elgatoloco
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mercoledì 17 novembre 2021
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notevole comunque, cinmna.teatro
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"Car on a Hot Tin Roof"(Richard Brooks, scritto insieme a James Poe, dalla pièce teatrlae di Tennesse Willams, 1958)tratta del dramma familiare, nel conflitto padre.figlio, nella rivalità tra le due famiglie, quella del figilio maggior,e avvocato speculatore e pieno di figli, voluti dalla terribile moglie e quella del filgio minore, ex-cronista sportivo e giocatore di yankee-football, in crisi con la moglie cui non dà più"amor e affetto"(e nenahce sesso)essendosi rifugiati nell'alcol . Omnes contra omnes, possiamo dire, o, se si vuole, Homo Homini Lupus la Thomas Hobbes. Conflitti che nascono, fioriscono, si viluppano, "scoppiano"come bubbuoni ma non muoiono, lasciando tracce mnestiche ferocii, come quando riemerge il lagame di Brick(l'alcolizzato deluso dalla vita)con un caro amico, morto suicida precipaitando da un balcone, ubriaco.
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"Car on a Hot Tin Roof"(Richard Brooks, scritto insieme a James Poe, dalla pièce teatrlae di Tennesse Willams, 1958)tratta del dramma familiare, nel conflitto padre.figlio, nella rivalità tra le due famiglie, quella del figilio maggior,e avvocato speculatore e pieno di figli, voluti dalla terribile moglie e quella del filgio minore, ex-cronista sportivo e giocatore di yankee-football, in crisi con la moglie cui non dà più"amor e affetto"(e nenahce sesso)essendosi rifugiati nell'alcol . Omnes contra omnes, possiamo dire, o, se si vuole, Homo Homini Lupus la Thomas Hobbes. Conflitti che nascono, fioriscono, si viluppano, "scoppiano"come bubbuoni ma non muoiono, lasciando tracce mnestiche ferocii, come quando riemerge il lagame di Brick(l'alcolizzato deluso dalla vita)con un caro amico, morto suicida precipaitando da un balcone, ubriaco. Ma c'è un'altra "verità camuffata", trasformata in menzogna: il "patriarca", ricco latifondista al cui patrimonio mira la famiglia con tanti bambini(orribili)e la nuora moglie id Brick,quella del suo tumore inoperabile, quando invece gli si dice che"è sano come un pesce". Le verità, appunto, fuioriescono per motivi divdersi e fariscono non meno delle bugie e delle mentogne. Perfetto esempio , questo di Brooks, di trasposizione di un testo teatrlae, dato che il film è vera trasposizione del testo teatrlae del grande Williams, senza falsarne la tecnica, appunto, coerttemente con quanto scrive André Bazin nell''opera"L'ontologie du cinéma". C'è un tema che qui è edulcorato, anzi poi cassato, per motivi di censura/il codice Hays, allora in vigore negli States, era serverissimo e conseurava senza pietà ogni anche minino accenno all'omosessualità). Qui, ma"honnit soit qui mal y pense"...)si potrebbe pensare, inzialmente, che Brick abbia spinto la sua amicizia con il compianto Skipper fino al legame gay, ma poi si "devia", dato che la sensuale moglie di Brick confessa di essersi quasi concessa(Ma senza trarne le estrema conseugenze) all'amico del marito per sbudgiardalo e tutto torna nei "ranghi"... Decisamente un dramma(non tragedia, non essndoci il "Black End")ma un drmama che giustaemte ferisce mettendo in piazza tensioni, consce ma anche e soprattutto inconsce che attanagliano la vita di tutti/e, ma soprattutto di chi mira solo a quel potere che si consegue attraverso il denaro, che Williams, corifeo degli Stati"del SUd"degli State, quelli narrati già in"The Nirth of a Nation"di Dawid W.Griffith, al contrartio di questi però sbugairda il razzismo. Straoridnari Paul Newman, Elisabeth Taylor/la coippia in crisi)m ma anche Burt Ives, il padre.patriarca e gli altri(le altre. El Gato
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matteobettini15gennaio
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martedì 1 maggio 2018
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"fai il ragazzo e hai trent'anni!"
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Mississippi, Stati Uniti del Sud. I componenti della famiglia Pollit si riuniscono in occasione del 65esimo compleanno di 'Big Daddy' (Burl Ives che, in ruoli simili, sfornò una prestazione più incisiva dell'altra), dispotico capofamiglia. Prima che la scena del film (diretto benissimo da Richard Brooks che, insieme a James Poe, ne scrisse pure la sceneggiatura) si attesti definitivamente sulla grande magione accerchiata da immense piantagioni di cotone (primaria fonte di reddito per la famiglia), il prologo di 'A cat on a tiny roof' (titolo originale della pellicola) mostra Brick, il più giovane di due figli entrambi maschi, dedito alla bottiglia. Quindi, lo spettatore ritrova lo stesso Brick disteso su un divano, bicchiere di whisky in una mano e sigaretta nell'altra, con una gamba ingessata.
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Mississippi, Stati Uniti del Sud. I componenti della famiglia Pollit si riuniscono in occasione del 65esimo compleanno di 'Big Daddy' (Burl Ives che, in ruoli simili, sfornò una prestazione più incisiva dell'altra), dispotico capofamiglia. Prima che la scena del film (diretto benissimo da Richard Brooks che, insieme a James Poe, ne scrisse pure la sceneggiatura) si attesti definitivamente sulla grande magione accerchiata da immense piantagioni di cotone (primaria fonte di reddito per la famiglia), il prologo di 'A cat on a tiny roof' (titolo originale della pellicola) mostra Brick, il più giovane di due figli entrambi maschi, dedito alla bottiglia. Quindi, lo spettatore ritrova lo stesso Brick disteso su un divano, bicchiere di whisky in una mano e sigaretta nell'altra, con una gamba ingessata. Retaggio, quest'ultima, di una delle sue prodezze della sera precedente mentre era in preda a furore alcolico. Brick (Paul Newman, giovane, bello e bravissimo) non sembra più provare alcuna attrazione nei confronti della bella moglie Maggie 'la gatta' (Liz Taylor, giovane, bella e bravissima. A proposito, il titolo americano si estrapola da qui e da un frase che i due protagonsiti pronunciano in uno dei loro dialgohi...roventi). La situazione si aggrava ulteriormente quando entrano in scena il fratello maggiore Cooper (Jack Carson, doppiato in modo sublime da Carlo Romano) e sua moglie Mae (Madeleine Sherwood, energica), donna arrivista, materialista e priva di scrupoli. E, soprattutto, quando si scoprirà che 'Big Daddy', al contrario di quanto annunciato dai medici fino a quel momento, è malato terminale... Newman ottenne la parte dopo che altri big del "Silver Screen", su tutti Robert Mitchum e Monty Clift, l'avevano rifiutata. La Taylor acconsentì a recitare nonostante il suo adorato, terzo marito Mike Todd fosse appena morto in conseguenza di un incidente aereo. Il film fu girato a colori soprattutto in virtù del fatto che gli spettatori adoravano gli occhi viola della Taylor e quelli blu di Newman. Del cast fa anche parte una superlativa Judith Anderson, nei panni di Ida, moglie assoggettata di 'Big Daddy'. Durante tutta la durata della pellicola si respira un latente richiamo di omosessualità. Per non cadere vittima delle severe restrizioni dell'epoca dettate dal Codice Hays, la trasposizione cinematografica fu modificata. A riprova dell'ottima fattura della pellicola intervengono le sei nomination agli Oscar 1959. Gli attori protagonisti, a giudizio di chi scrive, avrebbero meritato l'agognata statuetta.
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elgatoloco
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lunedì 27 marzo 2017
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grandissimo film"teatrale"
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"Cat on a Hot Tin Roof", solida regia di Richard Brooks(1958), segue di poco più di un lustro"A Street car Named desire", regia di Elia Kazan, sempre per rendere filmicamente una pièce del grande(e spesso non abbastanza apprezzato e proposto a teatro, almeno in Europa)Tennessee Williams. Come si conviene, secondo l'"Ontologie du cinéma"di André Bazin, il film, salvo pochissime(quasi di contorno)scene all'esterno, rispetta in pieno la drammaturgia, stretta, concentrata, implacabile del grande drammaturgo. Perfetto tutto, in questo terribile dramma familiare("Familles, je vous haine", diceva Sartre), dal gioco sensuale sulle e con le calze all'inizio di Elizabeth Taylor, qui alla sua prova migliore, al finale cui sembra aggiungersi un"grain de folie", anzi di speranza, nell'umana illusione della propagazione-.
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"Cat on a Hot Tin Roof", solida regia di Richard Brooks(1958), segue di poco più di un lustro"A Street car Named desire", regia di Elia Kazan, sempre per rendere filmicamente una pièce del grande(e spesso non abbastanza apprezzato e proposto a teatro, almeno in Europa)Tennessee Williams. Come si conviene, secondo l'"Ontologie du cinéma"di André Bazin, il film, salvo pochissime(quasi di contorno)scene all'esterno, rispetta in pieno la drammaturgia, stretta, concentrata, implacabile del grande drammaturgo. Perfetto tutto, in questo terribile dramma familiare("Familles, je vous haine", diceva Sartre), dal gioco sensuale sulle e con le calze all'inizio di Elizabeth Taylor, qui alla sua prova migliore, al finale cui sembra aggiungersi un"grain de folie", anzi di speranza, nell'umana illusione della propagazione-.continuazione della specie, dopo la rivelazione della malattia del padre-padrone allo stesso, dopo la storia della"passione giovanile", risoltasi tragicamente, del protagonista(un Paul Newman straordinario, senza meno)per un amico-collega di football americano(il dramma gay, che era quello di Williams, è qui accennato finemente, ma proprio per questo più che mai aggettante su tutta la vicenda), dopo il dramma dell'eredità, dopo l'alcolismo del protagonista per vincere rimorso e disperazione, senso del nulla e di una"nada"perturbante, sempre incombente su tutti/e e tutto, dopo il fuoco di fila reciproco, che condurrebbe(in nuce, ma forse non solo)a una lotta di tutti contro tutti, dove il bellum omnium contra omnes è anche una sorta di suicidio di un modello sociale e culturale(quello capitalistico?No, non solo, quello della modernità o di una certa modernità quanto meno, diremmo forse meglio), di una realtà che va acqua da tutte le parti, dove la consolazione è un raggio di sole passeggero/illusorio. Tutto ciò, appunto, è reso molto bene, badando bene a non"disturbare il pianista", che qui è l'autore del testo teatrale, appunto, ossia il vero autore, pur se filmicamente trasposto. El Gato
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filippo catani
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mercoledì 3 settembre 2014
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bugie e ipocrisie di famiglia
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Mississipi. Un grande proprietario terriero festeggia a casa il proprio 65o compleanno. L'occasione è particolarmente speciale perchè l'uomo è convinto anche di non avere il tumore che inizialmente gli era stato diagnosticato. A fare da contorno ci sono i familiari e in particolare i due figli: il primo un buono a nulla dominato dalla moglie che mira all'eredità e il secondo che è un ex campione sportivo alcolizzato in crisi con la bellissima moglie.
Intenso il (melo)dramma diretto da Brooks che indaga su quella che teoricamente potrebbe essere una famiglia felice e invece, come spesso capita, non lo è affatto (anzi ad ascoltare la madre e vedendo il tutto si potrebbe dire che non lo è mai stata).
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Mississipi. Un grande proprietario terriero festeggia a casa il proprio 65o compleanno. L'occasione è particolarmente speciale perchè l'uomo è convinto anche di non avere il tumore che inizialmente gli era stato diagnosticato. A fare da contorno ci sono i familiari e in particolare i due figli: il primo un buono a nulla dominato dalla moglie che mira all'eredità e il secondo che è un ex campione sportivo alcolizzato in crisi con la bellissima moglie.
Intenso il (melo)dramma diretto da Brooks che indaga su quella che teoricamente potrebbe essere una famiglia felice e invece, come spesso capita, non lo è affatto (anzi ad ascoltare la madre e vedendo il tutto si potrebbe dire che non lo è mai stata). Ecco allora il grande vecchio che, provenendo da un'infanzia segnata da estrema povertà, ha vissuto solo del suo lavoro e basa tutto il suo modo di essere e vivere sulle cose possedute siano essi terreni o soldi o cianfrusaglie. Per fare questo l'uomo non ha mai veramente amato nessuna delle persone che aveva attorno dalla moglie fino ai figli. Il figlio primogenito ha cinque figli, fa l'avvocato ma è succube di una moglie a dir poco bisbetica. Il figlio preferito è infatti il secondo che però oltre ad una infruttuosa carriera sportiva e ad un'altrettanta come telecronista si trova anche a vivere in una difficile situazione coniugale con la moglie anche lei cresciuta nella povertà e ora disposta a tutto pur di non perdere i propri privilegi. Davvero grande la prova di Newman. Forse a volergli proprio trovare un difetto si potrebbe puntare il dito su un finale un po' affrettato che comunque non inficia nella valutazione ottima di questo classico del cinema.
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archipic
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lunedì 4 febbraio 2013
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una gatta in una gabbia da zoo
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Stepitoso esempio di come il cinema possa trasporre su schermo un dramma teatrale rendendolo godibile, comprensibile ed appassionante. Pur nascondendo il vero motivo della crisi di Brick (nel testo teatrale era la sua omosessualità e la sua passione per l'amico morto) il film riesce a conservare il pathos e soprattutto a mostrare e sviscerare mirabilmente i rapporti inter-familiari, intessendo dialoghi superbi e momenti di rara verbale drammaticità. Ottime le interpretazioni del cast; ognuno fonisce al proprio personaggio una perfetta caratterizzazione in linea con la magnifica sceneggiatura di Brooks. Un film da vedere e rivedere nel tempo.
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ralphscott
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lunedì 24 dicembre 2012
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sempre bello
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Rivisto nella giornata dedicata a Liz da Iris,questo film è un grande classico del melodramma americano che è sempre un piacere rivedere. I forti contrasti tipici dei testi di Williams vengono acuiti da attori eccezzionali:la Taylor mai più così sensuale e bella,Newman malinconico ed Ives,gran patriarca malato,una forza della natura. Certo i personaggi sono estremizzati:c'é il misantropo arrivista,sua moglie silenziosa e devota,la bruttina un po' scema,il figliolo obbediente. E infatti il dramma gira tutto intorno al rapporto tra Brick e Maggie,le due figure ambigue della rappresentazione. E' crisi profonda ed insanabile finchè la "gatta" non chiarirà che nella fatidica notte del suicidio non ha approfittato di Skipper,amico-amante di suo marito.
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Rivisto nella giornata dedicata a Liz da Iris,questo film è un grande classico del melodramma americano che è sempre un piacere rivedere. I forti contrasti tipici dei testi di Williams vengono acuiti da attori eccezzionali:la Taylor mai più così sensuale e bella,Newman malinconico ed Ives,gran patriarca malato,una forza della natura. Certo i personaggi sono estremizzati:c'é il misantropo arrivista,sua moglie silenziosa e devota,la bruttina un po' scema,il figliolo obbediente. E infatti il dramma gira tutto intorno al rapporto tra Brick e Maggie,le due figure ambigue della rappresentazione. E' crisi profonda ed insanabile finchè la "gatta" non chiarirà che nella fatidica notte del suicidio non ha approfittato di Skipper,amico-amante di suo marito. Nonostante la censura il dramma è evidente e deflagrante. Qualche oscar lo meritava.
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fiffa89
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giovedì 21 luglio 2011
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l'ipocrisia e' il nostro sistema di vita
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Magghie: "Mi sento come una gtta che sta su di un tetto di lamiera rovente!"
Brick: "E cosa vuole una gatta che sta su un tetto che scotta, Magghie?"
Macchie: "Resisterci sopra, credo."
Su questo dialogo intenso e carico di sarcasmo è costruita una delle più celebri pellicole con Liz Taylor a fare da protagonista.
Un film che attaverso la classica lotta per l'eredità, sviluppa e attacca verità universali, come quella contenuta nella su citata frase che Big Daddy rivolge al secondogenito "L'ipocrisia è il nostro sistema di vita". Nulla di più vero. Qui viene messa a nudo la grande differenza esistente tra l'ipocrisia per scelta e l'ipocrisia per necessità.
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Magghie: "Mi sento come una gtta che sta su di un tetto di lamiera rovente!"
Brick: "E cosa vuole una gatta che sta su un tetto che scotta, Magghie?"
Macchie: "Resisterci sopra, credo."
Su questo dialogo intenso e carico di sarcasmo è costruita una delle più celebri pellicole con Liz Taylor a fare da protagonista.
Un film che attaverso la classica lotta per l'eredità, sviluppa e attacca verità universali, come quella contenuta nella su citata frase che Big Daddy rivolge al secondogenito "L'ipocrisia è il nostro sistema di vita". Nulla di più vero. Qui viene messa a nudo la grande differenza esistente tra l'ipocrisia per scelta e l'ipocrisia per necessità.
Un film dal tono forte, sprezzante, reale. Imperdibile per storia e cast indimenticabile. Asoolutamente da vedere, da vivere.
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brucemyhero
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giovedì 24 marzo 2011
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la gatta sul tetto....
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Un capolavoro nei dialoghi che riescono a riassumere nel breve tempo di due ore, vite intere, squarciando i sipari del vissuto. Tutto cade, ma tutto ritrova la via, solo allorchè l'inevitabile è davanti, ad un passo da noi. Grandi, magistrali interpretazioni di tutto il cast. Memorabile lo scambio di idee tra Brick e suo padre nel seminterrato 'dei ricordi'. Imperdibile.
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luca scialò
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sabato 22 maggio 2010
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gli scheletri nell'armadio di una famiglia ricca
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Per la festa di compleanno di un ricco proprietario terriero, il signor Pollit, si riunisce l'intera famiglia, e riaffiorano inevitabilmente i loro rancori, ipocrisie e problemi di coppia, che neanche la vita agiata è in grado di nascondere. Il figlio primogenito Gooper ha fatto tutto ciò che il padre gli ha chiesto: laurearsi in giurisprudenza, sposarsi ed avere molti figli, ma nonostante ciò non sente la stima del padre, mentre la moglie arruffiana il suocero nella speranza che alla sua morte lasci loro una cospicua eredità. L'altro figlio Brick è un ex campione di football, sposato con una bella moglie, ma il loro rapporto è logorato dalla morte di un amico di lui, Skipper, poichè Brick ritiene responsabile del suo suicidio non essendogli stato vicino nel momento del bisogno.
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Per la festa di compleanno di un ricco proprietario terriero, il signor Pollit, si riunisce l'intera famiglia, e riaffiorano inevitabilmente i loro rancori, ipocrisie e problemi di coppia, che neanche la vita agiata è in grado di nascondere. Il figlio primogenito Gooper ha fatto tutto ciò che il padre gli ha chiesto: laurearsi in giurisprudenza, sposarsi ed avere molti figli, ma nonostante ciò non sente la stima del padre, mentre la moglie arruffiana il suocero nella speranza che alla sua morte lasci loro una cospicua eredità. L'altro figlio Brick è un ex campione di football, sposato con una bella moglie, ma il loro rapporto è logorato dalla morte di un amico di lui, Skipper, poichè Brick ritiene responsabile del suo suicidio non essendogli stato vicino nel momento del bisogno. Inoltre vive con il sospetto che la moglie lo abbia tradito con lui. La stessa moglie del signor Pollit è infelice, non avendo mai sentito il vero amore del marito.
Una tragica notizia però costringerà tutti a dirsi finalmente la verità nuda e cruda "in faccia"...
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paride86
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domenica 7 febbraio 2010
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splendido
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Ritratto familiare e psicologico a tutto tondo tratto da una famosa piece teatrale.
Memorabili Paul Newman e Elizabeth Taylor.
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