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Un fantasy intimista che cresce a distanza: basta ricomporre i tantissimi pezzi sparsi. Avventura, Drammatico, Fantascienza - USA2024. Durata 107 Minuti.
Rendendosi conto che il suo matrimonio potrebbe non esistere più una volta ritornato sulla Terra, un astronauta tenta disperatamente di riappacificarsi con la moglie. Espandi ▽
L’astronauta Jakub Procházka si trova da 189 giorni da solo in una missione spaziale ai confini della galassia e si rende conto che sua moglie Lenka, rimasta incinta, potrebbe non aspettarlo più quando ritornerà sulla Terra. In un momento di disperazione, riceve un inaspettato sostegno da Hanus, una creatura aliena che si nasconde nelle viscere dell’astronave. Spaceman entra nella testa del protagonista: un flusso emotivo fatto di suoni, frammenti della propria crisi matrimoniale, riflessi come quello in cui nella mano di Jakub c’è l’immagine di Lenka. Malgrado le premesse, non è un film di immediato impatto. Perché la regia di Johan Renck, può apparire distante, in realtà lo è più dalla storia che sta adattando per lo schermo che dai personaggi. Il rapporto tra Jakub e l’alieno Hanus (che ha la voce di Paul Dano) cresce gradualmente. Un film può lasciare anche inizialmente disorientati ma poi cresce a distanza. Basta ricomporre i tantissimi pezzi sparsi di cui si può rischiare di perderne le tracce. Recensione ❯
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Un'energia visiva esplosiva che esalta la fantasia interpretativa di Emma Stone. E si ride, della comicità più acuta. Commedia, Drammatico - USA2023. Durata 141 Minuti.
L'incredibile storia e la fantastica evoluzione di Bella Baxter, una giovane donna riportata in vita dal brillante e poco ortodosso scienziato Dr. Godwin Baxter. Espandi ▽
Oltre alle cicatrici che lo sfigurano e alle terribili menomazioni del suo fisico, Godwin Baxter deve a suo padre anche una sincera passione per il metodo scientifico e le pratiche chirurgiche. L'esperimento che più lo inorgoglisce è Bella, che tratta come una figlia. L'ha trovata cadavere, incinta di un feto ancora vivo, e le ha ridato il respiro e trapiantato il cervello del neonato. Ora Bella, già cresciuta e splendida nel corpo, cresce rapidamente anche nelle facoltà mentali, imparando a camminare, parlare e, soprattutto, desiderare. A nulla vale, a questo punto, il tentativo del suo creatore di fermarla: God(win) le ha dato la vita e, con essa, il libero arbitrio.
Il regista greco lancia la sua Eva in un viaggio senza tempo (non è cambiato molto, nei secoli, in materia di relazioni uomo-donna), liberando contemporaneamente un'energia visiva esplosiva, che frulla suggestioni pittoriche e organiche, impressionismo ed espressionismo, esalta il racconto vittoriano dello scozzese Alisdair Grey alla base del film, la fantasia interpretativa della Stone e il lavoro immaginifico di scenografi e costumisti.
E si ride parecchio, con Povere creature!, della comicità più acuta: quella che non nasconde il suo lato oscuro. Recensione ❯
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Remake del film del 1989 su un buttafuori che lavora in un bar piuttosto chiassoso delle Florida Keys. Espandi ▽
Elwood Dalton è un ex combattente di arti marziali della UFC (Ultimate Fighting Championship) ritiratosi a causa del tragico esito di un incontro, il cui ricordo lo perseguita. Per tirare avanti si guadagna da vivere prendendo parte a match clandestini, finché la proprietaria di un Road House in Florida non gli propone l'incarico di buttafuori nel suo locale. Dalton accetta e si ritrova presto a fare i conti con un boss criminale intenzionato a far chiudere il locale.
Il regista Doug Liman firma un'operazione di puro entertainment, con la partecipazione della celebrity delle arti marziali Conor McGregor nei panni (perfettamente calzanti) della scheggia impazzita. Si diverte a giocare insieme a Gyllenhaal con alcuni archetipi del western. Il tutto è frullato in una miscela action esplosiva, con una sottotrama romantica e sprazzi di umorismo qua e là a smorzare l'adrenalina.
Alcune scene di combattimento sono ben girate e ad alto tasso di spettacolarità, specialmente quando nella seconda parte irrompe il campione e volto simbolo della UFC Conor McGregor. Recensione ❯
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Il fulminante esordio alla regia di Michele Riondino porta con sé l'eredità di molto cinema. Drammatico, Italia2023. Durata 99 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un film dal solido impianto civile e dagli echi grotteschi e arrabbiati che rimandano a La classe operaia va in paradiso di Elio Petri. Espandi ▽
1997. All’ILVA di Taranto è appena avvenuta l’ennesima morte sul lavoro, ma Caterino Lamanna, operaio addetto ai lavori di fatica nell’industria siderurgia, è pronto a darne la colpa ai sindacati. Caterino è un cane sciolto che pensa al suo imminente matrimonio con la giovane albanese Anna e si fa i fatti suoi, finché Giancarlo Basile, dirigente dell’ILVA, non lo recluta per “farsi un giro e dirgli quello che succede” in fabbrica, e resoconti in particolare le attività del sindacalista Renato Morra, che infiamma gli animi degli operai e li spinge alla ribellione. Basile offre a Lamanna la promozione a caposquadra e l’auto aziendale, ma Caterino chiede di essere mandato alla Palazzina Laf pensando che sia un luogo di privilegio riservato a pochi eletti. In realtà è un edificio in disarmo, incrocio fra una riserva indiana, un manicomio e una prigione, dove sono rinchiusi in orario di lavoro i dipendenti qualificati che hanno fatto l’onda, e che quindi sono invitati a licenziarsi o ad accettare un incarico demansionato e incoerente con la loro preparazione. Palazzina Laf segna l’esordio alla regia dell’attore Michele Riondino, ed è un esordio fulminante, che porta con sé non solo la conoscenza approfondita della storia ignobile dell’ILVA e delle sue ricadute sul territorio tarantino (dove Riondino è nato e cresciuto), ma anche l’eredità di molto cinema, dalla saga grottesca di Fantozzi fino all’alienazione stralunata di La pecora nera di Ascanio Celestini, Brazil di Terry Gilliam e Tony Manero di Pablo Larrain. Recensione ❯
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Un film necessario che riflette sul ruolo del documento che si fa memoria. Drammatico, Francia2023. Durata 113 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
L'ultimo spazio di ritrovo rimasto per i lavoratori di un comunità mineraria, un tempo florida ma oggi in dismissione dopo trent'anni di crisi. La situazione cambia quando arriva sul posto un gruppo di rifugiati siriani... Espandi ▽
L’Old Oak è un posto speciale. Non è soltanto l’unico pub aperto in un ex cittadina mineraria del nord est dell’Inghilterra, è l’unico luogo pubblico in cui le persone possono ritrovarsi. TJ Ballantyne lo tiene in piedi con buona volontà ma rischia di perdere una parte degli avventori affezionati quando nel quartiere vengono accolti alcuni rifugiati siriani. In particolare TJ si interessa alla giovane Yara che si è vista rompere, con un atto di intolleranza, la macchina fotografica a cui tiene in modo particolare. Per l’uomo è l’inizio di un tentativo di far sì che le due comunità possano trovare un modo per comprendersi.
Anche questa volta Loach, con il fedele sceneggiatore Paul Laverty, ci regala un film necessario. Entrambi sembrano avere in mente una frase di Abraham Lincoln: “Possiamo lamentarci perché i cespugli di rose hanno le spine o gioire perché i cespugli spinosi hanno le rose”.
Laverty, in un’annotazione sul protagonista TJ aveva scritto “TJ ha perso la speranza”. La domanda che lui e Ken si pongono è se sia possibile coltivarne ancora un possibile germoglio. Recensione ❯
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La rivisitazione italiana di 25 km/h, film tedesco campione d'incassi nel 2018. Espandi ▽
Rocco e Guido sono fratelli, ma non potrebbero essere più diversi. Tanto Rocco è silenzioso, pacato e timoroso, quanto Guido è chiassoso, incontenibile e spericolato. Trent'anni dopo la sua partenza, Guido torna sulle natie colline dell'Emilia-Romagna per partecipare al funerale del padre, che gli ha lasciato una lettera di commiato in cui gli chiede di andare a spargere le sue ceneri sulla tomba della madre, nel cimitero di Cervia. I due fratelli partiranno così per questa insolita missione, e lungo la strada - fra un battibecco e l'altro - scopriranno di avere ancora molto in comune, e qualche segreto da rivelarsi (o no) a vicenda.
Per i suoi scopi e le sue intenzioni è centratissimo e, cosa non scontata, fa ridere spesso, a volte di gusto, grazie a una serie di gag ben scritte e ben interpretate dal duo centrale. 50 km all'ora sta all'Emilia-Romagna come Basilicata coast to coast sta alla Lucania.
La chimica di coppia tra De Luigi e Accorsi, ricca di improvvisazioni momentanee, funziona soprattutto grazie ai tempi comici di Accorsi, cui il ricongiungimento con le radici emiliane fa sempre un gran bene Recensione ❯
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Un film al contempo arcaico e postmoderno, completamente libero come sa essere il cinema di Alice Rohrwacher. Drammatico, Italia2023. Durata 134 Minuti.
Ambientato negli anni '80, nel mondo clandestino dei "tombaroli", il film racconta di un giovane archeologo inglese coinvolto nel traffico clandestino di reperti archeologici. Espandi ▽
La chimera racconta una ricerca ostinata – di morte, di vita, di riscatto dalla povertà e di accumulo materiale – con il passo folk del cantastorie, evidenziandone il lato picaresco e quello simbolico.
È un film completamente libero come sa esserlo il cinema di Alice Rohrwacher, che sceglie il tempo del racconto cominciando lentamente, per dare al suo protagonista lo spazio di una rincorsa fatale, e accelerando in “ascese velocissime” che rivelano una comicità da film muto.
Ha i colori delle fiabe e l’apparente scanzonatura degli stornelli, attraversa un’Italia nel processo di essere svenduta agli stranieri ma in cui due stranieri sembrano gli unici a volerne conservare il mistero, ci aiuta a “stimare l’inestimabile” e a rivendicare la tutela delle “cose che appartengono a tutti” perché la proprietà non deve essere necessariamente possesso.
E il cinema di Rohrwacher si conferma qui contemporaneamente arcaico e postmoderno, nonché capace di inventare parabole agresti che presagiscono, come il migrare degli uccelli, la transizione verso il degrado a seguire. Recensione ❯
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Un fantasy/horror che cerca l'impossibile equilibrio tra le tentazioni più autoriali e il cinema di intrattenimento. Azione, Avventura, Fantasy - USA2024. Durata 109 Minuti.
Una devota damigella accetta di sposare un affascinante principe, per poi scoprire che la famiglia reale vuole offrirla in sacrificio per ripagare un vecchio debito. Espandi ▽
La principessa Elodie è costretta a sposare il principe Henry del ricco regno di Aurea per salvare il suo costretto alla carestia. Ben presto però scopre che il matrimonio è una trappola; diventa infatti la vittima sacrificale per saldare un vecchio debito e viene gettata in una caverna dove c’è un feroce drago che, dopo aver ucciso altre spose, vuole farla fuori. Da sola, senza che ci sia nessuno ad aiutarla, deve fare affidamento a tutte le sue forze e alla sua capacità di resistenza per poter sopravvivere. In questa lotta in cui non sembra avere scampo riesce a trasformarsi in una guerriera e ad affrontare il drago faccia a faccia oltre a scoprire gli oscuri segreti di Aurea. Fresnadillo, che ritorna a girare un lungometraggio tredici anni dopo Intruders recupera alcuni frammenti delle atmosfere apocalittiche del suo ottimo 28 settimane dopo. In Damsel non può tirare troppo la corda ma la ricerca di un impossibile equilibrio tra le tentazioni più autoriali e il cinema d’intrattenimento rappresenta probabilmente un’altra sfida impari dopo quella di Elodie con il drago. A volte funziona, a volte no, ma il tentativo resta intrigante. Recensione ❯
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Intelligente e caustico, un film dolce-amaro che abbraccia temi atemporali e ci invita al viaggio. Commedia, USA2023. Durata 133 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Durante le vacanze di natale del 1970 si forma un'improbabile gruppo di tre persone: un insegnante, uno studente e una cuoca. Espandi ▽
Paul Hunham è professore di storia in un college del New England. Rigido ed esigente detesta gli studenti mediocri, figli dei ricchi benefattori che aspettano il diploma senza sforzo. Alla vigilia delle vacanze di Natale è incaricato di vegliare e di sorvegliare i ragazzi che non hanno nessun posto dove andare. Tra loro, in altezza e spirito, spicca Angus Tully, allievo brillante e problematico 'dimenticato' dalla madre. Ostinati e diversamente inadeguati al mondo, Paul e Angus sono costretti a socializzare. Ma l'isolamento e il Natale accorceranno le distanze e li costringeranno a 'rompere le righe' e a 'mettersi in riga'.
Vent'anni dopo Sideways, Alexander Payne ritrova Paul Giamatti in un film dolce-amaro, intelligente e caustico quanto basta per eludere il sentimentalismo.
Non si tratta mai di un esercizio di stile, The Holdovers è più sottile e soprattutto più onesto. Sotto la superficie rétro, abbraccia temi atemporali (il conflitto generazionale, l'orrore della guerra, l'isolamento, il lutto, la depressione) e ci invita al viaggio. E noi partiamo, ridiamo, piangiamo, finiamo al tappeto e siamo felici. Recensione ❯
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Un film sull'Italia perbene, con bellissime intuizioni di regia e un Albanese come sempre magistrale. Drammatico, Italia2023. Durata 94 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Antonio, dovendo pagare il matrimonio della figlia, scoprirà, suo malgrado, che chi custodisce i nostri tesori non sempre custodisce anche i nostri sogni. Espandi ▽
Antonio Riva, operaio specializzato in prepensionamento, si reca in banca per prelevare dal conto su cui ha messo tutto ciò che ha. Non si è reso conto di aver tramutato le sue obbligazioni sicure in azioni a rischio, passando da risparmiatore ad azionista su consiglio di quella banca dove gli impiegati erano di famiglia, e che aveva sostenuto lo sviluppo dell’intero paesino sul lago di Lecco dove è nato e cresciuto. Quella banca, poi, mica può fallire, perché se fallisse “andrebbero a gambe all’aria tutti quanti”. Con Cento domeniche, di cui è protagonista, sceneggiatore (con Piero Guerrera) e regista, Antonio Albanese prosegue nel percorso di cinema civile che caratterizza la sua carriera di artista. Il suo intento qui è raccontare un’Italia perbene in via di sparizione, preda delle spietate logiche del mercato e della spregiudicatezza degli istituti bancari, che fanno ruotare il personale nelle filiali locali affinché nessuno possa costruire un rapporto di fiducia con il cliente. Dal punto di vista della regia Cento domeniche è convenzionale, quasi scolastico nelle transizioni fra un scena e l’altra, ma ha anche intuizioni bellissime e in qualche modo visionarie. Recensione ❯
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Una sfrenata escalation di violenza con una sana dose di implicita autoironia. Per i fan il divertimento è garantito. Azione, Thriller - 2024. Durata 105 Minuti.
La brutale campagna di vendetta di un uomo assume una valenza nazionale dopo che si scopre che è un ex agente di una potente organizzazione clandestina conosciuta come "Beekeepers". Espandi ▽
Adam Clay è, o almeno sembra, un apicultore. In realtà è un ex Beekeeper, ossia il protettore di un altro genere di "alveare": è un agente dei servizi segreti dalle doti fisiche straordinarie, con il compito di intervenire quando gli equilibri del sistema democratico sono in pericolo. La sua vicina di casa, Eloise, subisce una truffa informatica che la priva in un istante di ogni risparmio e di un fondo di beneficenza da lei gestito. Sopraffatta dalla disperazione per quanto avvenuto, la donna si suicida: Clay decide di vendicare lei e le altre vittime di questa ingiustizia, distruggendo tutto ciò che lo separa dalla cima della piramide criminosa.
Dimenticando l'analisi da critico intransigente e lasciandosi andare al flow delle gesta di Statham, è innegabile che il film di Ayer intrattenga e diverta fino alla fine.
Il merito è di una buona direzione delle scene action e di una sana dose di autoironia, non conclamata e guascona, bensì implicita e sottopelle, figlia del parossismo di alcune scelte stilistiche e narrative. In alcuni casi si lambiscono i confini del cinecomic, come quando conosciamo la nuova Beekeeper, una maniaca delle armi da fuoco vestita con il look di una cantante pop anni '80, inviata per fermare Clay. Recensione ❯
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Allen torna sui temi a lui più cari: le dinamiche di coppia e il rapporto tra sentimenti e fredda razionalità. Drammatico, Francia, Gran Bretagna2023. Durata 96 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una coppia sembra vivere la relazione perfetta. Ma un incontro cambia tutto. Espandi ▽
Jean e Fanny formano una coppia apparentemente ben assortita. Hanno un lavoro redditizio, vivono in un quartiere elegante di Parigi e sembrano innamorati come all’inizio della loro relazione. Di lui si mormora che abbia uno scheletro nell’armadio sul piano professionale. Lei invece inizia a provare un senso di colpa che si unisce alla passione che sente nascere per un compagno di liceo incontrato un giorno in modo casuale. Lasciatisi alle spalle Un giorno di pioggia a New York dove i ventenni parlavano come anziani intellettuali e il cinefilo Rifkin Festival Woody affronta nuovamente il tema che più lo affascina: le dinamiche di coppia e il rapporto tra la fredda razionalità (anche se mascherata da sentimentalismo) e il flusso dei sentimenti veri. Il caso, la coincidenza può trasformarsi in un rischio? Woody pensa di sì ma ritiene anche che si tratti di un’opportunità. In una Parigi autunnale come piace a lui (ed esaltata in questo dalle scelte cromatiche di Storaro) con i toni delle sue commedie più riuscite ci mostra come la vita in fondo sia una lotteria. A partire dal giorno in cui siamo entrati in questo mondo. Recensione ❯
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Un'occasione perduta: un blockbuster ordinario, senza infamia né lode. Azione, Spionaggio, Thriller - USA2024. Durata 139 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Basato sull'omonimo romanzo di Ellie Conway. La pop star Dua Lipa esordisce come attrice. Espandi ▽
Grazie alla saga dedicata all'agente Argylle, Elly Conway è una delle scrittrici di maggiore successo in circolazione, un'erede di John le Carré che racconta con mirabile perizia di agenti dei servizi segreti con licenza di uccidere. Finché un giorno da creatrice di spy story ne diviene protagonista inconsapevole e recalcitrante, una volta trascinata nell'azione da Aidan Wilde, autentica spia agli antipodi dell'idealizzato e fittizio Argylle. Superato il panico iniziale, Elly comprenderà di trovarsi in serio pericolo e di avere in Wilde l'unica via di salvezza.
Introdotta da un trailer accattivante e ad alto tasso di glamour, la spy comedy di Matthew Vaughn (sua la regia della saga Kingsman) si dimostra all'altezza delle aspettative per circa un'ora, prima di trasformarsi gradualmente in un action all'insegna del kitsch più sfrenato.
Una volta scrostate le pretese meta, di Argylle restano solo le occasioni perdute, nel bel mezzo di un blockbuster ordinario, che va ad aggiungersi, senza infamia né lode, al caos bulimico del prodotto mainstream odierno Recensione ❯
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La lenta convivenza di un uomo con l'Alzheimer. Espandi ▽
L'attrice Paulina Urrutia e il giornalista e scrittore Augusto Góngora sono innamorati da oltre vent'anni. Paulina, nata nel 1969, nei primi anni Duemila è stata anche Ministro del Consiglio Nazionale per la Cultura e le Arti in Cile. Classe 1952, Augusto è stato un noto reporter e produttore. Con inchieste televisive e libri si è occupato a lungo del passato più nero del suo Paese, la dittatura del generale Augusto Pinochet, imposta nel 1973 e durata per tutti gli anni Ottanta. Quando nel 2014 gli viene diagnosticata la malattia di Alzheimer, Paulina assume il ruolo di sua caregiver, fino alla morte di Augusto, avvenuta il 19 maggio 2023.
La regista filma lungo un arco di quattro anni la relazione d'amore e di cura tra Paulina e Augusto. I due, protagonisti assoluti del film, non possono definirsi una coppia ordinaria: entrambi hanno una consuetudine decennale col pubblico e una familiarità naturale con l'obiettivo fotografico. Ciò aumenta straordinariamente la fluidità delle scene, composte da dialoghi teneri, a volte drammatici, sempre serrati, il cui fulcro è il tema del ricordare.
L'esito del pedinamento di Alberdi nell'intimità della coppia non si fa mai voyeurismo, né corteggia l'estetica del dolore, anche nei momenti più duri di confusioni e intemperanze notturne. Recensione ❯
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Una regia dal passo lento e gentile per una storia di resistenza umana e solidarietà fra spiriti affini. Drammatico, Italia, Polonia2023. Durata 105 Minuti.
Due sconosciuti alle prese con la propria attività di giardinaggio incominciano a intessere un dialogo profondo. Espandi ▽
Pietro Lorenzi è un professore di lettere in pensione e dopo il divorzio dalla moglie vive da solo in un bell’appartamento romano con un terrazzo che accudisce con cura, dedicandosi alle sue piante. Nell’appartamento di fronte a quello di Pietro si trasferisce una coppia più giovane: Luca, fotografo d’arte contemporanea, ed Eleonora, che ha studiato pittura e disegno all’Accademia ma ad un certo punto ha smesso di creare, “perché non era abbastanza brava”. Luca ed Eleonora custodiscono un dolore segreto e non riescono a parlarsi più: lei pensa che lui la dia per scontata, lui la vede sempre “incazzata col mondo”. Quando Luca parte per preparare una personale a New York, Eleonora e Pietro cominciano a frequentarsi, fra terrazzi e orti botanici, il bar sotto casa e un ristorante d’atmosfera. In un universo artistico più scontato I limoni d’inverno sarebbe la storia di una trasgressione amorosa: ma nella visione delicata e quasi evanescente della regista Caterina Carone è invece una storia di resistenza umana e di solidarietà fra spiriti affini. Anche la fotografia di Daniele Ciprì e le musiche di Nicola Piovani si mettono a servizio di questa visione che racconta un presente sfuggente proprio perché a tutti i personaggi la vita, e la memoria, stanno scivolando via di mano. Recensione ❯
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