17ª edizione del Biografilm Festival, il programma dei 104 film. Bologna - 4/14 giugno 2021. Le recensioni, trame, listini, poster e trailer, ordinabili per:
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I film delle sezioni Contemporary Lives, Biografilm Italia e Concorso Internazionale della nuova edizione al via il 4 giugno a Bologna e in streaming. Vai all’articolo »
I film delle sezioni Biografilm Art&Music, Meet the Masters e Larger than Fiction del festival online su MYmovies e dal vivo a Bologna dal 4 giugno. Vai all’articolo »
Una riflessione sul tempo e sulla memoria attraverso le opere dell'artista israeliano Dani Karavan. Documentario, Israele2020. Durata 66 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un film al contempo lineare e intricato, emozionante ma mai melodrammatico, doloroso quanto divertente e appassionato, su uno dei più importanti artisti contemporanei. Espandi ▽
Nato nel 1930, Dani Karavan è autore di circa settanta opere e installazioni disseminate per il mondo, tra land art e urbanistica. Il filmmaker Barak Heymann, con la complicità di Hava e Tamar, rispettivamente moglie e figlia di Karavan, pedina l’artista mentre controlla e verifica lo stato di manutenzione delle sue creazioni, che si tratti di una piazza o di un monumento, delle aiuole di un giardino o di un supposto canale d’acqua. Il documentario si svela in modo progressivo e paradossale come una riflessione sul tempo e sulla memoria. Mentre cerca di conservare nel miglior stato possibile le sue creazioni, perché perpetuino la traccia di riflessioni filosofiche e storiche, l’artista deve prendere atto della labilità del proprio corpo mortale, del suo limite. Recensione ❯
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Film intervista con finale a sorpresa che punta sull'amore come strategia preventiva verso ogni forma di violenza. Documentario, Italia2021. Durata 61 Minuti.
Un uomo condannato a morte viene riconosciuto innocente e rilasciato dopo 22 anni nel braccio della morte. Ora deve affrontare una nuova sfida: sopravvivere alla libertà. Espandi ▽
Mentre scorrono immagini subacquee, una voce maschile descrive l'orribile sensazione di sentirsi isolato, abbandonato dalla società, senza possibilità di riscatto. A seguire, chi parla, seguendo una lunga carrellata, svela alcuni sobborghi statunitensi e dettagli della propria biografia. Infine, a quella voce corrisponde il primo piano di un uomo coi capelli bianchi, visibilmente traumatizzato: è Curtis McCarty, che racconta sguardo in macchina la sua storia. Con precedenti di dipendenza, accusato senza prove dell'omicidio di una sua conoscente, avvenuto nel 1982, è stato fermato, sottoposto a violenza da parte della polizia, processato e nel 1985 condannato a ventidue anni da scontare nel penitenziario governativo dell'Oklahoma.
Diciannove li ha trascorsi nel braccio della morte ma nel 2007 è stato rilasciato, dopo essere stato scagionato dall'accusa che gli aveva procurato la condanna a morte, perché da un'indagine era emerso che il perito incaricato del suo caso aveva falsificato le prove. Eppure il tempo della detenzione e il carico di stress post traumatico non si possono cancellare e non lasciano indifferenti chi osserva.
Film intervista con finale a sorpresa, A Declaration of Love al contrario evidenzia il percorso di presa di consapevolezza indicato dal titolo: comprensione e non condanna, riabilitazione e non tortura, amore come strategia preventiva verso ogni forma di violenza. Il protagonista insiste molto sul tradimento vissuto rispetto ai fondamenti della legge che da cittadino statunitense si aspettava, un ambito che è invece non esente da razzismo e pregiudizio sociale. Recensione ❯
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La straordinaria storia di un uomo, Amin, che decide di rivelare per la prima volta un doloroso segreto nascosto per oltre vent'anni. Espandi ▽
Flee è la storia di un incontro: del regista Jonas Poher Rasmussen con quello strano ragazzo che, sul treno che portava entrambi a scuola, sedeva solo con lo sguardo fisso davanti a sé; e di quello stesso ragazzo di origine afghana, di nome Amin, che nel corso degli anni ha trovato di raccontare all’amico la sua storia. Flee è un documentario d’animazione, genere oggi molto frequentato, che usa il tratto a disegno per mettere una distanza tra l’obiettivo della macchina da presa e l’intimità del protagonista. Rasmussen lavora in maniera semplice ed elementare, come in fondo dimostra anche l’ultima inquadratura del film, che trova il fotorealismo nel momento in cui si congeda dallo stesso Amin. Costretto ad abbandonare il suo paese da ragazzino, Amin ha perduto l’idea di casa, di protezione, di sicurezza… L’animazione diventa così una fase di passaggio, la strada necessaria da percorrere – dopo tutte le miglia consumate, dopo tutte le partenze e i ritorni – per arrivare finalmente nella propria casa. Recensione ❯
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Un viaggio nella memoria famigliare della regista ma anche nella Storia della Rivoluzione iraniana. Documentario, Norvegia, Iran, Svizzera2020. Durata 80 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una storia d'amore, due modi di intendere la vita e la fede, una figlia divisa tra un padre laico e una madre religiosa praticante negli anni che hanno cambiato la storia dell'Iran. Espandi ▽
Hossein, iraniano occidentalizzato, sposa Tayl, una donna del suo Paese che non ha mai lasciato la famiglia di origine. Insieme si trasferiranno in Svizzera, conducendo una vita lontana anni luce da quella che avrebbero vissuto in Iran, anche se il rapporto fra marito e moglie mostra qualche segno di disparità anche in terra straniera. Quando la coppia tornerà a Teheran le tradizioni avranno tuttavia il sopravvento e le difficoltà per Tayl aumenteranno: la sua casa diventerà una prigione dorata per sottrarsi alla quale, e per recuperare la propria identità e indipendenza, la donna si unirà ai movimenti fondamentalisti che hanno preso piede nel suo ritrovato Paese. Radiograph of a family ricrea le difficoltà di una donna mediorientale calata in due culture diverse ma in qualche misura discriminatorie nei confronti del genere femminile, e soprattutto apre uno squarcio su una realtà poco conosciuta in occidente: la militarizzazione delle donne nell'esercito della Rivoluzione iraniana del 1979. La regista contestualizza i documenti personali lasciati dai suoi genitori con filmati d'archivio e Radiograph of a family compie un viaggio nella memoria famigliare ma anche nella Storia, ricostruendo quelle dinamiche esplosive che ancora oggi sfociano in violenza e ribellione, sia all'interno del nucleo domestico che sui campi di battaglia. Recensione ❯
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Un ragazzo si trova coinvolto in un'operazione di sorveglianza che diventa molto pericolosa. Espandi ▽
Léo è un militare francese appena uscito dal corso di addestramento. Viene assegnato a una caserma parigina da dove ogni giorno partono missioni di pattuglia e sorveglianza sulle strade della capitale, a difesa di obiettivi sensibili. Tra i suoi commilitoni Léo lega soprattutto con Hicham, che millanta un'esperienza forse non veritiera, e con Coline, taciturna capo pattuglia che attende una promozione e cerca di nascondere una gravidanza. Composto di giovani uomini educati nel culto dell'azione, il reparto vive i ripetitivi e noiosi incarichi di sorveglianza con una certa tensione che non tarderà ad esplodere. Recensione ❯
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La testimonianza lucida e partecipata della battaglia di Brescia (e dei suoi sanitari) contro il Covid-19. Documentario, Italia2020. Durata 81 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Questo documentario racconta come è stata affrontata la pandemia da Covid-19 a Brescia. Espandi ▽
Brescia, marzo 2020. Michele Aiello ci introduce nell’ospedale cittadino per mostrarci dall’interno quanto accade tra le mura di un luogo in cui si tenta di salvare chi è stato colpito in modo severo dal Covid affrontando con professionalità ed umanità la pandemia. Il suo documentario si configura come una raccolta di scene non collegate tra loro se non per il fatto di svolgersi all’interno dello stesso luogo: l’ospedale. Diventa così l’unico film che si colloca all’interno di una struttura sanitaria mostrando dalle più diverse angolazioni il rapporto tra medici ed infermieri e pazienti. L’unico in grado di cercare di sopperire all’isolamento (anche per lunghi periodi) delle persone affette dal virus. Aiello e il suo operatore assumono il ruolo di testimoni in un percorso che nessuna sceneggiatura poteva stabilire a priori perché a dettarne le sequenze era il nemico da combattere: il virus. Lo fanno con lucidità ma anche con partecipazione. Recensione ❯
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Una ragazzo cede a una realtà alternativa per fuggire dalla realtà. Espandi ▽
Un ragazzo recentemente divorziato si innamora della teoria incantatrice di una donna che vive in una dura e alternativa simulazione del mondo all'interno di una bellissima, beata realtà. Recensione ❯
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La trasgressione di una coppia di mezza età. La loro fame di piacere per gli altri finirà per dividerli? Espandi ▽
Bloom Up è la vera storia di Hermes e Betta, una coppia di scambisti da oltre quattro anni.
Da un lato osserviamo la loro quotidianità: il lavoro, la casa, i vari interessi, il rapporto con la figlia. Dall'altro l'attrazione per il mondo dello swinging e la sua pratica: incontri, feste, cene, sesso in compagnia, sesso in auto, sesso nei locali. Tutto viene mostrato senza filtri. La macchina da presa pedina i due protagonisti all'interno di un mondo disinibito e lontano dagli schemi morali imperanti, ma edulcorato dall'animo gentile della coppia. Recensione ❯
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La storia del primo viaggio di Bowie negli USA. Espandi ▽
1971. David Bowie è all'aeroporto di Washington D.C. da dove deve partire il tour di lancio negli Stati Uniti del suo ultimo album, The Man Who Sold The World. Space Oddity è stato un successo internazionale, ma questa nuova creazione musicale è considerata troppo dark per incontrare i favori del pubblico americano. Tuttavia l'addetto stampa della casa discografica Mercury, Ron Oberman, crede nel talento di Bowie e gli ha preparato quel tour promozionale: peccato che la mancanza di un permesso di lavoro e di un budget consistente non permetta a David di fare concerti o esibirsi in radio e televisione e limiti il tour a performance in feste private e interviste. E David non ama parlare con i giornalisti: in particolare quelli che vogliono a tuttii costi trovare una correlazione fra il suo ultimo album e la follia. Recensione ❯
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Il mondo dei videogiochi in Italia raccontato attraverso le storie dei creatori, dei giocatori professionisti e di chi ne parla sulle piattaforme di streaming. Espandi ▽
Game of the Year è l'opera seconda di Redaelli, che con Funeralopolis ha ritratto il mondo dell'underground milanese. Sotto la lente di questo nuovo lavoro si snoda un mondo altrettanto complesso, che coinvolge sviluppatori, giocatori professionisti, content creators: è il mondo dei videogame in Italia. Redaelli ci porta a contatto con le aspirazioni, le sfide e le pressioni dell'industria dell'intrattenimento. Game of the Year svela gli aspetti della la vita dei giovanissimi enfant prodige così come quella degli autori o dei giocatori più scafati che decidono di dedicare la vita a questa forma d'arte. Tra l'aspirazione al successo e le possibili rovine individuali questo documentario d'osservazione diventa un vero e proprio ritratto generazionale. Recensione ❯
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Un documentario thriller su due uomini insospettabili che riescono a infiltrarsi tra le maglie di una delle più crudeli dittature del mondo: la Corea del Nord. Espandi ▽
La storia di un cuoco danese in pensione, e della sua doppia vita da agente segreto. Con il suo inseparabile amico, un ex spacciatore di Copenaghen, la talpa riesce a infiltrarsi tra le maglie di una delle più crudeli dittature del mondo: la Corea del Nord. Le spie entrano in contatto con il centro nevralgico di una rete criminale internazionale che produce e distribuisce armi per la Corea del Nord. Siglati gli accordi e firmati i contratti, i protagonisti vengono coinvolti in un piano segreto per la realizzazione di una fabbrica clandestina destinata alla produzione di armi e al commercio di droga, da qualche parte in Africa. Ma quanto possono spingersi oltre i limiti prima che l'inganno venga svelato? Recensione ❯
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Il passato e il presente dell'azienda Ferrania, la cui essenza stessa è la pellicola, la materia di cui sono fatti i sogni. Espandi ▽
Ferrania è un enorme stabilimento, una società, un marchio, un territorio. Un'intera vallata coinvolta nella chimica del fotosensibile, generazioni di uomini e donne che, al buio, hanno creato rullini fotografici, pellicole cinematografiche, radiografie, lastre per la stampa. Ma Ferrania oggi è un territorio desolato, in cui vivono numerosi ex lavoratori in cerca di una nuova direzione, storie che si incrociano e si arricchiscono di senso grazie ad archivi, spesso inediti e sorprendenti: i film del grande cinema italiano, i Super8 di famiglia e le prove tecniche realizzate in azienda. L'essenza stessa di Ferrania è la pellicola, materia di cui sono fatti i sogni. Recensione ❯
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Il ritratto della comunità indigena degli Yanomami che vive nella foresta pluviale amazzonica. Espandi ▽
Attraverso immagini potenti che alternano osservazioni documentarie e sequenze messe in scena, Luiz Bolognesi documenta la comunità indigena degli Yanomami e descrive il loro ambiente naturale nella foresta pluviale amazzonica. Recensione ❯
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Squilibrio è un ex cocainomane che cerca la redenzione nella vita a contatto con la natura e nel salvare gli animali. Ma basterà questo per salvare se stesso? Espandi ▽
Giovanni è un uomo sui quaranta, che vive insieme alla sua cara nonna di centodue anni. Dopo un passato burrascoso, è alla costante ricerca di redenzione. Si è ritagliato uno spazio nel mondo, vive in mezzo alla natura con i suoi amici animali, che come lui sono sopravvissuti a situazioni molto difficili. Nonostante i mostri del passato non lo lascino in pace, la natura lo aiuta a essere felice e a ritrovare se stesso. La sua missione è salvare gli animali, ma nell'intento di sottrarre alla morte Rosi, una vitellina destinata al macello, Giovanni inciampa nel suo passato da cocainomane, rischiando di perdere tutto ciò che ha costruito con tanta fatica. Recensione ❯
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La relazione tra gli italiani e gli ebrei durante l'occupazione italiana attraverso una storia d'amore: quella di Rima e Federico, sopravvissuti all'orrore di una guerra. Espandi ▽
Novembre 1942. L'esercito italiano occupa diversi dipartimenti nel Sudest della Francia. Nelle Alpi, migliaia di ebrei si rifugiano in queste zone italiane. Si crea un'oasi di pace, al sicuro dai nazisti e da Vichy... fino all'8 settembre 1943. Di fronte all'arrivo dei tedeschi, i soldati italiani fuggono con gli ebrei attraverso le montagne, un esodo pieno di insidie. Grazie a lettere, a memorie e a straordinarie fotografie private, questo documentario ripercorre questi eventi attraverso la storia d'amore tra Rima Dridso Levin, un'ebrea russa, e Federico Strobino, un ufficiale italiano. Recensione ❯
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