La ciociara |
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Un film di Vittorio De Sica.
Con Sophia Loren, Jean-Paul Belmondo, Eleonora Brown, Andrea Checchi, Pupella Maggio.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+16,
b/n
durata 110 min.
- Italia 1960.
MYMONETRO
La ciociara
valutazione media:
3,93
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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La guerra non giustifica la violenzadi Luigi ChiericoFeedback: 36971 | altri commenti e recensioni di Luigi Chierico |
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sabato 13 luglio 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Potrei dire che il vero scopo del film è l’esaltazione del ruolo della MAMMA, “che intender non può chi non è Madre”. Il film è tremendamente triste e sconvolgente per chi non ha vissuto gli orrori della guerra. Troppo vero per chi la ricorda. La tragedia di una guerra colpisce l’ intera umanità e il singolo individuo che dà in olocausto tutto il suo mondo interiore. Assistiamo con crudo realismo agli orrori della guerra voluta dai potenti che mandano la propria gente ad uccidere altra gente. Vi è una ragione, uno scopo fatto passare per religioso, politico, strategico, di sopravvivenza. Chi è stato mandato ad uccidere deve uccidere, ma quanti altri delitti vengono commessi per la sola cattiveria dell’uomo. Homo omini lupus. Poi c’è la violenza gratuita giustificata dal : “siamo in guerra”! la guerra che già di per sé non si giustifica, nulla può giustificare. Ed ecco la pagina più nera, la violenza più vergognosa che segna la vita di due donne, una giovane madre e, ancora peggio, sua figlia di 13 anni. Orrore ! Ancora oggi la violenza subita atrocemente grida vendetta “tremenda vendetta”. A portare sul volto questo dolore immenso c’è Sofia Loren che, per una scena, si colloca con diritto nella Storia del Cinema. Lo strazio per la figlia, in arte Eleonora Brown, derubata della sua giovinezza, della sua castità, è peggiore di una guerra persa; con un gesto la Mamma chiede giustizia a chi giustizia non può darle. Quel che è andato perso, violato, non si può riavere. La vita continua e la tragedia è compiuta. Non resta che abbandonarsi al pianto e versare lacrime di sangue. Il film, girato in bianco e nero, è di un verismo che ci appartiene a pieno merito da “Roma città aperta” a “Paisà. Non ci sono parole per elogiare Sofia Loren e il regista Vittorio De Sica; ci sono i premi raccolti a darne testimonianza. Tuttavia l’elogio va rivolto anche agli altri attori Jean-Paul Belmondo, Eleonora Brown, Andrea Checchi, Pupella Maggio ecc., alle musiche di Armando Trovajoli , alla sceneggiatura di Cesare Zavattini, al soggetto di Alberto Moravia. Tutti nomi prestigiosi che hanno lasciato un segno indelebile. chigi
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