Uscito nel 1963 western crepuscolare diretto dal grande John Ford, una critica nei suoi confronti scoretta e ideologizzato aveva contestato un presunto razzizmo di Ford che al contrario seppe mostrare onestamente anche i comportamenti dei bianchi alla conquista del west. I pellerossa non erano pacifici ma crudeli e in continua guerra tra le varie tribù all'interno della stessa "nazione" e tra le diverse "nazioni" ad esempio al nord ovest tra Sioux e Cheyenne e a sud ovest tra Apache e Comanche, quando arrivò l'ondata d emigrati vennero travolti e i bianchi li trattarono con altrettanta ferocia. Ford affrontò questo problema non solo in Sentieri selvaggi ma anche in film come Il massacro di Fort Apache oppure Il Grande Sentiero, in questo film affronta il dramma delle donne e dei bambini rapiti dai pellerossa.
Guthrie McCabe (James Stewart) è sceriffo di un paese oltre lo stipendio si prende il 10% di tutti gli affari del paese, compresi quello del saloon bordello dell'amante Belle (Annelle Hayes) che vorrebbe sposarlo. McCabe viene accompagnato dal capitano di cavalleria Jim Gary (Richard Widmark) al Fort Grant convocato dal colonnello Frazer (John McIntyre) che contro la sua volontà lo arruola come guida con Gray: deve contattare un capo Comanche per farsi rilasciare alcuni bianchi rapiti vari anni prima, numerosi coloni sono venuti da lontano nella speranza che trai prigionieri ci siano i loro parenti e ci sono pressioni politiche perché siano accontentati. I due raggiungono i Comanche , il loro capo Quanah (Henry Brandon) si lascia convincere, malgrado l'opposizione del suo vice Orso di Pietra (Woody Strode) ma la realtà è deludente: c'é una vecchia che decide di rimanere, così anche una giovane che ha 2 figli, invece un ragazzo Running Wolf di 16 anni che si sente comanche e che odia i bianchi è trascinato con la forza, ritorna insieme ad una nobilldonna messicana la bella Elena (Linda Cristal), andata sposa ad Orso di Pietra e che vuole ritornare nel suo mondo. Al ritorno scoppia la tragedia il giovane si ribella, è legato, la madre che lo ha riconosciuto lo libera di nascosto ma lui l'uccide ferocemente, viene linciato ed impiccato. Quanto ad Elena le donne le sono ostili perché era stata compagna di un indiano, ma supera tuttto per l'amore verso McCabe che decide di lasciare Belle e andare a vivere con lei in California.
Il film rappresenta fedelmente l'atmosfera e la poesia del cinema di Ford dove ai momenti sentimentali si alternano quelli comici o drammatici, c'é la commedia ma anche il dramma oltre all'avventura trattandosi di un western. La storia mostra (tema che è ricorrente in Ford) come personalità diverse riescano a raggiungere l'amicizia grazie al cameratismo, nel film i 2 protagonisti si riposano vicino ad un ruscello ed entrambi rivelano la propria personalità e la visione della vita diverse ma entrambi anche se diversi, si sentono uniti. Sullo sfondo del film c'é un ambiente naturale suggestivo, anche se in questo film Ford ha abbandonato l'iconica Monument Valley per effettuare le riprese nel Texas (Brackettville) e nel Messico (Sonora). Perfetti nella parte i 2 protagonisti: James Stewart che ho ormai ha iniziato l'ultima parte della sua carriera anche girerà ancora film notevole (Liberty Valance e Shenandoah, la valle dell'onore), e Richard Widmark attore di classe, poliedrico e "aggressivo" con ottimi western all'attivo (tra gli altri: L'ultima carovana, Alvarez Kelly) che riesce a tenere testa ad una star come James Stewart. Bravi i comprimari tra cui si deve citare un caratterista eccezionale com John McIntyre, da citare anche in una particina Olive Carey vedova del famoso William, onnipresente in tutti i film di Ford. Un accenno meritano: Henry Brandon tedesco naturalizzato che fa lo stesso ruolo di capo Comanche svolto in Sentieri selvaggi, (bravo Ford che riesce a trasformare un tedesco in un credibile pellerossa) e Linda Cristal argentina,che fa lo stesso ruolo di nobildonna messicana svolto ne La battaglia di Alamo, vinse un Golden Globe per il film Licenza a Parigi, ma poi lasciò il cinema per la TV.
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