luca scial�
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lunedì 30 luglio 2012
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un giallo sbiadito
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Tom Ripley è un giovane squattrinato, Incaricato da un industriale nordamericano di del quale è indipendente ad andare in Italia a convincere il figlio, Philippe Greenleaf , a redimersi e tornare in America, giacché si è dato alla dolce vita con una ragazza francese, Marge.
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Tom Ripley è un giovane squattrinato, Incaricato da un industriale nordamericano di del quale è indipendente ad andare in Italia a convincere il figlio, Philippe Greenleaf , a redimersi e tornare in America, giacché si è dato alla dolce vita con una ragazza francese, Marge. Ma Tom, invidioso dei soldi posseduti da Philippe e stanco del suo modo di fare, decide di ucciderlo e impossessarsi della sua vita. Sembra quasi esserci riuscito...
Rene Clement traspone un romanzo The Talented Mr. Ripley (1955), dell'apprezzato giallista Patricia Highsmith. Il risultato finale però è un giallo pallido, dalla trama confusa e approssimata. Alain Delon, dall'alto della sua bravura e fascino ovviamente non sfigura, anzi incalza ottimamente il ruolo del bello e diabolico assegnatogli. Da criticare, infine, l'immagine di un'Italia un pò buffa e grottesca che il film vuole far passare, forse attenendosi questa volta al meglio, al libro della Highsmith.
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alessandra verdino
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martedì 17 novembre 2009
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l'ambiguita' e il fascino del male
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"Plein Soleil" é, a mio avviso, uno dei film migliori di Alain Delon.
Splendidamente recitato, con un "plot" noir magnifico.
Uno dei pochi personaggi malvagi di questo grande attore.
Sì, qui la malvagità é rappresentata benissimo e, insieme a questa, l'ambiguità.
Faccio un grandissimo paragone: Shakespeare.
Il quale ha detto: "Ognuno di noi, nella vita, recita, porta una maschera. Ed é difficile che se la levi".
Il Tom Ripley di Delon assume una maschera: cambia identità.
Realizzando, forse, un sogno nascosto dentro di noi: a chi non piacerebbe essere una persona migliore?
Però questo sogno deve rimanere nascosto in un cassetto segreto.
Altrimenti, avviene un grande sfruttamento e si ci fa beffe della legge, anche di quella divina.
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"Plein Soleil" é, a mio avviso, uno dei film migliori di Alain Delon.
Splendidamente recitato, con un "plot" noir magnifico.
Uno dei pochi personaggi malvagi di questo grande attore.
Sì, qui la malvagità é rappresentata benissimo e, insieme a questa, l'ambiguità.
Faccio un grandissimo paragone: Shakespeare.
Il quale ha detto: "Ognuno di noi, nella vita, recita, porta una maschera. Ed é difficile che se la levi".
Il Tom Ripley di Delon assume una maschera: cambia identità.
Realizzando, forse, un sogno nascosto dentro di noi: a chi non piacerebbe essere una persona migliore?
Però questo sogno deve rimanere nascosto in un cassetto segreto.
Altrimenti, avviene un grande sfruttamento e si ci fa beffe della legge, anche di quella divina.
Ed ecco la malvagità, il fascino di sperimentare il male.
Non vi é nulla di più seducente. Proprio perché non si dovrebbe fare.
Ecco la trasgressione, per il gusto di farlo.
Delon rappresenta, benissimo, un gran bastardo.
Anche, decisamente, ambiguo.
Il bacio nello specchio ne é la prova.
L'amore per se stessi portato alle più estreme conseguenze.
Un grande "ego" negativo.
L'"ego" é una cosa giustissima.
Purché sia realizzato abbastanza nel bene.
Delon offre una splendida recitazione, basata sull'ambiguità del male.
Riesce a dipingere, magistralmente, la cattiveria, la fragilità degli esseri umani, la beffa ache per il gusto di farlo.
Recitando un mascalzone.
E rafforzando, pienamente, la sua fama di attore poliedrico, velato da un leggero mistero.
Perché il fascino di Delon si chiama, appunto, "Mistero".
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