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Come si evince dal titolo del commento, siamo di fronte ad un remake.
Personalmente non vado matto per i rifacimenti di opere del passato, a maggior ragione se il primo film aveva avuto successo: preferisco sempre l’originale.
In questo caso, inoltre, la distanza temporale tra le due pellicole (l’altro è “Scandalo a Filadelfia”, film pluripremiato, diretto da George Cukor ed interpretato da mostri sacri del cinema americano come Katharine Hepburn, Cary Grant e James Stewart) è molto contenuta, appena sedici anni, quindi ci si spiega ancor peggio questa scelta di riprendere storia e personaggi già usati, anziché dedicarsi ad un soggetto completamente nuovo.
L’unico argomento a discarico è che questa pellicola, a differenza di quella del 1940, è un musical: non un dettaglio da poco, in effetti, che rende questa seconda opera molto diversa rispetto al primo film.
Il musical però non è affatto indimenticabile. Nonostante i protagonisti maschili siano Frank Sinatra e Bing Crosby (in tutta la storia del cinema, altri due come loro non me li ricordo nel doppio ruolo di cantante-attore) e nonostante la partecipazione straordinaria del leggendario Louis Armstrong, è proprio in chiave musicale che stranamente il film non riesce a decollare.
Intendiamoci bene, i tre sono eccezionali, ma si deve riconoscere che nessun brano è rimasto nella memoria del grande pubblico, divenendo un classico: questo decreta inevitabilmente l'insuccesso della pellicola collocandola più in basso rispetto al altri grandi musical del passato.
Il film, infine, si ricorda comunque, perché fu l’ultimo interpretato dalla mitica Grace Kelly prima di lasciare Hollywood e la scena cinematografica (davvero un peccato!): la futura Principessa di Monaco si congedò in grande stile, assolutamente perfetta nella parte di "Miss Frigidaire", grazie alla sua bellezza algida e superba.
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