Le terrificanti avventure di Sabrina

Film 2018 | Drammatico, Fantasy 60 min.

Regia di Rob Seidenglanz, Maggie Kiley, Lee Toland Krieger, Craig William Macneill, Viet Nguyen, Rachel Talalay, Jeff Woolnough, Alex Garcia Lopez, Antonio Negret, Alex Pillai. Una serie con Kiernan Shipka, Ross Lynch, Lucy Davis, Chance Perdomo, Michelle Gomez. Cast completo Titolo originale: Chilling Adventures of Sabrina. Genere Drammatico, Fantasy - USA, 2018, STAGIONI: 3 - EPISODI: 36

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Ultimo aggiornamento venerdì 4 dicembre 2020

Interpretata da Kirnan Shipka, nel ruolo di Sabrina, la serie racconta le avventure della celebre strega amatissima in tutto il mondo, stavolta in una chiave dark, tendente all'horror

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Un nuovo ritorno per la celebre strega.
a cura della redazione
lunedì 18 marzo 2019
a cura della redazione
lunedì 18 marzo 2019

Interpretata da Kirnan Shipka, nel ruolo di Sabrina, la serie racconta le avventure della celebre strega amatissima in tutto il mondo, stavolta in una chiave dark, tendente all'horror. Nella stessa atmosfera di Rosemary's Baby e L'esorcista, questo adattamento racconta la storia di Sabrina, che tenta di riconciliare la sua doppia natura metà umana, metà strega, mentre cerca di combattere le forze maligne che minacciano lei, la sua famiglia e il mondo degli umani.

Episodi: 8
Regia di Rob Seidenglanz, Alex Pillai, Craig William Macneill, Viet Nguyen, Maggie Kiley, Lee Toland Krieger, Michael Goi, Antonio Negret, Kevin Rodney Sullivan, Rachel Talalay.

L'emancipazione della sorellanza diventa il valore cardine di questa ultima stagione

Recensione di Claudia Catalli

Le due Sabrina portano avanti le proprie esistenze ciascuna nel proprio mondo, una a Greendale e l'altra negli Inferi. Dovranno però rincontrarsi per affrontare una nuova sfida: l'arrivo dei temibili Orrori di Eldritch.

Quando sembra che una serie stia per esalare l'ultimo respiro, arriva inattesa una stagione a ribaltare il giudizio e colpire nel segno. È il caso della quarta e ultima stagione di Le Terrificanti Avventure di Sabrina, gotica teen serie incentrata sulla stregoneria che riesce a riprendere le redini di ritmo e spessore narrativo dopo una terza stagione sfilacciata, e riaffermarsi come prodotto di genere appassionante, benché chiaramente targettizzato su un pubblico di young adults.

Interessante quanto lodevole l'intento, sempre più esplicito stagione dopo stagione, di concedere uno spazio maggiore alle figure femminili.

Dalla protagonista-mattatrice indiscussa, Sabrina alias Kiernan Shipka, alle sue zie Zelda e Hilda, alle amiche del liceo e all'insegnante demoniaca Lilith fino alla congrega delle Streghe della Notte. La quarta stagione si spinge ancora oltre: se alla fine della terza il culto era cambiato dal Signore Oscuro alla dea degli inferi Ecate, in questa la venerazione di Ecate è ormai quotidianità.

C'è una somma sacerdotessa (Zelda Spellman) e si esplicita persino cosa si intenda per strega, concetto dato per scontato fino a questa stagione. Nel quarto episodio Sabrina si candida, infatti, alle elezioni di Istituto con la sua migliore amica come Ragazze Streghe, ovvero «Impenitenti femministe in lotta contro il patriarcato». La strega, dunque, come eterna metafora di una figura femminile ribelle che cerca la sua indipendenza, reclama la sua voce, agisce per la propria emancipazione e anela alla sua libertà. Si può leggere tutta secondo questa lente la saga di Sabrina, piccola grande strega capace di affermarsi in un mondo maschile e maschilista, dominato da sempre da personaggi come Lucifero, Il Signore Oscuro e Blackwood, e a trasformarlo in un gineceo di sorelle carismatiche, coraggiose, solidali e pronte a tutto. La forza della serie sta tutta qui.

La sorellanza è il valore cardine di questa nuova stagione, che si apre ancora una volta con il tema del doppio declinato al femminile plurale e speculare (Sabrina di Greendale e Sabrina Stella del Mattino negli Inferi, due anime divise ma «amiche per la pelle per sempre») e vede già nel terzo episodio la sua scena madre nel dolore del parto infernale condiviso tra streghe. La minaccia questa volta è rappresentata dall'Oscurità, intesa sia come senso di depressione che cresce nel cuore di Sabrina - per la prima volta rappresentata come fragile, vulnerabile e "umana"- sia come venuta dei temibili Orrori di Eldritch.

Citazioni dichiarate infilate una dietro l'altra, da Alien a Sabrina Vita da Strega, si accompagnano contaminazioni e stravolgimenti tra mondi paralleli, tutto condito dal solito black humor disseminato ad arte tra una scena splatter/soft horror e l'altra. Resta intatta, di fondo, la storia del coming of age che permea la saga intera, non senza qualche caduta di stile (su tutti, la battaglia delle band teen style delle Madri Oscure con Sabrina versione icona pop nel sesto episodio).

L'ultima stagione riassume, condensa e sintetizza materiale perfetto per tutti gli appassionati della serie, sottoponendo le sue protagoniste e tutti i suoi personaggi a nuove sfide e altrettanti cambiamenti. Ogni episodio vanta colpi di scena, sorprese a ripetizione, scene madri, con un ritmo vertiginoso e incalzante che esplode negli ultimi capitoli. Nel quarto c'è l'impero assolutista di Blackwood che rievoca l'epoca dell'Inquisizione, metafora delle dittature terrestri e della conseguente repressione di ogni forma di resistenza. Nel quinto l'apparizione del regno celeste per la prima volta nella saga, con tanto di un Angelo implacabile nel quinto episodio, nel sesto torneranno i morti e con loro Lazzaro e Edward Spellman, il "famoso" padre di Sabrina. Il settimo è l'episodio più opinabile e stonato, del tutto metacinematografico nel suo proporre l'orrore nascosto in un set cinematografico. L'ottavo recupera il mood originario della serie, con un'ultima missione salvifica affidata alla saggia Sabrina, che dovrà lottare contro il vuoto cosmico.

Peccato per il finale piuttosto sdolcinato, scelto sui quattro elaborati dagli sceneggiatori della saga. Scelta opinabile, che tuttavia chiude in maniera definitiva una saga che, a modo suo, ha saputo innovare, ravvivare e aggiungere qualcosa di speciale all'universo delle serie di genere per young adults. Un tocco di magia.

Regia di Rob Seidenglanz, Alex Pillai, Maggie Kiley, Lee Toland Krieger, Kevin Rodney Sullivan, Craig William Macneill, Viet Nguyen, Rachel Talalay, Jeff Woolnough, Alex Garcia Lopez.

Una stagione 'infernale', sempre curiosa e appassionante, ma meno competitiva per regia e sceneggiatura

Recensione di Claudia Catalli

La giovane Spellman non si dà pace per aver abbandonato il suo amato fidanzato Nicholas negli Inferi, imprigionando nella sua carne il Signore Oscuro. Decide quindi di andare a liberarlo, sostenuta dagli amici di sempre Harvey, Rosalind e Theo. Nel frattempo la Congrega della Notte sta diventando sempre più debole e un gruppo di nuovi arrivati a Greendale si rivelano un'oscura minaccia.

Il Trono degli inferi. Si potrebbe rintitolare così questa terza stagione, incentrata sul mondo degli Inferi e su chi ne prenderà il potere.

Ritroviamo tutti insieme, capeggiati da Sabrina, i ragazzi di Greendale appena cresciuti, intenti in una spedizione collettiva contro l'ignoto alla Stranger Things. In questo caso, però, la sfida creativa è troppo ardua, ricreare l'inferno non è questione di poco conto e né la scenografia scelta, né i costumi delle varie creature (diavoli & co), tanto meno la sceneggiatura reggono il livello delle precedenti stagioni. Per questo i primi due episodi rischiano di deludere nella loro grottesca rappresentazione dell'inferno come una sorta di Oz all'inverso (tra l'altro i ragazzi seguono il sentiero di sangue), ben poco credibile visivamente per un pubblico adulto. Più interessante ciò che accade, invece, nel mondo "reale", con la Congrega della Notte guidata dalle zie di Sabrina destinata a perdere colpi ed energia, malgrado le continue preghiere (femministe) a Lilith / Madam Satana. 

Dal terzo episodio il livello della stagione si risolleva, grazie all'espediente narrativo dell'epifania di un nuovo gruppo di personaggi. Sono apparentemente circensi, ma nel loro fantasmagorico luna park celano una serie di segreti e di identità multiple tutte da scoprire. Funzionano queste new entries che si scontreranno con Sabrina e gli altri personaggi conosciuti nelle stagioni precedenti. Funzionano le interpretazioni degli attori, da Michelle Gomez sempre nelle duplici vesti di Lilith e della professoressa Wardwell, fino a Lucy Davis alias Hilda Spellman che avrà più spazio anche per "trasformarsi".

Funzionano meno certe scelte di regia, tra cui la (poco comprensibile) insistenza sul genere musical per certe scene che stridono con il tono narrativo delle varie puntate: vediamo Sabrina cantare come cheerleader a scuola e come strega alla festa della luna di lepre, ma si tratta di momenti totalmente sconnessi e per nulla armonici con il resto, tanto da sembrare giustapposti goffamente come per strizzare l'occhio al target di teenager a cui la serie da sempre si rivolge.

Una stagione propriamente "infernale", questa terza, sempre curiosa e appassionante, ma meno competitiva a livello di sceneggiatura e regia delle precedenti.

La tensione sale nelle ultime due puntate, imperdibili e ben dirette, in cui si definiscono le sorti di tutti e si tirano le fila di una lotta letteralmente all'ultimo sangue tra streghe sataniche (sempre impeccabile Miranda Otto nei panni di Zelda Spellman) e pagani. Questi ultimi, oltre a minacciare le sorti dell'umanità intera, rischiano di far saltare, al contempo, anche il regno degli inferi. Sarà ancora una volta Sabrina - interpretata in maniera convincente sempre da Kiernan Shipka - a doverci pensare, insegnando a chi guarda che, affinché un mondo sia in equilibrio, tutti gli altri mondi devono esserlo. 

Episodi: 8 (60 min.)
Regia di Rob Seidenglanz, Maggie Kiley, Lee Toland Krieger, Craig William Macneill, Viet Nguyen, Rachel Talalay, Jeff Woolnough, Alex Garcia Lopez, Antonio Negret, Alex Pillai.

Una stagione che non ha paura di osare, che incuriosisce e non delude mai le aspettative

Recensione di Claudia Catalli

Cosa può succedere se affidi la tua anima al Signore Oscuro? Risponde all'inquietante quesito la seconda stagione di Le terrificanti avventure di Sabrina su Netflix. Coerente con quanto anticipato nell'episodio natalizio, il personaggio di Sabrina ha ormai intrapreso un percorso di cambiamento pressoché definitivo: con tanto di chioma platino e trucco ben marcato, la mezzosangue è ormai una strega a tutti gli effetti, frequenta con alterne fortune l'Accademia delle arti oscure, segue a distanza le vicende dei suoi amici mortali ed è sempre più attratta dall'affascinante stregone Nicholas Scratch. Ne succedono tante, in questa seconda serie dai primi episodi già si intuisce lo scatto di qualità a livello narrativo. Fatta eccezione per un discutibile episodio - scoprirete quale - alquanto statico, con una bizzarra cartomante intenta a predire il futuro di ogni personaggio, le restanti puntate brillano per scrittura, inventiva, ironia e colpi di scena, fino ad un climax narrativo che parte dalla sesta puntata e culmina nella stordente puntata finale.

Torture, cannibalismo, scene splatter, resurrezioni oscure, e ancora miracoli, angeli, demoni, tutto si mescola in questa nuova stagione che non ha mai paura di osare.

Interessante il discorso sul femminile che si continua a portare avanti dalla prima stagione, con Sabrina che questa volta sfida a viso aperto il maschile e sogna addirittura di diventare la prima sacerdotessa della Chiesa oscura. Non sa che il destino ha in serbo per lei molto, ma molto altro. Ritroveremo la perfida orditrice di complotti Lilith, nei nuovi panni di Preside della scuola, ritroviamo le deliziose zie streghe di Sabrina intente a organizzare le nozze con il sommo sacerdote Padre Blackwood e le relative conseguenze, e ritroviamo ovviamente tutti gli amici di Sabrina, magici e non. Ognuno alle prese con il proprio cammino di crescita e trasformazione, da Prudence intenta ad ottenere il cognome Blackwood fino a Susie che smania di entrare nella squadra di basket della scuola ed essere rispettata come un ragazzo - ma anche come ragazzo - dai compagni.

Molto forte e interessante, a questo proposito, il discorso sull'implosione dei generi: in questa serie contano solo le persone e le loro anime, dannate o meno che siano. Tutto il resto (maschile/femminile, umano/stregonesco, magico/terreno etc) passa inevitabilmente, e giustamente, in secondo piano.

Originale, fantasiosa e squisitamente sopra le righe, nonché infarcita di citazioni cinefile (da Il diavolo veste Prada ad American Beauty, passando per X-Men e Kill Bill) e di richiami politici (memorabile la tirata di Sabrina contro il manifesto di "xenofobia, intolleranza e isolazionismo" di Padre Blackwood) la serie firmata da Roberto Aguirre-Sacasa (showrunner di Riverdale, ma anche chief creative officer di Archie Comics) non delude mai le aspettative, tiene anzi avvinghiati al divano con tutta la curiosità di scoprire episodio per episodio come andrà a finire.

In sostanza: riuscirà Sabrina a riformare la Chiesa Oscura, come voleva suo padre? A resistere alle tentazioni e ai richiami insistenti del Signore Oscuro? A decidere tra l'infatuazione travolgente per Nicholas e l'amore impossibile con Harvey? A scegliere uno dei due mondi, umano o stregonesco, senza rimpianti? A - reggetevi forte - salvare l'umanità dall'Apocalisse? Per questo, e per molto altro ancora, ha senso vedere fino all'ultimo la serie che, dalla selvaggia festa dei Lupercali fino al classico ballo della scuola, dimostra di essere sì pensata per un pubblico giovanile, ma un pubblico al contempo esigente e meritevole di una storia capace di continuare a incantarlo. La terza stagione, stando alle ultime battute dell'ultima puntata, è dietro l'angolo: appuntamento agli Inferi con l'attrice Kiernan Shipka, sempre più brava.

Episodi: 10
Regia di Rob Seidenglanz, Maggie Kiley, Lee Toland Krieger, Craig William Macneill.

I mille volti di una strega

Overview di Ilaria Ravarino

Studentessa di liceo nella città di Greendale, la sedicenne Sabrina Spellman vive la quotidianità di una teenager come tante, divisa tra primi amori, amicizie di banco e piccole rivalità scolastiche. Solo che Sabrina non è una teenager come le altre: è una strega, o meglio un'apprendista strega, alle prese con poteri non ancora perfettamente controllabili. E tutto il mondo intorno a lei, fatta eccezione per l'ignaro fidanzatino Harvey Kinkle, appartiene al mondo dell'occulto: suo padre è uno stregone, le zie Hilda e Zelda sono streghe e anche il gatto nero di casa, Salem, non è propriamente un felino normale. Nata nel 1962 dalla penna del fumettista Dan Decarlo, su soggetto di George Gladir, la bionda Sabrina è stata uno dei personaggi di punta dei fumetti Archie Comics, prima di diventare, nel corso degli anni Novanta, un grande successo in tv.

Con il volto di Melissa Joan Hart, la sit-com Sabrina vita da Strega fu trasmessa dal 1998 al 2004, conquistando fan eccellenti (tra tutti Britney Spears) e dando vita a quattro serie di cartoni animati e un lungometraggio d'animazione. Poi, nel 2015, qualcosa è cambiato. E Sabrina non è stata più la stessa.

Decisa a conquistare il pubblico più smaliziato dei millennials, nel 2015 la Archie Comics ha imposto un rinnovamento - in alcuni casi un vero reboot - di tutte le sue saghe a fumetti. A curare la "nuova" Sabrina è stato chiamato Roberto Aguirre-Sacasa, incaricato di dare tinte più dark al look e all'universo della streghetta: più consapevole e matura, la Sabrina del nuovo millennio si muove in un mondo inquietante, esoterico, spesso fatale, fatto di rituali e pentacoli, filtri e feticci, in cui la magia è un'arma molto pericolosa, soprattutto se nelle mani sbagliate.

Proprio come era accaduto negli anni Sessanta, a un paio di anni dalla pubblicazione dei nuovi fumetti dalle pagine inchiostrate è nata una serie tv, Le terrificanti avventure di Sabrina. Il mood dark, perfettamente mutuato dal nuovo fumetto, gioca nella Sabrina di Netflix un ruolo fondamentale: spariscono le risate finte della sit-com anni Novanta, la scrittura è tesa, persino crudele, il sangue scorre e ricorre in puntate ricche di colpi di scena, aperte da una sequenza di titoli di testa in animazione potentissima e intrigante. E Sabrina? Resta una studentessa alle prese con problemi anche normali, certo, ma si scopre ribelle, combattiva, determinata. Più precisamente: una femminista contro il patriarcato (di Satana).

Ricco il cast schierato da Netflix, con Kiernan Shipka, la baby attrice di Mad Men (era la figlia di Don Draper) nel ruolo di Sabrina, Miranda Otto e Lucy Davis in quelli delle zie streghe Zelda e Hilda e Ross Lynch nei panni del fidanzato Harvey.

"Preferisco considerare questa Sabrina, più che un remake, un prodotto del tutto diverso dall'originale - ha chiarito Shipka - Ovviamente ci sono delle similitudini, ma limitate. La nuova serie è uno specchio del mondo in cui viviamo, e riflette dunque anche le conquiste ottenute dalle donne negli ultimi tempi. Credo che abbia le carte in regola per diventare un modello per le ragazze di oggi".

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