renato c.
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martedì 6 maggio 2014
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giallo teatrale
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Ho scritto "giallo teatrale" perchè si svolge tutto in una stanza e in poche ore, trama che poteva benissimo essere interpretata anche in teatro. Io debbo dire che sono un po' claustrofobico per cui non amo i film che si svolgono tutti in una stanza! Ma Hitchcock sa tenere in tensione e fare apprezzare anche questi! Innanzitutto come giallo è un po' insolito, perche non si va alla ricerca di un colpevole di un delitto, ma si sa subito chi sono i colpevoli, ed il giallo sta nel vedere se riusciranno o meno a farla franca! C'è poi il grande James Stewart, interprete eccezionale che da tanta vita al film! La storia dei due ragazzi dabbene che, delitto casuale o no, cercano di uscirne puliti e farla franca, è purtroppo una cosa che negli ultimi decenni è accaduta anche nella realtà! Vedi il delitto del Circeo ed altri! Speriamo che i giovani dabbene della nostra società non abbiano preso esempio da questo film! Fatto sta che quando certi giovani si sentono pronti a tutto e capaci di tutto, vogliono anche mettere alla prova se stessi per autoconvincersi di essere capaci di riuscire dove gli altri falliscono! Grazie comunque al professore interpretato da James Stewart, alla fine, anche in questo film, questi giovani dabbene che credevano di farla franca vengono messi con le spalle al muro.
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Ho scritto "giallo teatrale" perchè si svolge tutto in una stanza e in poche ore, trama che poteva benissimo essere interpretata anche in teatro. Io debbo dire che sono un po' claustrofobico per cui non amo i film che si svolgono tutti in una stanza! Ma Hitchcock sa tenere in tensione e fare apprezzare anche questi! Innanzitutto come giallo è un po' insolito, perche non si va alla ricerca di un colpevole di un delitto, ma si sa subito chi sono i colpevoli, ed il giallo sta nel vedere se riusciranno o meno a farla franca! C'è poi il grande James Stewart, interprete eccezionale che da tanta vita al film! La storia dei due ragazzi dabbene che, delitto casuale o no, cercano di uscirne puliti e farla franca, è purtroppo una cosa che negli ultimi decenni è accaduta anche nella realtà! Vedi il delitto del Circeo ed altri! Speriamo che i giovani dabbene della nostra società non abbiano preso esempio da questo film! Fatto sta che quando certi giovani si sentono pronti a tutto e capaci di tutto, vogliono anche mettere alla prova se stessi per autoconvincersi di essere capaci di riuscire dove gli altri falliscono! Grazie comunque al professore interpretato da James Stewart, alla fine, anche in questo film, questi giovani dabbene che credevano di farla franca vengono messi con le spalle al muro. Ottina la trovata di James Stewart di aprire la finestra e sparare alcuni colpi di pistola per attrarra l'attenzione! Se fosse andato a cercare un telefono, forse, in due contro uno sarebbero riusciti a sopraffarlo! E alla fine la giustizia trionfa! Hitchcock non delude mai!
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samanta
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domenica 28 luglio 2019
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la prima volta di hitch
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E' il primo film a colori girato in USA da Hitchcock ed il primo film in cui usa massicciamente il piano sequenza (un'altro piano sequenza noto è presente ne il Peccato di Lady Considine), anzi ci 10 piani sequenza di 10 minuti ciascuno (massimo della durata di una pellicola di allora) e collegati in modo tale da dare l'idea di un solo piano sequenza (anche se un taglio netto sfugge e cioè quando Brandon parla del modo di uccidere dei polli di Philip). E' un modo molto ardito di riprendere un film e di cui dà un magnifico esempio Chazelle nella sequenza d'inizio di LA LA Land.
Due giovani della buona società di New York , Brandon (John Dall) e Philip (Farley Granger, la sua carriera non fu di lunga durata ma girò con successo un altro famoso film di Hitch L'altro Uomo) uccidono senza un motivo plausibile un loro amico David, chiudendo il corpo in una cassapanca, proprio il giorno in cui hanno invitato ad un party i genitori di David, la sua fidanzata Janet (Joan Chandler) l'ex fidanzato di questa Kenneth, viene anche invitato il loro professore all'Università Rupert (James Stewart qui nel suo primo film di 4 che interpretò con la regia di Hitch).
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E' il primo film a colori girato in USA da Hitchcock ed il primo film in cui usa massicciamente il piano sequenza (un'altro piano sequenza noto è presente ne il Peccato di Lady Considine), anzi ci 10 piani sequenza di 10 minuti ciascuno (massimo della durata di una pellicola di allora) e collegati in modo tale da dare l'idea di un solo piano sequenza (anche se un taglio netto sfugge e cioè quando Brandon parla del modo di uccidere dei polli di Philip). E' un modo molto ardito di riprendere un film e di cui dà un magnifico esempio Chazelle nella sequenza d'inizio di LA LA Land.
Due giovani della buona società di New York , Brandon (John Dall) e Philip (Farley Granger, la sua carriera non fu di lunga durata ma girò con successo un altro famoso film di Hitch L'altro Uomo) uccidono senza un motivo plausibile un loro amico David, chiudendo il corpo in una cassapanca, proprio il giorno in cui hanno invitato ad un party i genitori di David, la sua fidanzata Janet (Joan Chandler) l'ex fidanzato di questa Kenneth, viene anche invitato il loro professore all'Università Rupert (James Stewart qui nel suo primo film di 4 che interpretò con la regia di Hitch).Ma David anche lui invitato non viene ovviamente, i 2 giovani dicono di non averlo visto, quindi alla fine non essendo il giovane reperibile gli invitati preoccupati se ne vanno.Ma Rupert che durante il ricevimento avevo avuto qualche sospetto per il comportamento dei giovani, andando via scopre che nel vestibolo c'é il cappello di David. Rupert ritorna e dopo uno stringente interrogatorio inchioda alle loro responsibilità i due assassini e chiama la polizia.
Il motivo dell'omocidio apparentemente incomprensibile, è dovuto all'applicazione di alcune idee di Rupert espresse a lezione sull'inutilità di alcune vite e per dimostrare una specie di superomismo di carattere nicciano. E' evidente, anche se di sottofondo il rapporto omosessuale, tra i 2 giovani, rapporto nel quale emerge il carattere dominante di Brandon. Il film è un thriller psicologico, la bravura di Hitch emerge nel non fare mai calare la tensione che aleggia nell'atmosfera della vicenda, anche se non ci sono picchi di suspence ovvero i colpi di scena memorabili che vedremo nei suoi film successivi, i dialoghi sono intelligenti spesso accavallati, interrotti da lunghi momenti di silenzio (ad esempio quando c'è la lotta di Rupert con Brandon per impadronirsi della pistola), pieni di un macabro sarcasmo da parte dei 2 giovani, che peraltro cadono nella trappola della dialettica di Rupert senza accorgersi dei passi falsi che commettono.
Sono state date molte versioni di quando avviene la comparsa di Hitch nella pellicola , per me è all'inizio e fa il poliziotto che accompagna 2 scolari ad attraversare la strada,
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elgatoloco
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sabato 4 maggio 2019
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un classico poco frequentato
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"Rope"(Alfred Hitchcock, 1948, da una pièce teatrale di Patrick Hamilton)è un classico poco frequentato, forse perché film difficile: la tematica, che parla di un omicidio tra studenti(la componente"gay"che era della pièce di Hamilton, è decisamente meno presente nel film, ma tuttavia presente in maniera implicita)non è"facile"(si parla dell'omicidio come arte, anzi come una delle belle arti, ispirandosi a Thomas De Quincey, ma anche dell'essere "al di lù del bene e del male", nietzschianamente), può suscitare problemi in un pubblico molto"inquadrato"nonché poco acculturato, ma c'è anche una discussione sul cinema che al diavoletto sir Alfred naturalmente piace molto, ma poi anche sul piano realizzativo è straordinario, ossia al di fuori dlel'ordinario: pochi ma fondamentali movimenti di macchima, comunque rispettosi dell'ontologia del cinema(André Bazin), ossia di un cinema che non deve negare la sua provenienza teatrale, ove essa esista, realizzato con dieci piani-sequenza collegati tra loro, quasi fossimo in presenza di un'unica ripresa, il che ha sconcertato certi critici(Taylor, per ex.
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"Rope"(Alfred Hitchcock, 1948, da una pièce teatrale di Patrick Hamilton)è un classico poco frequentato, forse perché film difficile: la tematica, che parla di un omicidio tra studenti(la componente"gay"che era della pièce di Hamilton, è decisamente meno presente nel film, ma tuttavia presente in maniera implicita)non è"facile"(si parla dell'omicidio come arte, anzi come una delle belle arti, ispirandosi a Thomas De Quincey, ma anche dell'essere "al di lù del bene e del male", nietzschianamente), può suscitare problemi in un pubblico molto"inquadrato"nonché poco acculturato, ma c'è anche una discussione sul cinema che al diavoletto sir Alfred naturalmente piace molto, ma poi anche sul piano realizzativo è straordinario, ossia al di fuori dlel'ordinario: pochi ma fondamentali movimenti di macchima, comunque rispettosi dell'ontologia del cinema(André Bazin), ossia di un cinema che non deve negare la sua provenienza teatrale, ove essa esista, realizzato con dieci piani-sequenza collegati tra loro, quasi fossimo in presenza di un'unica ripresa, il che ha sconcertato certi critici(Taylor, per ex.), quasi fossimo in presenza di un mero"esericizio di stile"invece che di un film eccezionalmente e coraggiosamente quanto genialmente sperimentale... in particolare considerando l'epoca e il fatto che questo è il primo film a colori di mister-sir Hitchcock Formidabile e fulminante l'interpretazione di James Stewart, qui ben lontano dallo stereotipo dell'"eroe buono", ma anche John Dall e Farley Granger, rispettivamente nella parte del"mandante"dell'omicidio(che si vede subito all'inizio del film, tra l'altro)-dominatore e del"dominato-passivo"sono oltremodo convincenti, Per ritornare brevmente all'"intermezzo giocoso"sul cinema, Hitch scherza in maniera sublime sui film"da nulla", che "non dicono nulla"(per riassumere, non è detto così, ma si evince chiaramente da quanto viene detto, ossia a livello sottotestuale), pur se ribadirà sempre, in particolare anche nel fondamentale volume-intervista con François Truffaut, che il suo non è un cinema "di messaggi"("I messaggi li porta il postino"), il che non toglie che sia comunque, lato sensu, un cinema di idee. El Gato
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giusi conti
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venerdì 24 gennaio 2020
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hitchcock non delude mai.
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Hitchcock non delude mai. Nodo alla gola è una pellicola del 1948 diretta da Alfred Hitchcock. La capacità più grande del regista è forse quella di riuscire a tenere alta la tenzione per tutta la durata del film servendosi di pochi elementi che realmente ne definiscono il genere. Il film, il primo a colori per Hitchcock, è definito da dieci piani sequenza legati tra loro da inquadrature di primi piani e di dettagli che consentono al regista di creare qualcosa di molto interessante da un punto di vista tecnico ovvero una sorta di ripresa unica, molto lunga, che non solo riporta all'idea di teatro ma consente allo spettatore di vivere il tutto come stesse succedendo in tempo reale quindi la tecnica utilizzata accresce il senso di vero.
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Hitchcock non delude mai. Nodo alla gola è una pellicola del 1948 diretta da Alfred Hitchcock. La capacità più grande del regista è forse quella di riuscire a tenere alta la tenzione per tutta la durata del film servendosi di pochi elementi che realmente ne definiscono il genere. Il film, il primo a colori per Hitchcock, è definito da dieci piani sequenza legati tra loro da inquadrature di primi piani e di dettagli che consentono al regista di creare qualcosa di molto interessante da un punto di vista tecnico ovvero una sorta di ripresa unica, molto lunga, che non solo riporta all'idea di teatro ma consente allo spettatore di vivere il tutto come stesse succedendo in tempo reale quindi la tecnica utilizzata accresce il senso di vero. La calma apparente nella quale si svolge l'intera vicenda è forse uno degli elementi più inquietanti del film, un'atmosfera che definisce l'assurdità del gesto compiuto dai protagonisti e la follia di due menti contorte e subdole che con un cadavere in salotto invitano gli ospiti a sollazzare in casa loro. La motivazione del gesto compiuto, la cui giustificazione fa riferimento alle teorie sulla relatività dei concetti del bene e del male del professore Rupert Cadell, anche lui ospite dei due assasini, rappresenta il secondo elemento più sconvolgente della storia. Il tentativo di Brandon di dimostrare la propria superiorità intellettuale cercando proprio di solleticare l'attenzione dell'ex professore nella speranza che colga quanto accaduto e ne apprezzi la volontà di dimostrare le teorie sostenute riguardo all'omicidio come privilegio riservato a pochi eletti, denota la mancanza assoluta di pentimento da parte di uno dei due protagonisti e la follia che si cela dietro la mente di un assassino.
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giulio andreetta
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martedì 4 agosto 2020
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capolavoro assoluto
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Indubbiamente questa pellicola è uno dei capolavori di Alfred Hitchcock, che qui si presenta in una veste insolta e minimale, quasi dimessa. Ma Rope (Nodo alla gola) è un puro gioiello della cinematografia, allo stesso livello qualitativo di Intrigo Internazionale, a mio avviso. La storia è apparentemente semplice, e la situazione iniziale è quella di un omicidio avvenuto in un lussuoso appartamento alla moda. Da questa situazione iniziale si svilupperà un giallo in cui un detective improvvisato (James Stewart), invitato ad una festa che si terrà proprio nello stesso appartamento incriminato, tenterà di sciogliere gli enigmi.
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Indubbiamente questa pellicola è uno dei capolavori di Alfred Hitchcock, che qui si presenta in una veste insolta e minimale, quasi dimessa. Ma Rope (Nodo alla gola) è un puro gioiello della cinematografia, allo stesso livello qualitativo di Intrigo Internazionale, a mio avviso. La storia è apparentemente semplice, e la situazione iniziale è quella di un omicidio avvenuto in un lussuoso appartamento alla moda. Da questa situazione iniziale si svilupperà un giallo in cui un detective improvvisato (James Stewart), invitato ad una festa che si terrà proprio nello stesso appartamento incriminato, tenterà di sciogliere gli enigmi. Da menzionare in particolare la recitazione superlativa, elegante e sottilmente elaborata, di John Dall che interpreta uno dei due assassini. Veramente affascinante ed elegante l'attrice che interpreta la parte della ragazza, Joan Chandler. In generale il livello medio della recitazione appare altissimo, e merita anche una menzione una particolare tecnica di ripresa che fa largo uso di lunghi piani-sequenza. Insomma, un film carico di innovazioni tecniche ed espressive che ne fa sicuramente un film indimenticabile e di certo un capolavoro.
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elgatoloco
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giovedì 15 aprile 2021
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sir alfred, yo aure a genius, a prodigy
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"ROpe"(Alfred Hitchoccok, dalla pièce teatrale di 19 anni prima di Patrick Hamilton, che sir Alfred ha sceneggiato con HUme Cornyn, dove già la pièce è ispirata a un drmmatico fatto di cronaca, 1948). Due ex- studenti universitari di Harvard(nella versione teatrale era Oxford, UK) hanno ucciso un altro loro collega di studi., nascondendone il corpo in un baule: Danno un ricevimento nella loro stanza, presente, tra i molti invitati(anche donne, ovviamnete)anche un loro ex-professore, che non sa nulla di preciso e non ha alcuna prova, ma sospetta...Tecnicamente una sfida al quadrato, perché realizzato in Technicolor, dove era la prima volta dell'uso del"colore"per Hitchocock, ma era anche , in quegli anni, un novum un noir a colori, poi sembra realizzago in u'unica ripresa-seuqenza, quando in realtà sono dieci piani sequenza, alcuni dei quali collegati tra loro.
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"ROpe"(Alfred Hitchoccok, dalla pièce teatrale di 19 anni prima di Patrick Hamilton, che sir Alfred ha sceneggiato con HUme Cornyn, dove già la pièce è ispirata a un drmmatico fatto di cronaca, 1948). Due ex- studenti universitari di Harvard(nella versione teatrale era Oxford, UK) hanno ucciso un altro loro collega di studi., nascondendone il corpo in un baule: Danno un ricevimento nella loro stanza, presente, tra i molti invitati(anche donne, ovviamnete)anche un loro ex-professore, che non sa nulla di preciso e non ha alcuna prova, ma sospetta...Tecnicamente una sfida al quadrato, perché realizzato in Technicolor, dove era la prima volta dell'uso del"colore"per Hitchocock, ma era anche , in quegli anni, un novum un noir a colori, poi sembra realizzago in u'unica ripresa-seuqenza, quando in realtà sono dieci piani sequenza, alcuni dei quali collegati tra loro. Straordinariamente coeso, nella sua"unictà-continuitè"narrativa ed estetica, "Rope"è una storia straordinaria, dove il grande regista rispetta la derivazione teatrale del film(che non piacque al suo autore Hamilton, però, dove i motivi, a meno di non ttrovare un documento attestante ciò, rimarranno purtroppo dubbi, di difficile spiegazione o megliio risoluzione conosctiva), riucendo a realizzarne una versione da un lato"coerente.conseguente", dall'altro un qualcosa di"altro", di nuovo, che realizza un"altro", non sempliocemnte un"doppio", dove il"doppio", invece, inteso come mirror, come rispecchiamento, è invece nella figura di Ruper-ex professore diventato "amico", ma pericolosissimo per il suo acume che gli permette di reperire spiegazioni in ciò che apparenwemtne non richede alcuna spiegazione. Bisgona dire che Hitchock riesce, da ormai conoscitre del codice di censura Hays, vigente allora negli States, ad aggirare il problema, all'omosesusalità dei due autori del gesto; omosessualità che rimane un tema e a cui si accenna indirettame4nte,certo senza far emergere il motivo in alcun modo. James Stewart, in una parte per luo insolita(era fra l'altro, la sua prima collaborazione con Sir Alfred),è stuopendamente ambiguo nella parte, quasi una sorta di "prognosta"incredibile, dove non c'è bisogno di Sherlock Holmes né di POirot, men che meno dlela polizia... John Dall e Farley Granger sono i due studenti, ma anche tutti/e gli/le altre interpreti sono assolutamente all'altezza di questo geniale chef--d'-oeuvre quasi"griovanil"di Hitchock, che gioca, senza farlo pesare, con il tema del rappprto USA-Untied Kingdom, da sempre ferocemente suddito di"The Queen": El Gato
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taniamarina
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giovedì 23 aprile 2009
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qui si parla di nietzche...
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Più che un lavoro cinematografico, appare chiaro sia un tentativo riuscitissimo di teatro nella scatola magica. Gli attori sono strepitosi, i dialoghi in un sublime crescendo di tensione e sospetto, scanditi da un clima snob di feroce intelletualoidismo.
Nodo alla gola è più di un nodo alla gola, è un calcio nello stomaco per chi, ancora, sostiene che le teorie dell'oppiomane amico di Wagner abbia ispirato il nazismo di Hitler. E' un astuto viaggio nella genealogia della morale di Nietzche, su come i discorsi dotti fatti attorno ad un tavolino, possono travisarsi e creare l'orrore, andando contro corrente e sfidando tacitamente (mica tanto) il perbenismo e l'idolatria patriottica americani.
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Più che un lavoro cinematografico, appare chiaro sia un tentativo riuscitissimo di teatro nella scatola magica. Gli attori sono strepitosi, i dialoghi in un sublime crescendo di tensione e sospetto, scanditi da un clima snob di feroce intelletualoidismo.
Nodo alla gola è più di un nodo alla gola, è un calcio nello stomaco per chi, ancora, sostiene che le teorie dell'oppiomane amico di Wagner abbia ispirato il nazismo di Hitler. E' un astuto viaggio nella genealogia della morale di Nietzche, su come i discorsi dotti fatti attorno ad un tavolino, possono travisarsi e creare l'orrore, andando contro corrente e sfidando tacitamente (mica tanto) il perbenismo e l'idolatria patriottica americani. Lungometraggio coraggiosissimo e mai troppo diffuso per televisione. Capolavoro.
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