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Uscito nel 1958 in B/N di produzione inglese tra i produttori c'é Douglas Faibanks jr., attore erede di una stirpe di attori (Gungadin, Piccolo Cesare, Sinbad il marinaio); il regista è Michael Anderson eclettico regista inglese e bravo artigiano di Hollywood (Il dubbio, Operazione Crossbow, Il giro del mondo in 80 giorni) . Il film non è da considerarsi un noir ma un classico thriller/poliziesco ed è stato girato in Spagna.
La protagonista è Kimberley "Kim" Prescott (Anne Baxter), il padre era un magnate sudafricano dei diamanti, un anno prima si era suicidato e dalla cassaforte erano spariti diamanti per un valore di almeno 10 milioni di sterline di proprietà della società diamantifera, poco dopo il fratello Ward era morto in un incidente automobilistica e Kim aveva riconosciuto il cadavere.La donna arriva sulla costa di Catalogna in una villa di sua proprietà che si affaccia sul mare, la sera invita alcuni amici e lo zio Chandler (Alexander Knox), dopo il ricevimento s'introduce in casa uno sconosciuto (Richard Todd) che afferma di essere suo fratello, lei nega e chiama la polizia, viene l'ispettore Vargas (Herbert Lom), ma i documenti presentati lo identificano inequivocabilmente come Ward, che rimane nella casa e l'ispettore va via. Al mattino Kim si sveglia e scopre che la sua cameriera, è sta sostituita da una governante Eloine (Fath Book) e da un domestico Carlos (Alan Tilvern) dall'aspetto inquietante, spaventata ritorna dalla polizia, Vargas conferma che non può fare nulla, ma che comunque indagherà.
[Spoiler] Kim vive un incubo e riesce a convincere Vargas che Ward è in realtà uno sconosciuto, cerca di fuggire di casa e da una dependance, un capannone sulla spiaggia, prende una borsa nascosta nel camino piena dei diamanti scomparsi ma non riesce a fuggire perché è bloccata dallo zio e Ward ed Elaine complici s'impadroniscono dei diamanti. Kim però quando arriva Vargas e rivela che le impronte digitali dello sconosciuto corrispondono a quelle del fratello, crolla e tra i singhozzi rivela che il fratello aveva rubato i diamanti e lei per vendicare la morte del padre suicida per la scomparsa dei diamanti, aveva tagliato i freni dell'auto del fratello che era morto , dal bagagliaio dell'auto aveva sottratto la borsa dei diamanti, quanto allo sconosciuto era un ispettore inglese di polizia con i suoi agenti e che da un anno indagava su di lei, Vargas che si era accorto che lo sconosciuto non era Ward era stato poco prima informato della sua vera identità.
Il film è un thriller mozzafiato dominato da un clima di suspence e di incuboche pervade tutta la storia, abilmente il regista induce lo spettatore a parteggiare per Kim che appare sconvolta da una tela di ragno accortamente tesa da un antipatico Ward (o chi per lui), alcuni critici hanno giudicato il film influenzato da Hitchcock, a prescindere dalla considerazione che tanti registi in quel periodo subirono l'influenza del regista inglese e che non è un demerito ma tutt'al più un merito, in questo film vi sono precisi riferimenti al metodo di creare suspence di Hitchcock: ad esempio magistrale la scena in cui Kim cerca di impadronirsi del bicchiere da cognac di Ward e scambiarlo con il suo per poterlo dare a Vargas. La sceneggiatura del film si fonda essenzialmente sul personaggio di Kim che occupa tutta la narrazione, è uno di quei film in cui la prestazione dell'attore principale determina il successo della pellicola. In questo caso Anne Baxter, un'attrice di una bellezza discreta, si dimostra all'altezza di un personaggio fortemente drammatico che vive un incubo che riaccende i rimorsi dell'omicio e del furto commessi, la Baxter allora aveva 35 anni con alle spalle una buona carriera: L'orgoglio degli Amberson, Il filo del rasoio con cui conseguì l'Oscar come migliore attrice non protagonista, Eva contro Eva in cui impersona la diabolica arrivista che scalza dal successo l'attrice Bette Davis, Gardenia blu, I 10 comandamenti; in questo film si esprime con una performance notevole dimostrando bravura e classe. Richard Todd si dimostra un modesto attore e un poco incerto nel ruolo ambiguo del fratello, discreta la prestazione di Herbert Lom. In conclusione un ottimo thriller che in 90 minuti di proiezione avvince e non distrae mai l'attenzione dello spettatore.
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