filippo catani
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mercoledì 6 giugno 2012
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splendida opera contro la pena di morte
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Un editore fieramente schierato contro la pena di morte convince il romanziere fidanzato con la figlia ad attuare un piano. L'uomo dovrà fingersi colpevole dell'omicidio di una ballerina e dovrà farsi condannare a morte attraverso prove fabbricate dai due. Ovviamente l'editore interverrà al momento opportuno per svelare la messainscena. Non tutto andrà come previsto.
Splendida opera di Lang che nel giro di circa 80 minuti riesce a confezionare una delle migliori pellicole contro la pena capitale. Il tutto riuscendo a dar vita a un film per nulla retorico ma capace di mostrare (sarebbe il caso di dire oltre ogni ragionevole dubbio) quanto molto spesso si finisca per condannare a morte persone innocenti.
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Un editore fieramente schierato contro la pena di morte convince il romanziere fidanzato con la figlia ad attuare un piano. L'uomo dovrà fingersi colpevole dell'omicidio di una ballerina e dovrà farsi condannare a morte attraverso prove fabbricate dai due. Ovviamente l'editore interverrà al momento opportuno per svelare la messainscena. Non tutto andrà come previsto.
Splendida opera di Lang che nel giro di circa 80 minuti riesce a confezionare una delle migliori pellicole contro la pena capitale. Il tutto riuscendo a dar vita a un film per nulla retorico ma capace di mostrare (sarebbe il caso di dire oltre ogni ragionevole dubbio) quanto molto spesso si finisca per condannare a morte persone innocenti. E nel caso della pena capitale ovviamente la decisione è irreversibile. Il film è anche un avvincente giallo che riserva inquietanti colpi di scena lungo tutto lo svolgimento della trama. Imperdibile.
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(di pretore di lodi)
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samanta
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martedì 22 febbraio 2022
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qualcosa va sempre storto ....
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Il film, un bianco/nero del 1956, è l'ultimo film girato in USA da parte di Friz Lang che poi ritornò in Germania, il regista aveva iniziato la carriera in Germania (M. Il mostro di Dusseldorf) per dissensi con il nazismo emigro in USA girando numerosi film (Fury, Dietro la porta chiusa, Rancho Notorious, Quando la città dorme). Ritornato in Europa perse un pò la sua vena, girò una storia d'avventura ambientanta nell'India inglese, la seconda parte "Il sepolcro indiano" è famosa per la scena in cui Debra Paget, praticamente nuda, balla sensualmente davanti ad un cobra.
Il film un giallo noir vede come protagonista Tom Garret (Dana Andrews, bravo attore di successo specie nel periodo 1940-1960 (Vertigine, Colpo di fulmine, Sui marciapiedi, Quando la città dorme), è uno scrittore già giornalista di un giornale di proprietà del ricco Austin Spencer (Sidney Blackmer), ed è fidanzato con la figlia di Spencer Susan (Joan Fontaine, sorella di Olivia del Havilland, premio Oscar per Il Sospetto).
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Il film, un bianco/nero del 1956, è l'ultimo film girato in USA da parte di Friz Lang che poi ritornò in Germania, il regista aveva iniziato la carriera in Germania (M. Il mostro di Dusseldorf) per dissensi con il nazismo emigro in USA girando numerosi film (Fury, Dietro la porta chiusa, Rancho Notorious, Quando la città dorme). Ritornato in Europa perse un pò la sua vena, girò una storia d'avventura ambientanta nell'India inglese, la seconda parte "Il sepolcro indiano" è famosa per la scena in cui Debra Paget, praticamente nuda, balla sensualmente davanti ad un cobra.
Il film un giallo noir vede come protagonista Tom Garret (Dana Andrews, bravo attore di successo specie nel periodo 1940-1960 (Vertigine, Colpo di fulmine, Sui marciapiedi, Quando la città dorme), è uno scrittore già giornalista di un giornale di proprietà del ricco Austin Spencer (Sidney Blackmer), ed è fidanzato con la figlia di Spencer Susan (Joan Fontaine, sorella di Olivia del Havilland, premio Oscar per Il Sospetto). Spencer è in lotta con il procuratore distrettuale, uomo molto duro, lo accusa di mandare alla sedia elettrica con eccessivo zelo. Per metterlo in crisi Spencer convince Tom inel prossimo caso di omicidio insoluto, di creare false prove di colpevolezza e aspettare di essere condannato per poi rivelare la falsità delle prove mettendo in crisi le procedure del procuratore.Tom accetta e quando viene uccisa una ballerina di scarsa moralita, Spencer e Tom preparano prove false di documentando la falsità con fotografie fatte dal primo. Succede quanto previsto e Tom è condannato ala sedia elettrica, ma quando Spencer prende le foto che dimostrano l'innocenza di Tom ha un grave incidente con l'auto e nell'incendio le prove vanno in fumo. Quando tutto sembra perduto un documento nascosto da Spencer viene ritrovato, Tom è liberato ma avviene un altro colpo di scena.
E' un film che sorprende dal momento che è diviso i 2 parti distinte. La prima inquadra i personaggi, ma la sceneggiatura appare un pò "facilona", la troppa rigidezza del procuratore appare ridicola come l'accettazione al trucco, inverosimile, ideato dal futuro suocero. Nella seconda parte invece scatta il meccanismo del thriller con l'angoscia dell'avvicinarsi della data per l'esecuzione capitale, in questo Lang è un maestro per attirare l'interesse dello spettatore. Ottimo il colpo di scena finale, con momenti un pò forzati: l'indugiare del governatore a firmare la grazia, ovvero il poco credibile atteggiamento di Susan che innamoratissima di Tom rompe con lui che confessa la verità e lo denuncia alla polizia. Eccellente la recitazione di Dana Andrews e di Joan Foantaine, legnosa la recitazione di Philip Bourneuf che interpreta il procuratore distrettuale come quella di Sidney Blackmer.
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ralphscott
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martedì 7 agosto 2018
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curioso ed originale.
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Per quanto poco verosimile - ma quanti bei film sviano dalla credibilità! - l'agile noir di Lang,al solito dritto all'obbiettivo senza perdersi in fronzoli,sostiene una tesi bizzarra e pericolosa:ci si può mettere nei guai con la giustizia,quasi irriderla,per poi uscirne senza troppi problemi. Ma le prove,ahi noi,sostanzialmente alcune foto datate,si capisce subito che verranno "perse". La magrissima ed elegante,raffinata Joan Fontaine,sorella poco simpatica della popolare O. De Havilland,è Susan,ottimo partito per il volitivo Tom Garrett (Dana Andrews). Bello il contrasto,sottolineato con classe,tra l'upper class dei protagonisti ed il mondo dei locali notturni.
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Per quanto poco verosimile - ma quanti bei film sviano dalla credibilità! - l'agile noir di Lang,al solito dritto all'obbiettivo senza perdersi in fronzoli,sostiene una tesi bizzarra e pericolosa:ci si può mettere nei guai con la giustizia,quasi irriderla,per poi uscirne senza troppi problemi. Ma le prove,ahi noi,sostanzialmente alcune foto datate,si capisce subito che verranno "perse". La magrissima ed elegante,raffinata Joan Fontaine,sorella poco simpatica della popolare O. De Havilland,è Susan,ottimo partito per il volitivo Tom Garrett (Dana Andrews). Bello il contrasto,sottolineato con classe,tra l'upper class dei protagonisti ed il mondo dei locali notturni.
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