Io la conoscevo bene

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Un film di Antonio Pietrangeli. Con Nino Manfredi, Mario Adorf, Enrico Maria Salerno, Ugo Tognazzi, Stefania Sandrelli.
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Drammatico, Ratings: Kids+16, b/n durata 122 min. - Italia 1965. MYMONETRO Io la conoscevo bene * * * 1/2 - valutazione media: 3,66 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari. Acquista »
   
   
   
asr martedì 13 marzo 2007
a proposito di lei... Valutazione 5 stelle su cinque
86%
No
14%

La giovanissima Adriana arriva a Roma dalla provincia toscana con il sogno di avere successo nel mondo dello spettacolo. Per il momento si accontenta di lavori umili e saltuari: servetta in una casa piccolo borghese attenta a schivare le attenzioni del garzone del lattaio, manicure in un salone di bellezza di periferia pronta a soddisfare, inerme, le voglie del corpulento principale, maschera in un cinema da spettatrice non pagante avvezza più al pettegolezzo che al lavoro, cassiera in un bowling. Saltuari e più o meno umili gli uomini che Adriana cambia, volente o nolente, anche più rapidamente dei propri impieghi: un venditore di mobili, un gigolò sbruffone e truffatore, un manager squattrinato, un cinico intellettuale, un umile garagista sincero e (forse) innamorato, un "pariolino" (probabilmente non capiranno i residenti fuori dal raccordo anulare) viziato e troppo sincero (sicuramente) innamorato ma non di Adriana. [+]

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franz martedì 6 novembre 2007
riscoprire la modernità passata Valutazione 4 stelle su cinque
90%
No
10%

Estremamente moderno ed esteticamente pregevole, "io la conoscevo bene" è un autentico omaggio che il regista Antonio Pietrangeli fa a Roma, alla musica degli anni '60, alla Fiat Cinquecento e ad una Stefania Sandrelli strepitosa; forse mai così bella ed espressiva come in questa occasione. Eccellente la sceneggiatura così come il montaggio talvolta sincopato, talvolta suadente nei soliloqui anche solo accennati dalla protagonista, la quale recità con una fisicità delicata e convincente. Di pregio le musiche del maestro Piero Piccioni così come le altre non originali selezionate allora per la pellicola: da Luigi Tenco a Ornella Vanoni, tutte contribuiscono a creare quella spensierata malinconia che pervade il film. [+]

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alespiri domenica 14 febbraio 2010
chi ci conosce meglio di noi stessi? Valutazione 4 stelle su cinque
86%
No
14%

Il film che ha consacrato la Sandrelli un'attrice di grande calibro, capace di rendere perfettamente il silenzioso conflitto che le cresceva dentro.
Una ragazza semplice, arriva in città dalla provincia e con ingenuità si propone nella sua maliziosa tenerezza; affascina uomini oscuri,banali, frutto di un maschilismo imperante e che la lasciano sempre più sola difronte al suo sentire un sempre più marcato senso di "non riconoscimento". Il pettegolezzo, gli sguardi ambigui, il senso di inutilità e di emarginazione avanzano fino a spingerla, con la stessa semplicità e fiducia con cui si concedeva all'altro, all'estremo gesto di lanciarsi nel vuoto, togliendosi ogni speranza. [+]

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no_data sabato 21 giugno 2014
omologati al destino dei perdenti Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
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“Io la conoscevo bene”è senza dubbio uno dei ritratti femminili più toccanti dell’intera cinematografia italiana: uno dei tanti che Pietrangeli amò ‘dipingere’ sullo schermo spinto non dall’attenzione per la donna in quanto tale, ma dal convincimento che il suo corpo e lo stile di vita fossero gli ‘strumenti’ più efficaci per raccontare la trasformazione in atto nella nuova società italiana protagonista del ‘boom’ con la quale si sono confrontati inevitabilmente i maggiori autori degli anni ’60.
Adriana è una ragazza omologata all’ultima moda del tempo, non una ‘stella’ artefatta, ma una creatura modesta e verace, una figura familiare, una ragazzotta semplice, con goffi atteggiamenti da diva. [+]

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parsifal giovedì 31 maggio 2018
l'apparenza inganna Valutazione 0 stelle su cinque
100%
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Pietrangeli, con la collaborazione dei fidi Scola e Maccari, tratteggia il ritratto di una giovane esordiente nel mondo del cinema, l'ingenua Adriana ( S. Sandrelli) alle prese con un ambiente a lei del tutto sconosciuto e molto tentacolare. Passa da un'avventura all'altra , senza porsi troppi problemi , senza farsi troppe domande, alla ricerca del fatidico grande amore o almeno di un'occasione propizia per la sua carriera . Ed in questo suo peregrinare , incontra ogni sorta di personaggi, dubbi e molto discutibile. Dal talent scout o sedicente tale Cianfanna ( un ottimo Manfredi) dalla logorrea inarrestabile e di scarse risorse professionali, pronto a carpire la fiducia altrui e perennemente alla ricerca di denaro e disposto ad ogni sorta di sotterfugio per averlo o dello spietato produttore ROberto ( E. [+]

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ralphscott giovedì 14 ottobre 2010
malinconie d'autore Valutazione 3 stelle su cinque
50%
No
50%

La sceneggiatura volutamente frammentaria ha un collante di nome Adriana,una deliziosa Sandrelli in piena forma. Come sempre la naturalezza é il suo forte,grazie alla quale emerge da tante piccole vicende a volte tristi,a volte bizzarre,talvolta buffe. Ne uscirà sconfitta,anche per colpa del suo candore troppo ingenuo. Notevolissimo,in una particina,un Tognazzi da Nastro d'argento:fintamente allegro come riapparirà più volte nella sua carriera.

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stefanocapasso lunedì 21 maggio 2018
una squarcio di consapevolezza fatale Valutazione 4 stelle su cinque
0%
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Adriana è una semplice ragazza della provincia toscana che si trasferisce a Roma con l’intento di entrare nel mondo del cinema. Tra un approccio mal riuscito e l’altro, consuma una serie di relazioni amorose brevissime, che non le lasciano nulla. Continua a credere nel suo sogno, preservando una certa integrità morale fino al punto che l’ennesima delusione aprirà nel suo animo una falla irreparabile.
Antonio Pietrangeli firma un lucido dramma personale che si incastra in uno spietato atto d’accusa contro il mondo del cinema. La protagonista è l’emblema di un modello di ragazza che in quell’epoca punta tutto sul cinema. Ma Adriana conserva anche una inconsapevole integrità, una purezza che la porta a non accettare mai il compromesso necessario per entrare in quel mondo del cinema mostrato in una lunga sequenza come spietato, feroce e frivolo. [+]

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