si mette male e finisce sulla sedia a rotelle e morira' quando sapra' la verita' sulla moglie.O forse e' solo tutto un sogno fin dall'inizio?Bunuel si muove nel territorio dell'ambiguita' e lo analizza autopticamente ad ogni sequenza.Fin dall'inizio la carrozza che arriva verso il pubblico e' un chiaro esempio di come ci si muova nel film in senso deletereo ad uno scontro(metaforicamente il film stesso vuole essere una provocazione ed uno scontro verso il pubblico) dopodiche' il personaggio di Severine,interpretato da una bellissima Catherine Denueve,esce fuori gradualmente,inizialmente sembra essere frigida e bloccata da qualcosa che non e' chiaro,i suoi desideri ed i suoi sogni la proiettano ad essere violentata e umiliata,come se solo attraverso questa punizione(poiche' lei si sente quasi in colpa verso il marito) lei puo' espiare questa colpa.Ella pertanto esercita il mestiere di prostituta poiche' attraverso i contatti con altri capisce meglio se stessa,fin quando arriva appunto Marcel un chiaro esempio di autodistruzione.Bunuel inoltre dirige magistralmente parecchie scene,quella del primo incontro alla casa chiusa dove vede lei ai tempi della comunione che rifiuto' l'ostia,a quando l'idraulico abuso' di lei,in quel momento lei e' come se fosse entrata non solo nella casa ma anche nel suo inconscio.L'incontro con Husson e' il primo elemento che la porta a smuoversi,egli in un certo senso ironicamente potremmo definirlo il diavolo tentatore che la porta su un altro binario perche' non dimentichiamo che sara' il medesimo a dire il mestiere della moglie al povero marito agonizzante che morira' appena lo sapra'.Dunque Bunuel il demoniaco non lo filma come in Simon del deserto ,ma come uomo nella societa' che ambisce ad altre cose,ma non dimentichiamo anche la sua contraddizione quando dice che ha dei principi al contrario di Severine.Quest'ultima e' solo una povera creatura in cerca di identita',e la trova appunto in bella di giorno,una dolce e aristocratica donna che si sente troppo bambina ancora per essere donna.Ma non manca l'elemento onirico che ancora una volta prende il sopravvento fino al finale dove appunto Severine immagina il marito nuovamente in piedi e guarito.E' la verita'? e la carrozza che arriva?si riparte dall'inizio?o forse e' solo Severine ed il suo campanello della pazzia?Criticato,accusato,rimane comunque uno dei film piu' intensi ed espliciti in fatto di argomenti a trattare simili tematiche,ma ricordiamo che Bunuel e' un maestro.
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vitosay
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venerdì 24 agosto 2012
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valore storico
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Siamo franchi. Un capolavoro continua ad essere godibile anche se rivisto dopo mezzo secolo. Penso che questo non si possa dire per questo, che molti ritengono il capolavoro di Bunuel. Mi vengono in mente la scena iniziale del film ( l'incedere per circa 5 minuti di una carrozza) e quella di un'opera quasi contemporanea (il quasi strip integrale, che ti cattura anche adesso, nonostante la visione del corpo della donna sia stata sdoganata in tutte le forme possibili immaginabili ), Barbarella (di Roger Vadim, uomo dell'epoca di C Deneuve): una noia indescrivibile. La trama, tanto appropriata per l'epoca riguardo il contenuto, si dipana piena zeppa di tempi morti, sfidando il sonno dello spettatore.
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Siamo franchi. Un capolavoro continua ad essere godibile anche se rivisto dopo mezzo secolo. Penso che questo non si possa dire per questo, che molti ritengono il capolavoro di Bunuel. Mi vengono in mente la scena iniziale del film ( l'incedere per circa 5 minuti di una carrozza) e quella di un'opera quasi contemporanea (il quasi strip integrale, che ti cattura anche adesso, nonostante la visione del corpo della donna sia stata sdoganata in tutte le forme possibili immaginabili ), Barbarella (di Roger Vadim, uomo dell'epoca di C Deneuve): una noia indescrivibile. La trama, tanto appropriata per l'epoca riguardo il contenuto, si dipana piena zeppa di tempi morti, sfidando il sonno dello spettatore. Il film 'è' ancora Catherine Deneuve, la sua bellezza , la sua abilità. Ai contenuti, per l'epoca mai trattati (le doppia personalità, il 'bovarismo' , il binomio realtà/fantasia) siamo talmente assuefatti che la visione del film, adesso, regala molti sbadigli.
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luca scialò
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giovedì 10 marzo 2011
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la doppia vita di una borghese annoiata
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In una Parigi ingiallita dall'autunno d'inizio anni '60, Séverine è una frigida e annoiata borghese moglie di un medico, tutto lavoro e poca passione. La propria insoddisfazione del privato spinge l'affascinante Sèverine ad essere attratta dal Mondo fin lì ritenuto squallido e incomprensibile dell'amore a pagamento, chiuso nelle fredde e ormai bandite Case di tolleranza. Comincia a frequentarne una e dopo gli iniziali naturali freni inibitori, la donna comincia a sentirsi a proprio agio, anzi, pare aver pure migliorato i rapporti col freddo marito. Ma la sua doppia vita comincerà a complicarsi quando uno dei suoi clienti si invaghisce pazzamente di lei.
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In una Parigi ingiallita dall'autunno d'inizio anni '60, Séverine è una frigida e annoiata borghese moglie di un medico, tutto lavoro e poca passione. La propria insoddisfazione del privato spinge l'affascinante Sèverine ad essere attratta dal Mondo fin lì ritenuto squallido e incomprensibile dell'amore a pagamento, chiuso nelle fredde e ormai bandite Case di tolleranza. Comincia a frequentarne una e dopo gli iniziali naturali freni inibitori, la donna comincia a sentirsi a proprio agio, anzi, pare aver pure migliorato i rapporti col freddo marito. Ma la sua doppia vita comincerà a complicarsi quando uno dei suoi clienti si invaghisce pazzamente di lei.
Bunuel è ormai un regista capace di descrivere anche il mondo borghese raffinato e salottiero, trattandolo sì ancora con disprezzo e distacco, ma in modo delicato. S nota infatti la differenza rispetto ai primi film, nei quali la critica anticlericale e antiborghese era stilisticamente violenta e frontale. Affronta in modo caparbio il tema del sesso e del proibito riuscendo non mostrando mai una scena di nudo, limitandosi al lingerie della stupenda Catherine Deneuve. Del resto la censura gliel'avrebbe impedito.
Anche in questa opera però, chi si oppone al sistema sociale precostituito ne esce sconfitto.
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laulilla
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martedì 30 novembre 2010
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l'inconscio e le paure in un film elegantissimo
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La bella Sévérine, già bambina insidiata e, forse, abusata, vive la propria vita sessuale col marito Pierre, medico parigino assai affermato, con profondo disagio, spia di un senso di colpa mai rimosso, che rischia di rendere difficile il rapporto con lui. La donna è infelice, frigida, ha pulsioni masochistiche, che la attraggono e insieme la turbano, tanto che non osa parlargliene. I suoi sogni ricorrenti e inquietanti rivelano da subito che la scialba e incolore vita che il marito le prospetta è del tutto insoddisfacente, e che la paternalistica e paziente comprensione di lui ne aumenta il disagio. La realtà di Sévérine è quella che un amico del marito, Husson, ha ben intuito: dietro l’algida bellezza, nasconde inconfessabili desideri sessuali, dei quali ha paura.
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La bella Sévérine, già bambina insidiata e, forse, abusata, vive la propria vita sessuale col marito Pierre, medico parigino assai affermato, con profondo disagio, spia di un senso di colpa mai rimosso, che rischia di rendere difficile il rapporto con lui. La donna è infelice, frigida, ha pulsioni masochistiche, che la attraggono e insieme la turbano, tanto che non osa parlargliene. I suoi sogni ricorrenti e inquietanti rivelano da subito che la scialba e incolore vita che il marito le prospetta è del tutto insoddisfacente, e che la paternalistica e paziente comprensione di lui ne aumenta il disagio. La realtà di Sévérine è quella che un amico del marito, Husson, ha ben intuito: dietro l’algida bellezza, nasconde inconfessabili desideri sessuali, dei quali ha paura. Sarà proprio Husson a indicarle la via d’uscita, lasciandosi sfuggire con nonchalance l’indirizzo di una casa di appuntamenti, prontamente colto da lei che ci andrà, esitando, per prostituirsi e trovare le risposte che cercava, riuscendo a rendere più sereno anche il rapporto con Pierre. Col nome fittizio di Bella di giorno, Sévérine per un po' riuscirà a celare a tutti la sua doppia vita, finché, per effetto della passione violenta (e ricambiata) di Marcel, un cliente malavitoso che la vorrebbe solo per sé, la sua vita familiare ne verrà coinvolta. Marcel le piace molto per la brutalità istintiva del suo approccio amoroso, ma non costituisce per lei un'alternativa al marito, poiché la donna ha compreso che amore e piacere si possono tenere separati, ma soprattutto perché non intende affatto barattare la rispettabilità borghese, che il marito le assicura, col ruolo di donna di un gangster. La violazione della legge non scritta dell' appartenenza sociale è, quindi, davvero, ciò che non può essere tollerato: Husson, attraverso i cui "buoni uffici" era avvenuta la "liberazione sessuale" di Sévérine, decide di parlarne a Pierre solo quando comprende che la trasgressione di lei ha passato il limite accettato nell'ambiente della borghesia parigina. L'ambiguo "lieto fine" non può illudere che le cose si siano aggiustate: il marito Pierre ha aperto gli occhi e si è sbloccato, dopo il colloquio con Husson, ma i sogni inquietanti di Sévérine persistono: la vita "normale" non le piace, se non per i vantaggi prestigiosi che gliene possono derivare. Buñuel tratta un tema molto scabroso con un'eleganza ineguagliabile, che impedisce alla torbida materia rappresentata di debordare nella volgarità. Molte delle scene più discusse e famose, che hanno dato adito a mille interrogativi e a mille risposte sono, secondo me, da ricondurre al gusto simbolista e surrealista del grande regista e forse richiedono spiegazioni abbastanza semplici: il contenuto della scatola nera del cliente orientale, è, forse, l'oscurità del nostro inconscio che non dobbiamo temere (no paura, ripeterà l'uomo più volte alle prostitute che rifiutano), anche se ci ricorda la nostra animalità (il ronzio da insetto petulante e insidioso che proviene dal suo interno). La sessualità senza inibizione, in cui violenza, piacere e tenerezza si fondono, trasforma l'amore in un potentissimo strumento di conoscenza di sé e del mondo, non alla portata di tutti (Che cosa ne sai tu?, dirà Sévérine alla cameriera che la compiange per l'incontro appena concluso). L'invito a non avere paura si ripeterà più volte ed è forse la chiave di lettura più importante di tutto il film.
Grande film, interpreti indimenticabili.
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[+] niente lieto fine
(di lillapunto)
[ - ] niente lieto fine
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mario_platonov
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giovedì 18 novembre 2010
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la colpa, la noia e il sesso
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Con Bella di giorno Bunuel continua il suo personalissimo percorso di demolizione e ricostruzione di un’intera classe.
Sebbene in questo film la lettura grottesca e surreale sia molto più moderata, la sua narrazione lenta e colma di personaggi dal fascino perverso e di sequenze oniriche riesce a restituirci a pieno le turbe morali della protagonista.
Severine, che dalle 2 alle 5 diventa Bella di giorno in una casa di appuntamenti, diventa così uno dei più riusciti personaggi bunueliani. Apatica, perseguitata da non meglio precisate ossessioni e da incubi che la vedono quasi sempre soccombere, bella moglie di un medico con il quale ha un rapporto distaccato, il personaggio della Deneuve torna alla vita solo quando il degrado, la menzogna, il sesso violento, riescono a cancellare l’ordinario, le cene da amici, le gite al mare, le conversazioni forzate, una colpa che non riusciamo ad afferrare.
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Con Bella di giorno Bunuel continua il suo personalissimo percorso di demolizione e ricostruzione di un’intera classe.
Sebbene in questo film la lettura grottesca e surreale sia molto più moderata, la sua narrazione lenta e colma di personaggi dal fascino perverso e di sequenze oniriche riesce a restituirci a pieno le turbe morali della protagonista.
Severine, che dalle 2 alle 5 diventa Bella di giorno in una casa di appuntamenti, diventa così uno dei più riusciti personaggi bunueliani. Apatica, perseguitata da non meglio precisate ossessioni e da incubi che la vedono quasi sempre soccombere, bella moglie di un medico con il quale ha un rapporto distaccato, il personaggio della Deneuve torna alla vita solo quando il degrado, la menzogna, il sesso violento, riescono a cancellare l’ordinario, le cene da amici, le gite al mare, le conversazioni forzate, una colpa che non riusciamo ad afferrare.
Avvolte entrambe dalla finzione, Bella di giorno e Severine sono gli estremi di un personaggio femminile complesso, in un film dove l’asfissia della routine borghese convive con le sacche di "peccato" che quella stessa borghesia crea per sé.
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il cinefilo
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martedì 26 ottobre 2010
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l'erotismo secondo luis bunuel
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TRAMA:Una donna di nome Sèverine,scontenta della sua vita sentimentale,decide di prostituirsi con il soprannome di"bella di giorno"...COMMENTO:Il grande regista spagnolo rinuncia,evento insolito nel suo cinema,al consueto ferocissimo attacco ai vizi e ai costumi della borghesia e decide di raccontare una storia il cui principale perno tematico si trova,indiscutibilmente,nel profilo ben delineato di una donna(l'attrice C.Deneuve è perfetta nel suo ruolo)appartenente,comunque,a quei modi di vivere sempre criticati dall'autore.
Egli(il regista)non rinuncia invece alla sua leggendaria tecnica surrealista e che qui viene sfruttata(anche se assume un valore,forse,secondario e questa è un altra anomalia del suo stile)prevalentemente(se si esclude l'enigmatico finale)per descrivere i desideri erotici più nascosti e"sfrenati"della protagonista.
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TRAMA:Una donna di nome Sèverine,scontenta della sua vita sentimentale,decide di prostituirsi con il soprannome di"bella di giorno"...COMMENTO:Il grande regista spagnolo rinuncia,evento insolito nel suo cinema,al consueto ferocissimo attacco ai vizi e ai costumi della borghesia e decide di raccontare una storia il cui principale perno tematico si trova,indiscutibilmente,nel profilo ben delineato di una donna(l'attrice C.Deneuve è perfetta nel suo ruolo)appartenente,comunque,a quei modi di vivere sempre criticati dall'autore.
Egli(il regista)non rinuncia invece alla sua leggendaria tecnica surrealista e che qui viene sfruttata(anche se assume un valore,forse,secondario e questa è un altra anomalia del suo stile)prevalentemente(se si esclude l'enigmatico finale)per descrivere i desideri erotici più nascosti e"sfrenati"della protagonista...il risultato finale è un bellissimo film che merita,senza dubbio,di essere visto più volte.
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