luca scialò
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martedì 13 luglio 2010
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irridere la nobiltà a suon di battute
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Due famiglie vivono sotto lo stesso tetto in una casa povera, spesso saltando anche i pasti date le loro condizioni economiche. I due rispettivi capifamiglia, Felice e Pasquale, arrangiano come possono: il primo facendo lo scrivano, un mestiere ormai superato data la crescente alfabetizzazione, l'altro il fotografo ma con scarso successo. Un giorno però la fortuna sembra finalmente averli baciati, poichè si presenta un marchesinom Ottavio, il quale chiede la loro collaborazione poichè vuole sposare la figlia ballerina di un cuoco arricchito, senza però ottenere il consenso dei suoi genitori. Pertanto alle povere famiglie, donandogli cotanto di abiti nobili, chiede di far finta di essere suoi parenti.
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Due famiglie vivono sotto lo stesso tetto in una casa povera, spesso saltando anche i pasti date le loro condizioni economiche. I due rispettivi capifamiglia, Felice e Pasquale, arrangiano come possono: il primo facendo lo scrivano, un mestiere ormai superato data la crescente alfabetizzazione, l'altro il fotografo ma con scarso successo. Un giorno però la fortuna sembra finalmente averli baciati, poichè si presenta un marchesinom Ottavio, il quale chiede la loro collaborazione poichè vuole sposare la figlia ballerina di un cuoco arricchito, senza però ottenere il consenso dei suoi genitori. Pertanto alle povere famiglie, donandogli cotanto di abiti nobili, chiede di far finta di essere suoi parenti. Di qui inizia un'avventura dal sapore comico, ma con un latente velo drammatico.
Tratto da una commedia omonima di Eduardo Scarpetta, con qualche modifica da parte di Mattoli e Maccari, che gli danno un minimo di sapore cinematografico, senza però inficiare la sua natura teatrale originale, questa commedia può essere considerata un capolavoro, che mette insieme una spietata ironia nei confronti dell'aristocrazia e delle loro buffe arroganze (soprattutto di chi aristocratico ci è diventato con eredità e non vi è nato), e il dramma di chi non può permettersi neanche di mangiare. Si mescolano miseria e nobiltà, fino al punto che la prima diventa la seconda se vissuta con onestà e orgoglio, e la seconda diventa la prima se vissuta con arroganza e disprezzo.
D'altronde Eduardo tramite le sue opere ha sovente criticato l'ipocrisia della società moderna, e lo ha fatto con un'arma sottile ed impercettibile, ma al contempo infallibile: l'ironia.
Memorabili infine alcune scene, che non sarebbe giusto elencare perchè metterebbero in un ingiusto secondo piano quelle non rammentate, ugualmente valide.
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aristoteles
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sabato 8 agosto 2015
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bellezza mia
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Toto' e Enzo Turco assolutamente strepitosi nella fantastica commedia di Scarpetta che non appartiene solo al sud ma a tutta ITalia.
La poverta' ,quella vera,quella che ti costringe ad usare lo stesso abito a Pasqua Natale e Capodanno , viene raccontata con con una leggerezza e una delicatezza fuori dal comune.
Sopratutto con grande dignita' perche' nella poverta' non c'e' vergogna.
La sceneggiatura e' impeccabile , le battute mai banali e la scenografia e' asciutta ma convincente.
Non c'e' nessun effetto speciale tranne la bravura degli attori.
Grande opera d'arte italiana.
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fabio57
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mercoledì 4 novembre 2015
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capolavoro indimenticabile
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Tratto da una sceneggiatura di Scarpetta,infatti ha una matrice teatrale,è il più conosciuto,citato e ricordato film di Totò.La sua grandezza assoluta è dovuta oltre che ad un copione di straordinaria efficacia comica,soprattutto ad un cast di attori superlativi, che riescono con il loro brio e la loro straordinaria verve comica, a costruire una perfetta e oliata macchina di umorismo.Le battute,le gag,i dialoghi sono ormai entrati nell'immaginario di tutti gli italiani,soprattutto di quelli della mia generazione e a distanza di quasi 60 anni non sembrano minimamente invecchiare, a dimostrazione del fatto che il genio è imperituto e non conosce stagioni.
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Tratto da una sceneggiatura di Scarpetta,infatti ha una matrice teatrale,è il più conosciuto,citato e ricordato film di Totò.La sua grandezza assoluta è dovuta oltre che ad un copione di straordinaria efficacia comica,soprattutto ad un cast di attori superlativi, che riescono con il loro brio e la loro straordinaria verve comica, a costruire una perfetta e oliata macchina di umorismo.Le battute,le gag,i dialoghi sono ormai entrati nell'immaginario di tutti gli italiani,soprattutto di quelli della mia generazione e a distanza di quasi 60 anni non sembrano minimamente invecchiare, a dimostrazione del fatto che il genio è imperituto e non conosce stagioni.
Non si può non vedere e rivedere
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dandy
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martedì 3 maggio 2016
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a tutt'alor!a tutt'alor!
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Secondo adattamento della farsa di Eduardo Scarpetta,e il più celebre.Perfetta fusione tra commedia degli equivoci e comicità verbale(ma anche le poche gag fisiche sono spassose,come quella della fetta di pane e marmellata e della fotografia).Un inchino al tema della fame secolare proprio di Pulcinella.Come sempre fantastico Totò,specie nell'ingresso a casa di don Gaetano,ma anche il resto del cast gli va dietro.Memorabile la sequenza in cui balla sul tavolo e si mette gli spaghetti in tasca.Uno dei suoi(numerosissimi) film più riusciti,che onora le proprie origini(tutto il film si svolge a teatro).Sceneggiatura di Ruggero Maccari.Franca Faldini è la piemontese Nadia.
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Secondo adattamento della farsa di Eduardo Scarpetta,e il più celebre.Perfetta fusione tra commedia degli equivoci e comicità verbale(ma anche le poche gag fisiche sono spassose,come quella della fetta di pane e marmellata e della fotografia).Un inchino al tema della fame secolare proprio di Pulcinella.Come sempre fantastico Totò,specie nell'ingresso a casa di don Gaetano,ma anche il resto del cast gli va dietro.Memorabile la sequenza in cui balla sul tavolo e si mette gli spaghetti in tasca.Uno dei suoi(numerosissimi) film più riusciti,che onora le proprie origini(tutto il film si svolge a teatro).Sceneggiatura di Ruggero Maccari.Franca Faldini è la piemontese Nadia.
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