goruz
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martedì 31 agosto 2010
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la base per tutte le battaglie cinematografiche.
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Mel Gibson prima di girare Braveheart deve aver certamente dato un occhiata a "Aleksandr Nevskij". Guardando le scene di battaglia, le inquadrature, le espressioni, non ho potuto fare a meno di pensare a William Wallace! qui Ejzenstein ha fatto scuola, ha insegnato come si realizza una battaglia in un film, quali inquadrature usare per esaltare al massimo la tensione, le emozioni che si animano nei soldati che si preparano a difendere la loro patria... è questo che dobbiamo renderci conto quando guardiamo un film come questo, come la corazzata Potemkin, hanno fatto la storia, senza di loro non saremmo forse qui a godere di tanti film moderni, tante cose che ci appaiono oggi scontate nel '38 certamente non lo erano.
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Mel Gibson prima di girare Braveheart deve aver certamente dato un occhiata a "Aleksandr Nevskij". Guardando le scene di battaglia, le inquadrature, le espressioni, non ho potuto fare a meno di pensare a William Wallace! qui Ejzenstein ha fatto scuola, ha insegnato come si realizza una battaglia in un film, quali inquadrature usare per esaltare al massimo la tensione, le emozioni che si animano nei soldati che si preparano a difendere la loro patria... è questo che dobbiamo renderci conto quando guardiamo un film come questo, come la corazzata Potemkin, hanno fatto la storia, senza di loro non saremmo forse qui a godere di tanti film moderni, tante cose che ci appaiono oggi scontate nel '38 certamente non lo erano. è stato certamente un film di propaganda, ma continua comunque secondo me ad emozionare, non si può restare indifferenti al carisma di Nevskij :) Ah e ovviamente è doveroso un plauso alla colonna sonora di Prokofiev che sottolinea ed esalta lo spirito di ogni momento, nonostante sia già un film sonoro le parole sono pressochè inutili, la musica dice tutto.
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mondolariano
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martedì 19 aprile 2011
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propaganda da leccarsi le dita
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Propaganda da leccarsi le dita. Che l’invasione nazista fossa già stata intuita tre anni prima da Stalin, e che i nazisti avessero a loro volta intuito l’espansione sovietica in Europa, è materia che riguarda il revisionismo storico. Che Stalin non fosse un patriota russo, ma che fu costretto a diventarlo per vincere la guerra, è un dato di fatto incontestabile. Comunque, ciò che importa qui è la maestria con la quale Ejnzenstejn tratta la vicenda portandola nel Medioevo, senza perdersi in inutili divagazioni e puntando tutto sulla semplicità delle scene di guerra e dei lunghi preparativi iniziali. Dialoghi laconici, che non dimenticano però la tipica affermazione hitleriana: “Abbattiamo l’orso sovietico finché si trova nella sua tana.
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Propaganda da leccarsi le dita. Che l’invasione nazista fossa già stata intuita tre anni prima da Stalin, e che i nazisti avessero a loro volta intuito l’espansione sovietica in Europa, è materia che riguarda il revisionismo storico. Che Stalin non fosse un patriota russo, ma che fu costretto a diventarlo per vincere la guerra, è un dato di fatto incontestabile. Comunque, ciò che importa qui è la maestria con la quale Ejnzenstejn tratta la vicenda portandola nel Medioevo, senza perdersi in inutili divagazioni e puntando tutto sulla semplicità delle scene di guerra e dei lunghi preparativi iniziali. Dialoghi laconici, che non dimenticano però la tipica affermazione hitleriana: “Abbattiamo l’orso sovietico finché si trova nella sua tana.”
Ai teutoni spetta la maggiore cura dei dettagli estetici, chiusi nei loro elmi decorati e vestiti con le croci della Chiesa, perfettamente in linea con la politica sovietica che identificava nel nemico non soltanto i tedeschi ma l’intero occidente cristiano.
Alcune scene sono tirate un po’ per le lunghe ma il grandioso arrivo della cavalleria nemica è sempre da vedere. La scenografia del lago ghiacciato con gli alberi mossi dal vento appartiene ormai alla storia dell’arte. Da segnalare, infine, una delle rare musiche da film scritte personalmente da un compositore annoverato tra i grandi della musica classica - in questo caso Prokof’ev - che come Stalin morì nel 1953.
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blackandwhite
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martedì 23 gennaio 2018
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propaganda ma anche ideali genuini
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L'unica critica che si può fare ad Eisenstein è che i suoi film sono un po' propagandistici. Sembrano essere finanziati dal regime, in questo caso quello staliniano. Ma è comprensibile, visto che il film esce l'anno prima dell'inizio della 2a guerra mondiale e sembra essere funzionale a trasmettere un chiaro messaggio ai nazisti: invadete la Russia e ci difenderemo come fece Alexander Nevsky nel 1200 contro gli invasori germanici del Sacro Romano Impero.
Le scene di combattimento di questo film sono realizzate molto bene, sembrano vere. Incredibilmente realistica anche la scena della rottura del ghiaccio sul lago e l'annegamento dei cavalieri nemici.
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L'unica critica che si può fare ad Eisenstein è che i suoi film sono un po' propagandistici. Sembrano essere finanziati dal regime, in questo caso quello staliniano. Ma è comprensibile, visto che il film esce l'anno prima dell'inizio della 2a guerra mondiale e sembra essere funzionale a trasmettere un chiaro messaggio ai nazisti: invadete la Russia e ci difenderemo come fece Alexander Nevsky nel 1200 contro gli invasori germanici del Sacro Romano Impero.
Le scene di combattimento di questo film sono realizzate molto bene, sembrano vere. Incredibilmente realistica anche la scena della rottura del ghiaccio sul lago e l'annegamento dei cavalieri nemici.
Accanto all'esercito del principe combattono anche i contadini e persino una donna. Sono armati anche solo di semplici bastoni e scaricano mortali gragnole di colpi che intontiscono i nemici invasori, spaccando le loro teste nei rozzi e pesanti elmi cilindrici. Queste scene sono un'affermazione implicita della forza e del potere che ha il popolo. La moltitudine, se coalizzata e guidata, può vincere guerre, fare rivoluzioni, rovesciare poteri ed annullare ogni forma di sopruso.
Non fanno bella figura i cavalieri teutonici e il loro seguito di religiosi... incarnano il male che, sotto l'egida della croce di Cristo, commette delitti e barbarie e cerca di sottomettere un popolo libero e pacifico come quello dei russi del tempo.
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