Polina

Film 2016 | Drammatico +13 112 min.

Titolo originalePolina, danser sa vie
Anno2016
GenereDrammatico
ProduzioneFrancia
Durata112 minuti
Regia diValérie Muller, Angelin Preljocaj
AttoriAnastasia Shevtsova, Aleksey Guskov, Juliette Binoche, Niels Schneider, Miglen Mirtchev Jeremie Belingard, Veronika Zhovnytska, Kseniya Kutepova, Sergio Díaz (III), Oriana Jimenez, Ambroise Divaret, Yana Maizel, Irina Vavilova, Léna Gousseva, Gennadiy Fomin, Elef Zack, Hans Peter Dahl, Valentin Patry, Jean-Charles Dumay, Virginie Caussin, Baptiste Coissieu, Pablo Legasa, Salim Aouachria, Lisa Le Meur, Théa Ratledge, Oxane Divaret, Florian Astraudo, Philippine Flahault, Larissa Wisniewski, Yurie Tsugawa, Victoria Pyptyuk, Lyna Khoudri, Adrian Tourn, François Karine, Emmanuel François, Loïc Gibout, Iris Preljocal, Liza Paturel, Franck Mignat, Laurent Bosch, Thomas Racine, Romain Clavier, Cathy Dubois (II), Martha Bella, Gwenaelle Deram, Marie Kovacs, Romain Thorel, Aliaksei Ishchanka, Jana Junker, Stéfanie Schaeker, Amy Roelens, Hans Dowit, Ben Philips (III), Neal Piron, Sofie Hoflack, Anne Marie Honggokoesoemo, Angelin Preljocaj, Rojin Aytac, Ben Van Den Bossche, Maxime Kempeneer, Fatimah Keshinro, Geneviève Lagravière, Frederika Del Nero, Malina van Leuven, Bruno Lenaers, Anny Minart, Carlos Fassaert, Lisa Van Den Broeck, S. Brito Breno, Vilen Babichev, Raouf Nadjarov, Levan Ehanov, Bakhtiyar Askarov, Samevei Mnazakanyan, Serguey Senyagin, Larissa Mazikova, Albina Ikonnikova, Alexandr Petrovsky, Alexey Shkiperov, Vladimir Burovsky, Anastasia Shiryaeva.
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +13
MYmonetro 2,77 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Valérie Muller, Angelin Preljocaj. Un film con Anastasia Shevtsova, Aleksey Guskov, Juliette Binoche, Niels Schneider, Miglen Mirtchev. Cast completo Titolo originale: Polina, danser sa vie. Genere Drammatico - Francia, 2016, durata 112 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 2,77 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento venerdì 9 dicembre 2016

Ispirato alla graphic novel di Bastien Vives, «il viaggio di Polina è tanto un'avventura fisica ed emotiva quanto un percorso di crescita artistica». Al Box Office Usa Polina ha incassato nelle prime 5 settimane di programmazione 158 mila dollari e 13,3 mila dollari nel primo weekend.

Consigliato sì!
2,77/5
MYMOVIES 2,50
CRITICA
PUBBLICO 3,04
CONSIGLIATO SÌ
L'omaggio di Muller e Preljocaj al lavoro dei ballerini offre allo spettatore uno sguardo su una materia inedita e un giro di danza che nasce dalla vita quotidiana.
Recensione di Marzia Gandolfi
mercoledì 7 dicembre 2016
Recensione di Marzia Gandolfi
mercoledì 7 dicembre 2016

Mosca, 1990. Polina, una giovane ballerina che i genitori sognano di vedere danzare sul palcoscenico del Bolshoi, cresce nella Russia post-sovietica e sotto lo sguardo severo del suo insegnante. Ma la disciplina di Bojinski e l’accademismo esasperato la convincono a proseguire la sua arte in Francia. Abbandonato il sogno di diventare étoile e decisa ad abitare il mondo libero della danza contemporanea, Polina si innamora di Adrien e trova in Liria Elsaj, coreografa talentuosa ed esigente, uno sguardo nuovo sulla danza. Ma qualcosa ancora non va. Una brutta ‘caduta’ e un tradimento la costringono a rivedere la sua relazione con la danza e a trovare finalmente la sua espressione.
Libero adattamento del romanzo grafico di Bastien Vivès, Polina, danser sa vie è un racconto di formazione di una giovane ballerina in cerca del suo posto nel mondo e sul palcoscenico. Non è il successo che insegue Polina ma la ricerca sofferta di uno stile, di una maniera personale di interpretare la disciplina a cui si è votata da bambina. Programmata, dai genitori e dal suo insegnante, per il Bolshoj, la protagonista procede verso il suo destino e il film inventa per lei un linguaggio espresso dal corpo, dalla danza, dallo sguardo. I dialoghi affinano e danno forma alle situazioni, come il décor o i movimenti musicali, ma la costruzione del personaggio, della sua personalità, del suo desiderio, dei suoi conflitti e della sua evoluzione passano per la danza, per la partitura coreografica degli attori, diretta dal regista, esaltata dai colori, la luce e un montaggio espressivo.
Ballerino, coreografo e fondatore del Ballet Preljocaj, Angelin Preljocaj aggiunge una freccia al suo arco e realizza un’opera che rende omaggio e merito ai ballerini e al loro lavoro quotidiano, alla danza e alla maniera in cui s’iscrive nel mondo. Il suo lavoro, risolutamente contemporaneo ma radicato nel classico, si riflette sul film, che cerca e dubita come Polina, offrendo allo spettatore uno sguardo su una materia inedita e un giro di danza che nasce dalla vita quotidiana. Perché Polina abdica la grande tradizione e si emancipa dal corsetto della danza classica inseguendo la vocazione di coreografa.
Polina, danser sa vie non è la storia di una danseuse divorata dal suo ruolo o dall’ambizione, niente ballerine anoressiche o rivalità dietro le quinte, nondimeno, eluso lo stereotipo dell’apologia del balletto accademico, Preljocaj ne infila un altro: il biasimo velenoso della classica contro l’esultanza liberatoria della danza contemporanea, strumento di emancipazione artistica per la giovane ballerina del Bolshoi vessata dal glaciale insegnante e cresciuta nei quartieri popolari moscoviti. Naturalmente è la straordinaria ed essenziale “Blanche-Neige” di Preljocaj a sorprendere e convertire Polina. A sparire sullo schermo invece è tutto il perturbante che fa brillare il disegno di Bastien Vivès, il tratto abbozzato, il minimalismo assoluto dell’espressione, la singolare difformità dei volti. Valérie Müller, sceneggiatrice, e Angelin Preljocaj preferiscono il romanzo adolescenziale e il lavoro agiografico, sprecando quella che avrebbe potuto essere una rilevante impresa di democratizzazione della danza contemporanea, così rara sullo schermo.

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