renato corriero
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domenica 3 giugno 2007
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forza clouseau!
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Secondo film della serie "La Pantera Rosa", ma il primo dove appare l'ispettore Coluseau come protagonista assoluto e dove appaiono i personaggi dell'ispettore capo Dreyfus e del maggiordomo e allenatore di lotta giapponese Cato, che faranno parte dei films successivi chiaramente uno seguiito
dell'altro. Questo giallo-rosa è un po' più "giallo" dei successivi ed è irresistibile vedere l'inetto e pasticcione ispettore Cluseau che sbaglia sempre tutto ma è protetto da una fortuna indicibile tele da fare morire diverse persone al suo posto! Il film è tutta una catena di sorprese gags e risate fino all'"happy-end" finale con la bella Elke Sommer anche se disturbato dall'inopportuno Cato!
Risate sane e genuine degne della coppia Blake Edwards - Peter Sellers!
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elgatoloco
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mercoledì 28 settembre 2016
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più che"stupido", "imbranato", clouseau
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"A Shot in the Dark", nato da una faticosa(e molto conflittuale)collaborazione tra Blake Edwards e Peter Sellers, tratto liberamente da una commedia di Marcel Achard, è il secondo film di Clouaseau-"Pink Panther", dove la fusione tra elementi polizieschi e comici è totale, pur se con una netta prevalenza dei secondi, vista la travolgente e prepotente presenza di Sellers, che"guida le danze", in modo assoluto, anche quando è in scena con un'attrice forse non proprio"eccelsa"ma senz'altro "belloccia"come Elke Sommer, nel ruolo della principale sospettata del delitto. Più che"idiota"o"cretino", come lo descrive il"folle"(anche senza virgolette)commissario capo(un ottimo Herbert Lom), Clouseau è un imbranato, una persona che, se tocca qualcosa, la fa cadere, la distrugge e comunque crea danni a sé e/o ad altre persone, ma al tempo stesso ha delle intuizioni(anche se afferma di muoversi in un'ottica rigorosamente deduttiva, se vogliamo"logico-deduttiva"), per cui per es.
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"A Shot in the Dark", nato da una faticosa(e molto conflittuale)collaborazione tra Blake Edwards e Peter Sellers, tratto liberamente da una commedia di Marcel Achard, è il secondo film di Clouaseau-"Pink Panther", dove la fusione tra elementi polizieschi e comici è totale, pur se con una netta prevalenza dei secondi, vista la travolgente e prepotente presenza di Sellers, che"guida le danze", in modo assoluto, anche quando è in scena con un'attrice forse non proprio"eccelsa"ma senz'altro "belloccia"come Elke Sommer, nel ruolo della principale sospettata del delitto. Più che"idiota"o"cretino", come lo descrive il"folle"(anche senza virgolette)commissario capo(un ottimo Herbert Lom), Clouseau è un imbranato, una persona che, se tocca qualcosa, la fa cadere, la distrugge e comunque crea danni a sé e/o ad altre persone, ma al tempo stesso ha delle intuizioni(anche se afferma di muoversi in un'ottica rigorosamente deduttiva, se vogliamo"logico-deduttiva"), per cui per es.scopre(sempre per via intuitiva)il vero colpevole dell'omicidio(e dei successivi omicidi)nella villa di un riccone. Impagabili le scene nell'ufficio, nel campo nudisti, alla festa con i cosacchi, ma in realtà nel corso di tutto il film. Sellers ha qui(nonostante i citati screzi con il regista Edwards, comunque notevole autore di cinema), come negli altri film della"Pink Panther"l'occasione di prodursi in gags memorabili, tanto che il tentativo di far rivivere Clouseau negli anni Novanta del secolo scorso non riesce al punto da eguagliare Sellers, ormai-prematuramente-scomparso, con un Roberto Benigni comunque bravissimo, ne"The Son of the Pink Panther/Il figlio della pantera Rosa"(1993, regia sempre di Blake Edwards)non riesce assolutamente non solo ad arrivare alla travolgente bravura di Sellers, ma neppure ad avvicinarsi alla stessa. "Commedia gialla", s'è detto, dove anche l'elemento conservato nell'aggettivo("giallo")è comunque fortemente presente, traa tutti gli sketches e gli equivoci proposti, dando luogo a un"pastiche", a una contaminatio di stili e di temi che deve sorprendere e stupire anche perché in seguito non è stata più raggiunta se non per vaga approssimazione. Un capostipite, dunque"A Shot in the Dark", da considerare comunque come tale e come un vero"classico"del cinema, anche al di fuori di specifiche attribuzioni di genere. El Gato
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