paolp78
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mercoledì 14 dicembre 2022
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ben assemblato
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Classica commedia con Shirley Temple, la bambina più famosa di Hollywood, qui all’apice della carriera nel consueto ruolo dell’adorabile orfanella.
Il film diretto dall’esperto e prolifico Allan Dwan tiene insieme una quantità di elementi che tutti insieme compongono quasi uno spettacolo di varietà, piuttosto che un’opera cinematografica. In effetti insieme alla storia principale ed a quelle di contorno, si alternano pezzi cantati (certo tutt'altro che indimenticabili), balletti e simpatici siparietti comici, ciascuno affidato a ottimi professionisti che compongono il ricco cast.
La sceneggiatura appare un po’ scontata e poco originale, caratterizzandosi per il massiccio ricorso a personaggi e cliché già visti più volte, come quello della zia bisbetica e dell’altro parente approfittatore.
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Classica commedia con Shirley Temple, la bambina più famosa di Hollywood, qui all’apice della carriera nel consueto ruolo dell’adorabile orfanella.
Il film diretto dall’esperto e prolifico Allan Dwan tiene insieme una quantità di elementi che tutti insieme compongono quasi uno spettacolo di varietà, piuttosto che un’opera cinematografica. In effetti insieme alla storia principale ed a quelle di contorno, si alternano pezzi cantati (certo tutt'altro che indimenticabili), balletti e simpatici siparietti comici, ciascuno affidato a ottimi professionisti che compongono il ricco cast.
La sceneggiatura appare un po’ scontata e poco originale, caratterizzandosi per il massiccio ricorso a personaggi e cliché già visti più volte, come quello della zia bisbetica e dell’altro parente approfittatore. Tutto sommato però la pellicola scorre abbastanza bene, i dialoghi non sono malvagi e i personaggi principali sono simpatici e capaci di accattivarsi le simpatie del pubblico.
Oltre che la piccola diva Shirley Temple, il cast annovera due attori adulti molto famosi ed apprezzati come Randolph Scott e Gloria Stuart che formano una bella coppia, dotata di eccezionale presenza scenica. I due interpreti funzionano così bene da conferire interesse alla storia sentimentale di completamento, di cui sono appunto i protagonisti e che viceversa in pellicole di questo tipo sono spesso noiose e scarsamente attrattive.
Si ricordano poi: Jack Haley, che diventerà celebre l’anno successivo quando interpreterà l’uomo di latta in “Il mago di Oz” di Victor Fleming, molto bravo anche in questa pellicola sia come attore che come cantante in un bel duetto con la meno famosa Phyllis Brooks; Slim Summerville molto bravo in una parte di alleggerimento comico; e poi ancora Helen Westley e William Demarest nei già richiamati ruoli dei parenti che in un modo o nell’altro creano un po’ di difficoltà alla piccola protagonista; per finire con il ballerino di colore Bill Robinson, che fa muovere qualche passo di danza anche alla Temple.
Immancabile il lieto fine.
L’ultima scena conferma che la pellicola strizza decisamente l’occhio allo spettacolo di varietà.
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Classica commedia con Shirley Temple, la bambina più famosa di Hollywood, qui all’apice della carriera nel consueto ruolo dell’adorabile orfanella.
Il film diretto dall’esperto e prolifico Allan Dwan tiene insieme una quantità di elementi che tutti insieme compongono quasi uno spettacolo di varietà, piuttosto che un’opera cinematografica. In effetti insieme alla storia principale ed a quelle di contorno, si alternano pezzi cantati (certo tutt'altro che indimenticabili), balletti e simpatici siparietti comici, ciascuno affidato a ottimi professionisti che compongono il ricco cast.
La sceneggiatura appare un po’ scontata e poco originale, caratterizzandosi per il massiccio ricorso a personaggi e cliché già visti più volte, come quello della zia bisbetica e dell’altro parente approfittatore.
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Classica commedia con Shirley Temple, la bambina più famosa di Hollywood, qui all’apice della carriera nel consueto ruolo dell’adorabile orfanella.
Il film diretto dall’esperto e prolifico Allan Dwan tiene insieme una quantità di elementi che tutti insieme compongono quasi uno spettacolo di varietà, piuttosto che un’opera cinematografica. In effetti insieme alla storia principale ed a quelle di contorno, si alternano pezzi cantati (certo tutt'altro che indimenticabili), balletti e simpatici siparietti comici, ciascuno affidato a ottimi professionisti che compongono il ricco cast.
La sceneggiatura appare un po’ scontata e poco originale, caratterizzandosi per il massiccio ricorso a personaggi e cliché già visti più volte, come quello della zia bisbetica e dell’altro parente approfittatore. Tutto sommato però la pellicola scorre abbastanza bene, i dialoghi non sono malvagi e i personaggi principali sono simpatici e capaci di accattivarsi le simpatie del pubblico.
Oltre che la piccola diva Shirley Temple, il cast annovera due attori adulti molto famosi ed apprezzati come Randolph Scott e Gloria Stuart che formano una bella coppia, dotata di eccezionale presenza scenica. I due interpreti funzionano così bene da conferire interesse alla storia sentimentale di completamento, di cui sono appunto i protagonisti e che viceversa in pellicole di questo tipo sono spesso noiose e scarsamente attrattive.
Si ricordano poi: Jack Haley, che diventerà celebre l’anno successivo quando interpreterà l’uomo di latta in “Il mago di Oz” di Victor Fleming, molto bravo anche in questa pellicola sia come attore che come cantante in un bel duetto con la meno famosa Phyllis Brooks; Slim Summerville molto bravo in una parte di alleggerimento comico; e poi ancora Helen Westley e William Demarest nei già richiamati ruoli dei parenti che in un modo o nell’altro creano un po’ di difficoltà alla piccola protagonista; per finire con il ballerino di colore Bill Robinson, che fa muovere qualche passo di danza anche alla Temple.
Immancabile il lieto fine.
L’ultima scena conferma che la pellicola strizza decisamente l’occhio allo spettacolo di varietà.
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