Otello, il moro di Venezia

Versione russa della famosa tragedia. 

Il cineasta aspettò circa 20 anni per realizzare un adattamento che gli era caro. Scriveva, prima della guerra, mettendo a punto la prima sceneggiatura: "il caos, ecco ciò che fa paura a Otello; Shakespeare ci mostra l'evoluzione d'un uomo onesto e appassionato che cerca nella lotta la via di un nuovo ideale, che è anche quello di Shakespeare: la passione per un'attività valida, coronata dall'amore di Desdemona. Il perderla è per Otello il crollo totale, la fine della sua fede nei valori umani. La tragedia del protagonista è quella della fede perduta, della fiducia tradita". Così concepito, l'eroe, interpretato potentemente da Bondarcuk "non è (come lo pensava Puškin) geloso, ma fiducioso. È buono e generoso, e sono le calunnie a portarlo al delitto". Molte sequenze sono state realizzate in ambienti naturali, in Crimea, nella fortezza genovese di Sudak e a Bielgorod, sul Dniestr. Cocteau disse al regista: "Tu utilizzi il patrimonio ereditato da Ejzenštejn, che ti ha lasciato i segreti d'una `selvaggità' un po' infantile e d'un romanticismo classico alla Puškin ".
Da Dizionario dei film, Firenze, Sansoni, 1968