Primordiale Eva,femmina folle,eterno femminino,ma anche lacerazione e tormento interiore,fascino ambiguo della pazzia e irraggiungibilità dell'altro:questi ed altri temi nella splendida opera ultima di Rossen nella quale ci si può calare solo con l'amore per il cinema di ieri.Si perdonano volentieri certi difetti quali l'eccessivo sottofondo estetizzante,il manierismo calligrafico,l'ingenuità narrativa di alcuni passaggi;il fascino di questa pellicola stritola ogni altra considerazione razionale,per consegnarci uno spazio "mitico",occupato in tutta la sua astoricità dalla figura di Lilith,archetipo di un femminile agli antipodi della tradizione occidentale-giudaico-cristiana.Donna che si avvicina molto all'Es freudiano,e che forma un perfetto trio con la Gene Tierney di Femmina folle e con il doppio Elizabeth/Alma del bergmaniano Persona.
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Primordiale Eva,femmina folle,eterno femminino,ma anche lacerazione e tormento interiore,fascino ambiguo della pazzia e irraggiungibilità dell'altro:questi ed altri temi nella splendida opera ultima di Rossen nella quale ci si può calare solo con l'amore per il cinema di ieri.Si perdonano volentieri certi difetti quali l'eccessivo sottofondo estetizzante,il manierismo calligrafico,l'ingenuità narrativa di alcuni passaggi;il fascino di questa pellicola stritola ogni altra considerazione razionale,per consegnarci uno spazio "mitico",occupato in tutta la sua astoricità dalla figura di Lilith,archetipo di un femminile agli antipodi della tradizione occidentale-giudaico-cristiana.Donna che si avvicina molto all'Es freudiano,e che forma un perfetto trio con la Gene Tierney di Femmina folle e con il doppio Elizabeth/Alma del bergmaniano Persona.Di rilievo pure un Warren Beatty forse mai così tormentosamente bello.
L'ultimo passaggio televisivo s'era ormai perso nella nebbia,quindi una grande opportunità di riscoprire,apprezzare e amare questo misconosciuto capodopera.
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