Si tratta del primo film di Scola in quanto regista(molti altri, certo, precedentemente, come sceneggiatore), e come tale è da valutare: film a episodi quando era"obbligatorio"realizzarli a episodi, appunto, più ancora che una"moda", attori/attrici imposti/e dalla produzione, una certa "volgarità"(oggi roba da educande, però, attenzione!), il tema sessuale quasi ossessivo(ma era il'64, in Italia anno di repressione sessuale, ancora o quasi...), pur se spesso collocato in ambito familistico(in Italia "the family is all", lo si vede anche in dibattiti politico-parlamentari molto recenti...). Ma il segno.la zampata di Scola c'è, e sia detto extra il clima di larvata apologia commemorativa-celebrativo "obbligatorio": il neorealismo della catapecchie e degli ambienti della povertà più squallida-roba da "suburra", decisamente poco"politically correct"in epoca di dominio DC, pur se c'era già(ma tra e con molte critiche)il"mitico" "centro-sinistra"), l'ambientare il film(quasi da"libero indiretto"), immerso , quasi"bagnato"nelle canzoni dell'epoca.
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Si tratta del primo film di Scola in quanto regista(molti altri, certo, precedentemente, come sceneggiatore), e come tale è da valutare: film a episodi quando era"obbligatorio"realizzarli a episodi, appunto, più ancora che una"moda", attori/attrici imposti/e dalla produzione, una certa "volgarità"(oggi roba da educande, però, attenzione!), il tema sessuale quasi ossessivo(ma era il'64, in Italia anno di repressione sessuale, ancora o quasi...), pur se spesso collocato in ambito familistico(in Italia "the family is all", lo si vede anche in dibattiti politico-parlamentari molto recenti...). Ma il segno.la zampata di Scola c'è, e sia detto extra il clima di larvata apologia commemorativa-celebrativo "obbligatorio": il neorealismo della catapecchie e degli ambienti della povertà più squallida-roba da "suburra", decisamente poco"politically correct"in epoca di dominio DC, pur se c'era già(ma tra e con molte critiche)il"mitico" "centro-sinistra"), l'ambientare il film(quasi da"libero indiretto"), immerso , quasi"bagnato"nelle canzoni dell'epoca. E Vittorio Gassman, decisamente migliore qui che in performances successive, "gigione"e"gigioneggiante-mattatore"totalmente, per così dire senza remore, "puro e duro", qui anche impegnato in tanti show e anche, nell'episodio finale, persino, in una performance canora, la"Ninna Nanna", anche recitata. Bel"magazin d'antiquité", forse non proprio"esaltante", ma efficace, per ritrovare"colori e sapori"dell'epoca, del resto caratteristica forse primaria di Ettore Scola. El Gato
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