I nomi del signor Sulcic

Film 2018 | Drammatico, +13 80 min.

Anno2018
GenereDrammatico,
ProduzioneItalia
Durata80 minuti
Regia diElisabetta Sgarbi
AttoriRoberto Herlitzka, Paolo Graziosi, Adalberto Maria Merli, Elena Radonicich, Giorgio Pressburger Lucka Pockaj, Ivana Pantaleo, Claudio Magris, Livio Vasieri.
Uscitagiovedì 7 febbraio 2019
TagDa vedere 2018
DistribuzioneCinecittà Luce
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +13
MYmonetro 3,14 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Elisabetta Sgarbi. Un film Da vedere 2018 con Roberto Herlitzka, Paolo Graziosi, Adalberto Maria Merli, Elena Radonicich, Giorgio Pressburger. Cast completo Genere Drammatico, - Italia, 2018, durata 80 minuti. Uscita cinema giovedì 7 febbraio 2019 distribuito da Cinecittà Luce. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 3,14 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Condividi

Aggiungi I nomi del signor Sulcic tra i tuoi film preferiti
Riceverai un avviso quando il film sarà disponibile nella tua città, disponibile in Streaming e Dvd oppure trasmesso in TV.



Accedi o registrati per aggiungere il film tra i tuoi preferiti.


oppure

Accedi o registrati per aggiungere il film tra i tuoi preferiti.

Ultimo aggiornamento venerdì 8 febbraio 2019

Sperimentazioni linguistiche e geografie politiche e umane di confine, passato e presente, realtà e finzione si mescolano in questo nuovo racconto di Elisabetta Sgarbi. In Italia al Box Office I nomi del signor Sulcic ha incassato nelle prime 10 settimane di programmazione 15,2 mila euro e 8,2 mila euro nel primo weekend.

Consigliato sì!
3,14/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 3,50
PUBBLICO 2,91
CONSIGLIATO SÌ
Una visione onirica che non concede nulla allo 'spettacolo' e scava dentro nodi e contrasti profondi di un passato prossimo.
Recensione di Marzia Gandolfi
venerdì 7 dicembre 2018
Recensione di Marzia Gandolfi
venerdì 7 dicembre 2018

Ivana, giovane ricercatrice dell'università di Ferrara, raccoglie informazioni su Sara Rojc, morta nel 1992 e depositaria di un segreto di cui ha lasciato testimonianza al vecchio custode del cimitero ebraico. L'uomo accompagna la ragazza sulla tomba di Sara e le consegna una foto e un passaporto che affondano, come i volti impressi, nella Storia. Ivana indaga per conto di Irena Ruppel, una donna slovena che risale il tempo per ricostruire il suo passato e sanare le ferite di un abbandono. L'indagine conduce Irena sulle rive del Po, da Gabriele, un uomo schivo con cui sa (bene) di avere un legame speciale. Tra Trieste, Lubiana e Tolmin, troverà finalmente pace e risposte.

Elisabetta Sgarbi torna sui luoghi della (sua) memoria, ficcati ancora una volta tra Italia e Slovenia, tra veglia e sonno, tra documentario e finzione.

Come un sogno lucido, I nomi del Signor Sulčič; si muove coscientemente all'interno di una visione onirica che scava dentro nodi e contrasti profondi di un passato prossimo che ci riguarda intimamente. Da sempre coerente con una sua idea di cinema austera e rigorosa, indifferente alla spuma superficiale della contemporaneità e concentrata sulla documentazione storica (e letteraria), l'autrice non concede nulla allo 'spettacolo' e adotta un registro distaccato.

Sbilanciato dalla parte della fiction, I nomi del Signor Sulčič; punta sulla potenza espressiva dei suoi protagonisti, professionisti e non, senza giudicare quello che racconta. Al cuore del film la Storia e la storia di un uomo che stava dalla parte sbagliata, un uomo che non ha mai avuto l'umana decenza di accettare le responsabilità delle atrocità inflitte. Intorno alla sua vita, agita sui confini più contesi d'Europa e sepolta in una guerra che interroga ancora la nostra identità nazionale, si muovono una serie di personaggi che provano a mettere insieme i frammenti di un discorso doloroso.

In un Paese che non sente alcun bisogno di sapere da dove viene e dove andrà, vivendo in un eterno presente, I nomi del Signor Sulčič; arriva come un memento, lavorando tra due universi memoriali: quello individuale e quello collettivo.

Come per i suoi lavori precedenti (Il viaggio della Signorina Vila, L'altrove più vicino), il nuovo film di Elisabetta Sgarbi ha come interlocutore la Slovenia, a cui il suo cinema accede tracciando una linea tra passato e presente. A spostarsi oltre il confine e oltre Trieste è Gabriele Levada, allevatore professionista e attore dilettante che riempie i piani con un'intensità naturale. Figlio, nella finzione, di un collaborazionista slavo, riconvertitosi in Italia buon padre di famiglia, Gabriele scopre quello che Filippo scrive nel suo vangelo apocrifo e Claudio Magris recita dentro un sogno: "I nomi racchiudono un grande inganno...".

E ingannevoli sono i nomi del titolo che dissimulano le false identità su cui indaga un'orfana che vuole ritrovare il proprio fratello e conoscere la verità sul proprio padre. Uno 'squadrista' che l'ha abbandonata in Slovenia, senza spiegazione, senza amore, senza fare mai ritorno. Lambendo i confini e la forma instabile del documentario, l'autrice inserisce un evento privato traumatico nel quadro complesso di un conflitto, la Seconda Guerra Mondiale, provando a correggere le storture della vita, dando la parola alle vittime (della Storia) e colmando la mancanza di una memoria completa e condivisa. Roberto Herlitzka, rabbino in preghiera, Claudio Magris e Giorgio Pressburger, precipitati luminosi di una notte buia e di una geografia mitteleuropea, Lučka Počkaj, orfana sulle tracce delle sue origini, sono alcuni dei protagonisti di un viaggio poetico, letterario e storico sulle note di Franco Battiato. Il viaggio di una donna alla ricerca di una notte di quiete ai confini con l'Italia e ai confini di un'identità. Una donna che vuole vivere la frontiera "sentendosi anche dall'altra parte".

Sei d'accordo con Marzia Gandolfi?
Powered by  
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
domenica 10 febbraio 2019
Alberto Cattini
Gazzetta di Mantova

"I nomi sono un inganno", sostiene Claudio Magris (evocato in una scena forse onirica). Dall'autorevole opinione si arguisce che il signor Suli, nel titolo declinato al plurale, è il tema del contendere in questa sorta di detective story, in questa ricerca delle origini, delle false identità, in un mondo che non ha ancora svelato del tutto i crimini compiuti dai padri in guerra.

venerdì 8 febbraio 2019
Silvio Danese
Quotidiano Nazionale

Tra due battute, il monito "Risvegliare la memoria non è sempre un bene", e il fatale "Portami via la memoria e non sarò mai vecchio", c'è l'inchiesta di Irena sui genitori, l'inganno dei nomi e del passato, quel "prima di nascere" in altre vicende del mondo che può lasciarci felici o sgomenti. Ci muoviamo in notturni materici e insieme trasognati tra Lubiana, Trieste e Tolmin, tra origini inafferrabili, [...] Vai alla recensione »

giovedì 7 febbraio 2019
L. M.
Il Giornale

Film di finzione, ma che racconta la Storia. Che procede come un libro, ma per immagini (la regista è Elisabetta Sgarbi). Ambientato oggi, ma che inizia nell'Italia al confine tra le violenze nazifasciste e le vendette titine. Da Trieste alle rive del Po, fra Lubiana e Tolmin, un uomo e una donna sono alla ricerca di un'identità. La propria. E l'agnizione finale è una pagina di letteratura mitteleuropea. [...] Vai alla recensione »

giovedì 7 febbraio 2019
Roberto Nepoti
La Repubblica

Ivana, ricercatrice dell'università di Ferrara, giunge nella Sinagoga di Trieste sulle tracce dell'identità di una donna. I suoi unici indizi sono due foto e un passaporto del Terzo Reich. L'indagine continua in un angolo remoto lungo il Po, dove vive il valligiano Gabriele. Vari nodi legano persone in apparenza così diverse, passate e presenti. Si snoda tra due luoghi d'elezione di Elisabetta Sgarbi [...] Vai alla recensione »

mercoledì 6 febbraio 2019
Tonino De Pace
Sentieri Selvaggi

Dopo le riflessioni sul confine e lo sguardo ad un'Italia dimenticata attraverso le sue opere d'arte nascoste, Elisabetta Sgarbi intraprende la strada della fiction e il suo film, I nomi del signor Suli, presentato al Torino Film Festival nella sezione Festa Mobile, è il risultato. Irena vuole ricostruire il suo passato e si fa aiutare da Ivana, una ricercatrice universitaria.

martedì 5 febbraio 2019
Roberto Silvestri
Film TV

Il terzo uomo era un noir di confine, ma urbano. Qui invece siamo in viaggio fuori porta, ipnotizzati dalle atmosfere inquiete di un thriller tra i monti. Il noir non metropolitano va libero nella memoria storica, alla soluzione di un enigma: «Perché il signor Sulcic cambiò nome?». Risolvere un mistero di famiglia è la chiave (come in Pi greco di Aronofsky) per accedere a più alte verità.

NEWS
NEWS
lunedì 21 gennaio 2019
 

Ivana, giovane ricercatrice dell'università di Ferrara, raccoglie informazioni su Sara Rojc, morta nel 1992 e depositaria di un segreto di cui ha lasciato testimonianza al vecchio custode del cimitero ebraico.

Vai alla home di MYmovies.it
Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati