Un uomo per tutte le stagioni [1]

bello

“Un uomo per tutte le stagioni” ma anche un film per tutte le stagioni! Mai visto in televisione,  ho avuto la fortuna di rivederlo,  dopo tanni anni, in DVD! Sir Thomas More, santo e martire, è un grande esempio di Fede e di coerenza, fino al punto  prima di rinunciare ad avere il re ed il duca di Norfolk come amici! Poi alla rinuncia ad essere cancelliere del regno  e poi a non vedere più la sua famiglia ed a lasciarsi decapitare pur di essere fedele alle proprie convinzioni!  Un nostro ex Presidente della Repubblica una volta, portando ad esempio Sir Thomas More, ha detto: “Chi al giorno d’oggi  sarebbe disposto a perdere la testa pur di essere coerente con i propri princìpi? Beh! Bisognerebbe innanzitutto partire dal presupposto che la testa ci sia!” Ogni commento è superfluo! Bravi gli attori: Paul Scofield da una bellissima interpretazione   ironico- drammatica di Sir Thomas More! Robert Shaw  interpreta un Enrico VIII° più giovane e meno paffuto da come viene interpretato comunemente ma non per questo meno subdolo! Orson Welles da vita ad un cardinale che di Fede ne ha poca, se non “zero” ma che è solo interessato al proprio “cadreghino”! E le attrici? Bellissima e brava Susannah  York nella parte della figlia di More ma non meno brava Wendy Hiller nella parte della moglie. [+]

“Un uomo per tutte le stagioni” ma anche un film per tutte le stagioni! Mai visto in televisione,  ho avuto la fortuna di rivederlo,  dopo tanni anni, in DVD! Sir Thomas More, santo e martire, è un grande esempio di Fede e di coerenza, fino al punto  prima di rinunciare ad avere il re ed il duca di Norfolk come amici! Poi alla rinuncia ad essere cancelliere del regno  e poi a non vedere più la sua famiglia ed a lasciarsi decapitare pur di essere fedele alle proprie convinzioni!  Un nostro ex Presidente della Repubblica una volta, portando ad esempio Sir Thomas More, ha detto: “Chi al giorno d’oggi  sarebbe disposto a perdere la testa pur di essere coerente con i propri princìpi? Beh! Bisognerebbe innanzitutto partire dal presupposto che la testa ci sia!” Ogni commento è superfluo! Bravi gli attori: Paul Scofield da una bellissima interpretazione   ironico- drammatica di Sir Thomas More! Robert Shaw  interpreta un Enrico VIII° più giovane e meno paffuto da come viene interpretato comunemente ma non per questo meno subdolo! Orson Welles da vita ad un cardinale che di Fede ne ha poca, se non “zero” ma che è solo interessato al proprio “cadreghino”! E le attrici? Bellissima e brava Susannah  York nella parte della figlia di More ma non meno brava Wendy Hiller nella parte della moglie. Ottima la regia del  grande Fred Zinnamann! Un film che sarebbe un’ottima cosa essere rimesso in circolazione! Un esempio da non dimenticare!
 
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Film più premiato del 1967 è " ispirato a una pièce teatrale di Robert Bolt, adattata per il cinema dallo stesso autore. Il protagonista della pellicola è l'attore shakespeariano Paul Scofield, che ha ricoperto lo stesso ruolo sia nella prima versione teatrale del 1960 presentata nel West End londinese e che di quella arrivata l'anno dopo a Broadway per la quale vince anche il Tony Award. Tra i premi ottenuti dal film ci sono sei Oscar (miglior film, miglior regia, miglior attore protagonista, miglior sceneggiatura non originale e migliori costumi a colori) e quattro Golden Globe (miglior film drammatico, miglior attore di un film drammatico, miglior regista e miglior sceneggiatura). [+]

Film più premiato del 1967 è " ispirato a una pièce teatrale di Robert Bolt, adattata per il cinema dallo stesso autore. Il protagonista della pellicola è l'attore shakespeariano Paul Scofield, che ha ricoperto lo stesso ruolo sia nella prima versione teatrale del 1960 presentata nel West End londinese e che di quella arrivata l'anno dopo a Broadway per la quale vince anche il Tony Award. Tra i premi ottenuti dal film ci sono sei Oscar (miglior film, miglior regia, miglior attore protagonista, miglior sceneggiatura non originale e migliori costumi a colori) e quattro Golden Globe (miglior film drammatico, miglior attore di un film drammatico, miglior regista e miglior sceneggiatura).
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La figura di Tommaso Moro è di esempio per tutti coloro che vivono la propria vocazione alla santità nel mondo, cercando di scoprire il valore infinito che risiede nelle occupazioni professionali e nella famiglia. Sir Thomas More era davvero appassionato al suo lavoro e alla vita politica, gli piaceva impegnarsi e avere successo: vincere, insomma. Ma non sino al punto di tradire la propria fede e la propria coscienza,la fedeltà all'ispirazione del proprio agire umano, familiare e sociale. Incarna alla perfezione il monito evangelico: obbedire a Dio piuttosto che agli uomini, ma senza nessuna rinuncia anticipata all'azione.

Un solo aggettivo: C A P O L A V O R O

Nella scheda c'è un errore non fu canonizzato da Pio XII, nel 1935 ancora Cardinal Pacelli, ma da Pio XI.

Grandissimo film. Splendide ambientazioni, attori bravissimi e magistrale regia per un'opera che resterà nella storia. L'interpretazione di Orson Welles seppur breve, lascia il segno, per non parlare poi del perfido Robert Shaw nel ruolo di Enrico VIII. Tutte perfetto quindi, oscar meritatissimi e soprattutto meritato l'oscar ad un grandissimo del cinema come Fred Zinnemann.

Sir Thomas More era un uomo molto intelligente, un grande avvocato, uno statista insigne, un padre di famiglia esemplare, un letterato profondo e amico di Erasmo da Rotterdam. Ma soprattutto era una persona normale, senza stranezze. Un santo adatto al nostro tempo. Non per niente è stato nominato patrono dei politici. Ha servito con fedeltà il suo Paese e il suo re, ma non si è piegato quando la sua coscienza gli diceva che non poteva cedere alle lusinghe di Enrico VIII. E si è giocato la testa, decapitato nella torre di Londra, ma ha salvato l'anima e ci ha dato esempio di integrità professionale. Il film è eccezionale perché il regista riesce a farci vedere il personaggio nel suo mondo. Peccato che sia poco replicato in questi anni 2000. [+]

Sir Thomas More era un uomo molto intelligente, un grande avvocato, uno statista insigne, un padre di famiglia esemplare, un letterato profondo e amico di Erasmo da Rotterdam. Ma soprattutto era una persona normale, senza stranezze. Un santo adatto al nostro tempo. Non per niente è stato nominato patrono dei politici. Ha servito con fedeltà il suo Paese e il suo re, ma non si è piegato quando la sua coscienza gli diceva che non poteva cedere alle lusinghe di Enrico VIII. E si è giocato la testa, decapitato nella torre di Londra, ma ha salvato l'anima e ci ha dato esempio di integrità professionale. Il film è eccezionale perché il regista riesce a farci vedere il personaggio nel suo mondo. Peccato che sia poco replicato in questi anni 2000. Consiglio di leggere il libro di Tomamso Moro "Le quattro cose ultime" Edizioni Ares. [-]