Tante canzoni fanno da contorno alla finta relazione tra Mina e Tony Renis che, studiata a tavolino per esigenze pubblicitarie, rischia di compromettere i rapporti del cantante con la moglie. Costruito per sfruttare il buon successo ottenuto da Appuntamento a Ischia oltre che per valorizzare il personaggio di Mina e diretto da un bravo artigiano del cinema come Mario Mattoli appare meno banale e frettoloso di altri lungometraggi del genere. Intanto c'è una storia, leggera, sicuramente fragile, ma strutturata con un filo conduttore, una serie di colpi di scena e un finale coerente. La seconda è la scelta di caratteristi di talento (in particolare Mazzarella, Mulè e Ucci) che contribuiscono alla qualità dell'insieme.
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Tante canzoni fanno da contorno alla finta relazione tra Mina e Tony Renis che, studiata a tavolino per esigenze pubblicitarie, rischia di compromettere i rapporti del cantante con la moglie. Costruito per sfruttare il buon successo ottenuto da Appuntamento a Ischia oltre che per valorizzare il personaggio di Mina e diretto da un bravo artigiano del cinema come Mario Mattoli appare meno banale e frettoloso di altri lungometraggi del genere. Intanto c'è una storia, leggera, sicuramente fragile, ma strutturata con un filo conduttore, una serie di colpi di scena e un finale coerente. La seconda è la scelta di caratteristi di talento (in particolare Mazzarella, Mulè e Ucci) che contribuiscono alla qualità dell'insieme. Tra le curiosità va rilevato che nel ruolo del padre di Laura, il personaggio interpretato da Graziella Granata, c'è Enrico Ardizzone, uno dei giganti del teatro genovese dell'epoca spesso in palcoscenico al fianco del grande Gilberto Govi.
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