Germania Anno Zero

"Edmund: con le sue braccine magre, le gambette scheletriche, si arrabatta come può, scavando fosse nel cimitero procurandosi patate, trafficando scatolette, sempre ingannato dai grandi, evitato e beffeggiato dai coetanei. Non sorride mai, e davvero non ce n'è ragione. E' lui che alimenta la famiglia, o almeno cerca di farlo e questo, sotto la bionda fisionomia ariana, gli dà un'aria quasi di alterigia. L'anziano padre giace a letto, indebolito dagli stenti e malato di cuore. La sorella esce ogni sera per racimolare, in uno squallido night frequentato da ufficiali americani e francesi, qualche sigaretta da scambiare con cibo. Il fratello maggiore, che ha combattuto fin sulla soglia di casa, vi si nasceonde senza far nulla e rinunciando alla tessera del pane, per paura di essere chiuso in campo di concentramento. Ma i nazisti circolano comunque a piede libero, praticando la borsanera e spargendo brandelli della loro ideologia, come un'infezione malefica. Così l'ex-maestro di scuola di Edmund, il quale non fa che vezzeggiarlo e toccarlo. Ma la sua tendenza morbosa è il meno: il peggio è che continua a 'educarlo'. E dalla sua lezione si apprende che i vecchi, specie gli invalidi, è meglio sopprimerli: bocche in meno da sfamare. Il piccolo Edmund prende alla lettera tale insegnamento e avvelena il padre, che pur gli vuole bene e gli è grato per la sua assistenza. Compiendo il crimine, agisce senza rendersi conto della portata del suo gesto. Però quando lo confessa all'istigatore e costui nega ogni responsabilità, nel bambino tradito scatta il senso di colpa, la vertigine di annientamento. La 'passeggiata' tra i disastri della guerra, in un paesaggio da fine del mondo, è in verità l'unica passeggiata della vita di Edmund. Quindi è anche, atrocemente, occasione di gioco. Egli saltella, scopre cose, si astrae e si perde proprio come un bambino. Si diverte con un rottame di ferro, simulando di spararsi alla tempia. Si inoltra nelle macerie come in un luna-park spettrale, si serve di uno scivolo, per lui uno squarcio prodotto da una bomba è come una caverna che nasconde chissà quali tesori, e ci sputa dentro per sentire quanto è profonda. Edmund vive in extremis la propria infanzia nel momento stesso in cui si prepara a scontare il suo parricidio. Rossellini prodigiosamente inventa ombre e luci, attimi di distensione e angosciose rotture, accompagnando il protagonista, senza lasciarlo mai, nel suo lugubre andare. Sullo sfondo di rovine che guardando con occhiaie vuote, esplode solenne un suono d'organo da una chiesa senza tetto e i radi passanti sostano sulla strada incantati e paralizzati. Il bambino è avvolto da un'atmosfera fantastica, da sogno a occhi aperti; ma quando dall'alto di un palazzone sventrato assiste al funerale del padre, quando evita di rispondere ai disperati richiami della sorella, quando non ce la fa a soffermarsi troppo sulla casa in cui viveva che gli sta di fronte - allora se li copre con le mani, gli occhi che hanno visto soltanto dolore, e si abbandona come uno straccio, gettandosi nel vuoto" Le parole che ha usato Casiraghi per dire gli eventi che compongono il film, danno un perfetto quadro del genere lavoro che è stato condotto da R. nella realizzazione di questo magnifico film. Insieme a OSSESSIONE (1942) di Visconti e LADRI DI BICICLETTE (1948) di De Sica, questo è il film neorealista che mette meglio in scena la tragica realtà di quegli anni in modo più unito, tenendo conto dei bisogni drammaturgici del cinema.