Ennio Flaiano
Con Sette uomini.., una donna (notate, vi preghiamo, i puntini di sospensione propri di un titolo simile), siamo in pieno film rosa, spumeggiante e fatto a serie. Ci vuoi poco a immaginare i discorsi dei produttori. «Occorre fare un film simile a... con un’attrice uguale a... in un ambiente signorile con mobili e castelli antichi. La vicenda dovrà essere semplice e a lieto fine e il signor Gravey, che ha firmato oggi il contratto, dovrà avere la parte più simpatica». Discorsi simili a questo si tengono ogni giorno, o forse ogni ora, in tutti gli uffici cinematografici del mondo e appena il film, che ogni volta ne consegue, è stato fatto, inscatolato e spedito, l’ufficio di pubblicità annuncia che quello veramente è il film «più divertente della stagione» e gli preconizza il successo più vario, il plebiscito nazionale. [...]
di Ennio Flaiano, articolo completo (4446 caratteri spazi inclusi) su 1940