“Anna Karenina” è una buona occasione per gettare uno sguardo sulla Russia zarista, ben diversa dalla Russia sovietica di cinquant’anni dopo. Ambienti occidentali con vicende occidentali, quasi una specie di Vienna versione moscovita, che nella sfarzosa festa da ballo sembra quasi respirare la stessa aria della principessa Sissi, o addirittura di “Via col Vento” se si considerano i vari capricci amorosi. Una società tutta lustrini e merletti che Tolstoj ha voluto così condannare. Non conosco bene il romanzo originale per verificare la fedeltà del film ma la versione del 1935 si conferma sempre la migliore. Greta Garbo, innanzi tutto, col suo fascino ambiguo di grande donna sofferente, vittima di un mondo di ipocrisie e convenzioni sociali cui soccombe però anche il marito, quando le dice: “Sopporta la tua condanna come io devo sopportare la mia” (marito che ha il volto di Basil Rathbone, il formidabile Sherlock Holmes nel “Mastino dei Baskerville”).
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“Anna Karenina” è una buona occasione per gettare uno sguardo sulla Russia zarista, ben diversa dalla Russia sovietica di cinquant’anni dopo. Ambienti occidentali con vicende occidentali, quasi una specie di Vienna versione moscovita, che nella sfarzosa festa da ballo sembra quasi respirare la stessa aria della principessa Sissi, o addirittura di “Via col Vento” se si considerano i vari capricci amorosi. Una società tutta lustrini e merletti che Tolstoj ha voluto così condannare. Non conosco bene il romanzo originale per verificare la fedeltà del film ma la versione del 1935 si conferma sempre la migliore. Greta Garbo, innanzi tutto, col suo fascino ambiguo di grande donna sofferente, vittima di un mondo di ipocrisie e convenzioni sociali cui soccombe però anche il marito, quando le dice: “Sopporta la tua condanna come io devo sopportare la mia” (marito che ha il volto di Basil Rathbone, il formidabile Sherlock Holmes nel “Mastino dei Baskerville”). Unici nei: il figlio Seriozha - troppo adulto per la sua età e affetto da uno stucchevole complesso di Edipo - e la calligrafia della lettera - scritta in inglese anziché in russo, pessima prassi dei registi stranieri che non si curano affatto della verosimiglianza dei loro lavori. Molto romantiche le scene sul treno, quando Greta Garbo appare tra nuvole di vapore o quando si vedono i fiocchi di neve cadere dietro il finestrino. Finale sommario. Tre stelle e mezzo.
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