carloalberto
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mercoledì 16 giugno 2021
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parigi maledetta cento volte
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Fulminante esordio tardivo di Rohmer, che, nel suo primo lungometraggio, realizzato a quarant’anni, con lo stile della nouvelle vague, firma un bianco e nero quasi neorealista, che richiama alla mente Umberto D e Ladri di biciclette, sospeso tra la storia esemplare di un racconto moralistico cinese per dimostrare la pochezza dell’individuo rispetto al fato ed il reportage documentaristico sulla vita dei clochard, che ha per protagonista la Parigi opulenta, distratta, crudele e benpensante degli anni ’60.
Rhomer filma con gli occhi di un barbone una Parigi, non lontana dagli entusiasmi per la Repubblica e dalle speranze di rinascita corale del secondo dopoguerra, ma già divenuta una delle tante metropoli fredde, indifferenti e ciniche dell’occidente industrializzato del boom economico.
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Fulminante esordio tardivo di Rohmer, che, nel suo primo lungometraggio, realizzato a quarant’anni, con lo stile della nouvelle vague, firma un bianco e nero quasi neorealista, che richiama alla mente Umberto D e Ladri di biciclette, sospeso tra la storia esemplare di un racconto moralistico cinese per dimostrare la pochezza dell’individuo rispetto al fato ed il reportage documentaristico sulla vita dei clochard, che ha per protagonista la Parigi opulenta, distratta, crudele e benpensante degli anni ’60.
Rhomer filma con gli occhi di un barbone una Parigi, non lontana dagli entusiasmi per la Repubblica e dalle speranze di rinascita corale del secondo dopoguerra, ma già divenuta una delle tante metropoli fredde, indifferenti e ciniche dell’occidente industrializzato del boom economico.
Il protagonista, un’anima semplice, dalle velleità artistiche presto disilluse, vittima di un destino imperscrutabile che lo sballotta come una marionetta, un pupazzo di scena trasportato in carriola dal compagno di sventure per dare spettacolo alla brava gente in cambio di qualche spicciolo, si barcamena fin dall’inizio in una vita senza senso, dominata dall’alternarsi del giorno alla notte, del Sole a Venere, simboli di un potere ineffabile e lontano che governa il mondo e determina a capriccio le sorti degli uomini.
Il lieto fine non è affatto un lieto fine ed ha in sé qualcosa di macabro e di inquietante. La scena in cui il clochard gioisce per l’eredità, creduta persa, che presto arriverà a cambiare la sua vita, trasformandolo in un ricco borghese, è identica alle sequenze iniziali della festa che l’uomo, l’artista fallito, il donnaiolo squattrinato, organizza a casa sua con i soldi chiesti in prestito ad un amico. E’ la ripetizione di qualcosa che è già avvenuto, è la fine di un ciclo e l’inizio di un altro che minaccia nuove sventure, simbolicamente presagite nel cognome di suo cugino, il suo stesso cognome, inquadrato sul cruscotto dell’auto finita contro un albero nell’incidente mortale che lo renderà ricco.
Parigi, invece, non muta il proprio stato, non alterna generosità e avidità, non mostra felicità o tristezza, rimane per sempre maledetta nelle parole pronunciate dal protagonista nel suo vagabondare da barbone, per la sua indifferenza, per la gente che la abita, fredda come la pietra dei palazzi sulle cui scalinate trova rifugio per la notte. Ripresa dall’alto la città è come una medusa tentacolare di cemento e condivide la stessa natura algida ed imperturbabile della costellazione del Leone, impietose entrambi ed indifferenti alla condizione umana.
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fedeleto
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giovedì 19 agosto 2010
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il destino del leone
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L'esordio di Eric Rohmer ,finalmente e' avvenuto ,dopo numerosi corti arriva il suo primo lungometraggio.Prodotto da Chabrol,il segno del leone racconta la vicenda di pierre,uomo che vive alla giornata ,chiedendo sempre aiuto agli altri,ma quando il destino gli offre la possibilita' di cambiare sembra tutto diverso,ma per un errore pierre non riesce ad usufruire di quella fortuna,disperato vaghera' per le strde di parigi finendo come un barbone ,ma forse c'e' rimasta ancora qualche speranza perche' tutto cambi.Film di grande realismo,in cui iil tema principale e' il fato che gioca con l'uomo mischiandogli le carte e confondendo dunque la sua sorte,ma Rohmer non si ferma di certo qui, ed in un certo senso va oltre scomodando l'astrologia,e il segno del leone ,sinonimo di forza che come dice Pierre e' dominato dal sole,e' vittima di un gesto simbolico(ovvero quando pierre spara in direzione della costellazione con un fucile) e questa ferita si rimarginera solo alla fine del film,pierre in un certo senso colpisce se stesso,e solo dopo aver espiato una condanna potra' tornare a godere della vita e anzi verra' premiato.
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L'esordio di Eric Rohmer ,finalmente e' avvenuto ,dopo numerosi corti arriva il suo primo lungometraggio.Prodotto da Chabrol,il segno del leone racconta la vicenda di pierre,uomo che vive alla giornata ,chiedendo sempre aiuto agli altri,ma quando il destino gli offre la possibilita' di cambiare sembra tutto diverso,ma per un errore pierre non riesce ad usufruire di quella fortuna,disperato vaghera' per le strde di parigi finendo come un barbone ,ma forse c'e' rimasta ancora qualche speranza perche' tutto cambi.Film di grande realismo,in cui iil tema principale e' il fato che gioca con l'uomo mischiandogli le carte e confondendo dunque la sua sorte,ma Rohmer non si ferma di certo qui, ed in un certo senso va oltre scomodando l'astrologia,e il segno del leone ,sinonimo di forza che come dice Pierre e' dominato dal sole,e' vittima di un gesto simbolico(ovvero quando pierre spara in direzione della costellazione con un fucile) e questa ferita si rimarginera solo alla fine del film,pierre in un certo senso colpisce se stesso,e solo dopo aver espiato una condanna potra' tornare a godere della vita e anzi verra' premiato.Sicuramente un film a tratti crudo (pierre raccoglie pesche per la strada pur di mangiare qualcosa) ma mai ne prolisso ne troppo didascalico,colpisce nel segno, e piu' precisamente nel segno del leone,rappresentando una vita in bilico tra la sfortuna e la fortuna che di certo non convivranno mai insieme,poiche' l'una oscura l'altra,ma pierre seppur inconscio di cio' vivra' aspettando di uscire da questa situazione ,e ne uscira' solo quando il suo desiderio medesimo sara' cessato ,poiche' stavolta il "sole" e' tornato ad illuminare la sua vita.
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