Da qui all'eternità |
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Un film di Fred Zinnemann.
Con Frank Sinatra, Ernest Borgnine, Deborah Kerr, Montgomery Clift, Burt Lancaster.
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Titolo originale From Here to Eternity.
Drammatico,
Ratings: Kids+16,
b/n
durata 118 min.
- USA 1953.
MYMONETRO
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Da qui all'eternità
di G. RomagnaFeedback: |
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giovedì 21 gennaio 2010 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Le travagliate storie esistenziali e sentimentali di alcuni soldati statunitensi di stanza a Pearl Harbour nel 1941: un sottufficiale che vive una clandestina storia d'amore con la moglie del suo superiore, uomo orgoglioso e che la trascura, un soldato semplice -volutamente declassatosi-, trombettista ed ex pugile che, appena trasferito nella località hawaiana, si rifiuta di entrare a far parte della squadra di pugilato della compagnia -nonostante ciò gli comporterebbe consistenti vantaggi- per via di un brutto ricordo legato a quella pratica e che si innamora di un'entraineuse di un locale del luogo e, infine, il suo amico vicino di branda che, a causa di diverse frizioni con un suo superiore sadico e vendicativo, finisce in cella punitiva. Tutto questo fino all'arrivo dei Giapponesi... Da Qui all'Eternità è un film assai godibile, ben diretto e ben interpretato, che narra di sentimenti sobri e sinceri e della capacità di saper o meno accettare -con tutte le difficoltà che ne conseguono- i compromessi forzati cui spesso l'amore ci costringe. A ciò si accosta poi una velata -nei toni, ma non nella significatività- ma ben percettibile nota critica nei confronti dei soprusi e delle angherie che spesso si è costretti a dover sopportare all'interno dei ranghi delle gerarchie militari (sintomatico è in tal senso il ruolo del sottufficiale che, non rispecchiandosi nella figura del suo superiore, non riesce a decidersi di sostenere il test per divenire ufficiale, nonostante ciò potrebbe permettergli di far emergere alla luce la sua storia d'amore), con tutte le conseguenze estremamente drammatiche che ne possono derivare. Uscito nelle sale nel 1953, nello stesso anno vinse ben otto premi Oscar, incluso quello al miglior film: francamente un po' troppi, ma utili, se non altro, a sottolineare il valore di una pellicola sicuramente di grande caratura.
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