attiliocoppa
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venerdì 29 gennaio 2016
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l'epocale debutto di 007
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Finalmente approda al grande schermo James Bond, che aveva avuto grande successo nei libri di Fleming ma che, per il suo freddo sadismo, lo spietato cinismo, e soprattutto per il fiasco dell'adattamento televisivo di "Casino Royale" come episodio di una serie antologica nel 1954 per la CBS, aveva scoraggiato registi e produttori. Fu un affare di Broccoli e Saltzman con la United Artists, rappresentato da una stretta di mano da gentiluomini d'altri tempi, a dare inizio dell'esordio più fortunato della storia del cinema. Fortunato da molti punti di vista: il tempo in cui é uscito, la scelta del regista e del cast tecnico ma soprattutto dell'attore protagonista Sean Connery, per molti se non l'unico (e negli anni '60 era tale) l'inimitabile, insuperabile James Bond.
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Finalmente approda al grande schermo James Bond, che aveva avuto grande successo nei libri di Fleming ma che, per il suo freddo sadismo, lo spietato cinismo, e soprattutto per il fiasco dell'adattamento televisivo di "Casino Royale" come episodio di una serie antologica nel 1954 per la CBS, aveva scoraggiato registi e produttori. Fu un affare di Broccoli e Saltzman con la United Artists, rappresentato da una stretta di mano da gentiluomini d'altri tempi, a dare inizio dell'esordio più fortunato della storia del cinema. Fortunato da molti punti di vista: il tempo in cui é uscito, la scelta del regista e del cast tecnico ma soprattutto dell'attore protagonista Sean Connery, per molti se non l'unico (e negli anni '60 era tale) l'inimitabile, insuperabile James Bond. Il regista Terence Young affermò che i motivi del successo erano tre: Sean Connery, Sean Connery e Sean Connery; Young aveva visto giusto nelle potenzialità di Connery riguardo al personaggio e lo aiutò a esprimerle. Con un budget limitato a disposizione, il successo di questo film, con alcuni punti deboli, ancora imperfetto rispetto allo standard seguenti fu dovuto alle molte qualità dovute all'incontro di geni e talenti; sono soprattutto le scenografie di Ken Adam, artista che con questo film si guadagnò la stima di Kubrick che lo volle per "Il dottor Stranamore" e "Barry Lyndon", a fare la differenza. Quando entriamo nel covo del Dr. No capiamo che il cinema é entrato in un nuova eccitante dimensione, mentre altre audaci soluzioni, come il nuovo veloce stile di montaggio che introdusse Peter Hunt, che contribuì molto alla efficacia e alla unificazione di stile del film, avevano già inventato qualcosa di totalmente nuovo. Il fatto che 007 fosse il fenomeno cinemtografico degli anni '60 dimostra che dava alla gente il massimo di quello che essa poteva desiderare. Anche la fotografia di Ted Moore introduce il look distintivo di questi film, una specie di versione filmica dei dépliant pubblicitari. Il tema musicale di Monty Norman, arrangiato da John Barry, é ispirato a una canzone che Norman aveva scritto per il musical "Una casa per Mr Biswas", ambientato in Trinidad. La regia di Young é elegante e sofisticata come la sua persona; sono proprio la sua raffinatezza e il suo umorismo a consentire di fare miracoli con la rappresentazione di sesso, violenza e altre cose in un modo che potesse andar bene a un pubblico indifferenziato. Maurice Binder realizzò la prima della sua serie di fantastici titoli di testa di 007 dove per errore non compare il nome del direttore artistico, Syd Cain (quello di "Lolita"); non c'erano abbastanza soldi per rifarli così Broccoli gli donò una penna d'oro massiccio. Il film trae spunto dell'attualità, come la recente indipendenza della Giamaica, ex colonia inglese; l'ostilità di un'isola dei Caraibi (Cuba, nella realtà); il programma spaziale; unendoli a ingredienti dei vecchi serial fantastici come lo scienziato pazzo. All'inizio il film ebbe un riscontro al botteghino soltanto medio, poi cominciò a crescere a valanga e, grazie anche alle riedizioni dopo il grande successo dei titoli seguenti, rimane uno dei Bond di maggior successo della serie.
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fabio57
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martedì 20 ottobre 2015
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geniale capostipite
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E' il capofila di una saga interminabile che trovava agli albori ispirazione dai racconti di Flaming, fino a diventare oggi del tutto autonoma dai suoi spunti originari.Sean Connery giganteggia,diventando leggenda.Visto oggi sembra rudimentale, ingenuo e datato ma in realtà è il modello cui si ispireranno tutti i film di spionaggio.
Imperdibile
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jackpug
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giovedì 13 agosto 2015
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primo e indimenticabile film di una saga storica
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Il primo e memorabile capitolo di una tra le saghe cinematografiche più note di sempre.
"Licenza di uccidere" è un buon film, considerando che si tratta di un film del 1962, con una trama solida e semplice e con personaggi, attori e momenti destinati a rimanere indelebili nella storia del cinema.
Sean Connery rimane il migliore Bond actor : non solo perchè più iconico ma anche grazie alla sua interpretazione che dona al personaggio creato dalla penna e dalla mente di Ian Fleming carisma, fascino, leggera ironia, freddezza e forza.
L'agente 007, in questo film, è circondato da personaggi indimenticabili : come dimenticare la bellissima Ursula Andress alias Honey Ryder che esce dalle acque con un sexy bikini bianco e un coltello sullo sfondo di un panorama esotico e destinata a diventare un'icona sexy e una tra le migliori Bond Girls di tutti i tempi; oppure il glaciale dottor Julius No ( il cui nome è anche il titolo originale del film e del libro di Fleming da cui è tratto ) interpretato perfettamente da Joseph Wiseman.
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Il primo e memorabile capitolo di una tra le saghe cinematografiche più note di sempre.
"Licenza di uccidere" è un buon film, considerando che si tratta di un film del 1962, con una trama solida e semplice e con personaggi, attori e momenti destinati a rimanere indelebili nella storia del cinema.
Sean Connery rimane il migliore Bond actor : non solo perchè più iconico ma anche grazie alla sua interpretazione che dona al personaggio creato dalla penna e dalla mente di Ian Fleming carisma, fascino, leggera ironia, freddezza e forza.
L'agente 007, in questo film, è circondato da personaggi indimenticabili : come dimenticare la bellissima Ursula Andress alias Honey Ryder che esce dalle acque con un sexy bikini bianco e un coltello sullo sfondo di un panorama esotico e destinata a diventare un'icona sexy e una tra le migliori Bond Girls di tutti i tempi; oppure il glaciale dottor Julius No ( il cui nome è anche il titolo originale del film e del libro di Fleming da cui è tratto ) interpretato perfettamente da Joseph Wiseman. Altri personaggi rimarrano quasi sempre al fianco di 007 come il capo M o la segretaria Miss Moneypenny.
Da non tralasciare le celeberrime musiche di John Barry e Monty Norman.
Per tutti gli appassionati di Connery, del cinema d'azione, delle spy-stories ma anche dell'avventure ... questo film è da non perdere anche se sembrerà un pò dotato e molte scene risulteranno banali o noiose ( ricordo che si tratta pur sempre di un film del 1962 ).
Consigliato.
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paride86
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domenica 16 dicembre 2012
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l'inizio di tutto
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Capostipite di una lunga serie, "Licenza di uccidere", fantasiosa traduzione di "Dr. No", è un discreto film di spionaggio con buone incursioni di azioni e d'ironia che sono i marchi distintivi delle storie di 007.
Un buon inizio.
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ultimoboyscout
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domenica 4 novembre 2012
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buon compleanno, james bond!
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Cinquant'anni esatti e non sentirli, un film a bassissimo budget che ebbe un successo planetario (che stupì molto probabilmente gli stessi produttori) e che contribuì a lanciare il mito di 007, l'agente segreto più famoso di sempre. Per interpretarlo venne scelto un giovane attore scozzese, Sean Connery, non ancora notissimo ai più, che in questa sua prima uscita ufficiale venne incaricato di viaggiare fino in Giamaica per indagare sull'omicidio di un collega. Oltre a quello dell'eroe, c'è anche l'esordio del Dr. No, storico villain della saga interpretato qui da Joseph Wiseman e soprattutto della prima fantastica Bond Girl, ovvero al splendida Ursula Andress, con la scena dell'uscita dall'acqua in bikini bianco candido che è rimasta nella mente (non solo cinematografica) di tutti.
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Cinquant'anni esatti e non sentirli, un film a bassissimo budget che ebbe un successo planetario (che stupì molto probabilmente gli stessi produttori) e che contribuì a lanciare il mito di 007, l'agente segreto più famoso di sempre. Per interpretarlo venne scelto un giovane attore scozzese, Sean Connery, non ancora notissimo ai più, che in questa sua prima uscita ufficiale venne incaricato di viaggiare fino in Giamaica per indagare sull'omicidio di un collega. Oltre a quello dell'eroe, c'è anche l'esordio del Dr. No, storico villain della saga interpretato qui da Joseph Wiseman e soprattutto della prima fantastica Bond Girl, ovvero al splendida Ursula Andress, con la scena dell'uscita dall'acqua in bikini bianco candido che è rimasta nella mente (non solo cinematografica) di tutti. Il film è un argutissimo mix di avventura e azione, parodia e stravaganza anche se l'ironia tagliente e il ritmo forsennato e instancabile arriveranno dopo nei titoli che seguiranno questo iniziale. Qui si gustano le musiche eccezionali e il tema dell'autore Monty Norman e la grandezza delle scenografie di Ken Adam, non è "Licenza di uccidere" il miglior film sull'agente segreto ma è sicuramente quello che l'ha fatto conoscere e apprezzare, i successivi lo consacreranno a vero cult. L'impianto narrativo ha qualche crepa, anzi è persino ingenuo ma l'appeal dell'attore scozzese è innegabile e le scene d'azione non mancano oltre a una certa suspence. Un più che buon inizio.
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marco petrini
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martedì 15 maggio 2012
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james bond, quello vero!
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Naturalmente è una boutade, ma non me ne vogliano i fans dei vari James Bond che si sono susseguiti, ma Sean Connery ha rappresentato qualcosa in più! Film molto interessante ed ancora vedibile. Certo, vedendolo oggi, povero degli effetti speciali che oggi si spargono a piene mani nei films, può sembrare un po' scarno, ma ha veramente, ancora, un suo fascino: "il mio nome è Bond, James Bond!" rimarrà nella storia.
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paolo 67
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giovedì 3 novembre 2011
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la stella polare di 007
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Era la storia che meglio si prestava all'esordio perchè aveva tutti gli elementi per definire il personaggio e il mondo di Bond, che sarebbero stati poi sviluppati nel corso della serie. Buona parte della qualità del film è dovuta all'immenso talento di Ken Adam (le cui scenografie stilizzate, realizzate col genio aguzzato dai pochi soldi a disposizione che aveva attirarono l'attenzione di Kubrick che lo chiamò per "Il dottor Stranamore"), ma anche da Peter Hunt, che rinnovò il montaggio inventando con questo film uno stile moderno e veloce poi ripreso da tutti, dalla musica (tema originale di Monty Norman -tratto da una canzone per bambini!- con gli arrangiamenti straordinari di John Barry) e naturalmente dalla scelta dell'interprete, indovinato perchè permetteva l'accattivante connubio di una recitazione energica coi modi raffinati da gentleman indotti dalla regia sofisticata ed elegante di Terence Young, particolare valorizzatore fra l'altro della bellezza femminile, il cui omaggio debutta in questo film con la celebre scena di Ursula Andress che esce dal mare, stupefacente ancora oggi per semplicità e insieme magnificenza figurativa, in un meraviglioso scenario naturale, uno dei tanti paradisi terrestri che costituiscono uno dei segreti del successo della serie.
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Era la storia che meglio si prestava all'esordio perchè aveva tutti gli elementi per definire il personaggio e il mondo di Bond, che sarebbero stati poi sviluppati nel corso della serie. Buona parte della qualità del film è dovuta all'immenso talento di Ken Adam (le cui scenografie stilizzate, realizzate col genio aguzzato dai pochi soldi a disposizione che aveva attirarono l'attenzione di Kubrick che lo chiamò per "Il dottor Stranamore"), ma anche da Peter Hunt, che rinnovò il montaggio inventando con questo film uno stile moderno e veloce poi ripreso da tutti, dalla musica (tema originale di Monty Norman -tratto da una canzone per bambini!- con gli arrangiamenti straordinari di John Barry) e naturalmente dalla scelta dell'interprete, indovinato perchè permetteva l'accattivante connubio di una recitazione energica coi modi raffinati da gentleman indotti dalla regia sofisticata ed elegante di Terence Young, particolare valorizzatore fra l'altro della bellezza femminile, il cui omaggio debutta in questo film con la celebre scena di Ursula Andress che esce dal mare, stupefacente ancora oggi per semplicità e insieme magnificenza figurativa, in un meraviglioso scenario naturale, uno dei tanti paradisi terrestri che costituiscono uno dei segreti del successo della serie. Sono d'accordo con chi lo considera, insieme al secondo da cui magari è superato di un poco, lo 007 migliore, con il soave minimalismo proprio dei libri di Fleming che sarà poi soppiantato dalle (magnifiche) macchine di spettacolo -e di quattrini- seguenti. Girato in condizioni non facili, è riuscito a trovare un equilibrio eccezionale tra la parte tecnologica e futuristica e quella tradizionale e avventurosa che raramente sarà raggiunto dai più ricchi (di soldi, non necessariamente di talento) film che seguirono.
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gianni lucini
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mercoledì 12 ottobre 2011
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l'origine del nome
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In molti hanno fantasticato sull’origine del nome scelto da Ian Fleming per il suo eroe. C’è chi l’ha collegato a Bond Street, una delle più eleganti strade della Londra degli anni Cinquanta oppure ha ipotizzato vari collegamenti con il significato della parola nella lingua inglese (collegamento, unione, titolo commerciale e via descrivendo. Il mistero è durato per un po’, così come i fantasiosi tentativi di soluzione, fino a quando lo stesso Fleming non ha pensato di chiudere la questione rivelando la fonte della sua ispirazione. Non c’è nessun mistero e nessun volo di fantasia. Il nome è stato preso pari pari da quello dell’ornitologo britannico James Bond, autore di un famoso trattato su “Gli uccelli delle Indie Occidentali” che Fleming conservava gelosamente nella sua libreria.
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In molti hanno fantasticato sull’origine del nome scelto da Ian Fleming per il suo eroe. C’è chi l’ha collegato a Bond Street, una delle più eleganti strade della Londra degli anni Cinquanta oppure ha ipotizzato vari collegamenti con il significato della parola nella lingua inglese (collegamento, unione, titolo commerciale e via descrivendo. Il mistero è durato per un po’, così come i fantasiosi tentativi di soluzione, fino a quando lo stesso Fleming non ha pensato di chiudere la questione rivelando la fonte della sua ispirazione. Non c’è nessun mistero e nessun volo di fantasia. Il nome è stato preso pari pari da quello dell’ornitologo britannico James Bond, autore di un famoso trattato su “Gli uccelli delle Indie Occidentali” che Fleming conservava gelosamente nella sua libreria.
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gianni lucini
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mercoledì 12 ottobre 2011
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mi chiamo bond, james bond
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Inglese, alto un metro e ottantatré, settantasei chili di peso James Bond è un agente dei servizi segreti britannici inventato dalla geniale macchina da scrivere di Ian Fleming e arrivato in libreria per la prima volta nel 1953 con il romanzo “Casino Royale”. La sua sigla di battaglia è 007, cioè, come indicano i due zeri iniziali, è un agente con licenza d’uccidere, un letale killer se le circostanze lo richiedono. Intelligente e colto pratica le arti marziali e se la cava bene con quasi tutti i generi di arma anche se preferisce quelle leggere. Non ama molto gli alleati statunitensi che guarda con sufficienza e verso i quali ha un complesso di superiorità tipico dei britannici legati alla tradizione come Fleming, mentre tratta i nemici sovietici più con cinismo che con odio.
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Inglese, alto un metro e ottantatré, settantasei chili di peso James Bond è un agente dei servizi segreti britannici inventato dalla geniale macchina da scrivere di Ian Fleming e arrivato in libreria per la prima volta nel 1953 con il romanzo “Casino Royale”. La sua sigla di battaglia è 007, cioè, come indicano i due zeri iniziali, è un agente con licenza d’uccidere, un letale killer se le circostanze lo richiedono. Intelligente e colto pratica le arti marziali e se la cava bene con quasi tutti i generi di arma anche se preferisce quelle leggere. Non ama molto gli alleati statunitensi che guarda con sufficienza e verso i quali ha un complesso di superiorità tipico dei britannici legati alla tradizione come Fleming, mentre tratta i nemici sovietici più con cinismo che con odio. Buongustaio coltiva piccole manie divenute leggendarie: le uova sode della prima colazione devono bollire per tre minuti e quarantacinque secondi, non uno di più né uno di meno, l’unico vino che accetta di bere è lo champagne Dom Perignon d’annata mentre sa riconoscere anche solo dal profumo la collina d’origine del suo bourbon preferito, l’Old Grandbad. Parla una serie infinita di lingue e possiede un fascino irresistibile che esercita largamente nei confronti dei personaggi femminili dei romanzi, indipendentemente dal loro schieramento nella storia. Il personaggio di James Bond cattura l’interesse degli appassionati di letteratura gialla e contribuisce non poco a stabilire i codici dei romanzi di spionaggio. Fin dal suo apparire sembra destinato a finire immortalato sullo schermo cinematografico ma l’operazione risulta più complicata di quanto potesse sembrare all’inizio. I primi tentativi risalgono alla metà degli anni Cinquanta quando vari registi britannici, tra i quali Alexander Korda e Gregory Ratoff, si cimentano nell’impresa. Il freddo cinismo del personaggio, la sua spregiudicatezza sessuale e la violenza delle storie finiscono però per spaventare i produttori e la trasposizione cinematografica delle avventura di James Bond viene più volte accantonata. A complicare ancora il destino dell’agente 007 c’è anche l’insuccesso della trasposizione televisiva fatta dalla CBS alla fine degli anni Cinquanta con Barry Nelson nei panni di James Bond. L’idea viene accantonata e non se ne sente più parlare fino a quando i produttori Albert Broccoli e Harry Salzman che, nel frattempo, hanno comprato i diritti cinematografici di tutti i romanzi di Fleming, non convincono la United Artists a scucire i 900.000 dollari necessari alla produzione di “Agente 007, licenza di uccidere”, il primo di una lunga e fortunata serie di film popolarissimi.
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dragonia
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martedì 21 giugno 2011
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un buon inizio
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Primo film dedicato al mitico James Bond, non è tuttavia il migliore: sembra che l'obiettivo dei produttori fosse inserire quante più invenzioni parossistiche e quasi fantascientifiche per attrarre ed estasiare il pubblico, e così facendo il film risulta godibile solo se ci si aspetta una trama improbabile, con tanto di carri armati muniti di lanciafiamme, basi nucleari nei caraibi senza che nessuno sappia nulla, mani di ferro...roba che nel '62 era tutt'altro che probabile. Per il resto, belle donne, azione e ironia non ti fanno rimpiangere di aver visto questa spy-story che è e resta un buon inizio per l'agente 007.
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