Anno | 2014 |
Genere | Commedia |
Produzione | Libano, Qatar |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Amin Dora |
Attori | Georges Khabbaz, Lara Rain, Emmanuel Khairallah, Camille Salameh, Rodrigue Sleiman Samir Youssef, Caroline Labaki, Giselle Boueiz, Christine Choueiri. |
Tag | Da vedere 2014 |
MYmonetro | 3,54 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 24 settembre 2014
Un padre trova una soluzione geniale e commovente per evitare che il figlio disabille venga emarginato.
CONSIGLIATO SÌ
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Si può nascere diversi. E essere amati. Si può nascere diversi ed essere dimenticati. O, peggio ancora, attaccati e isolati. In un villaggio della costiera libanese, Leba, amato docente di musica, sposa il suo amore di gioventù e, dopo due splendide bambine, festeggia l'arrivo dell'atteso maschietto. Il piccolo Ghadi però è diverso. Come il padre passa la maggior parte del tempo cantando alla finestra ma, diversamente dal padre, riesce soltanto ad emettere urla che i vicini non tollerano. Nel villaggio dicono che sia posseduto, dicono che sia un demone e firmano una petizione per allontanarlo. Così Leba sarà costretto ad escogitare un piano per tramutare il demone in un vero e proprio angelo inviato sulla terra.
È un percorso educativo di sensibilizzazione. Una cooperazione contro il bigottismo. Con suggestioni visive alla Kusturica, il regista Amin Dora ci guida in un universo di leggerezza in cui la sindrome di Down e le difficoltà di crescere un bimbo "diverso" vengono risolte con simpatia mediorientale. Dora ha costruito un mondo fatto di stereotipi e simboli, un villaggio archetipico in cui tutti sanno e tutti guardano. C'è il macellaio imbroglione, il poliziotto ladro e il barbiere tirchio. Potrebbe essere un film balcanico, in cui muovendosi tra credenze popolari si arriva a creare una storia originale, animata da personaggi esemplificativi. Una storia di purezza e innocenza che diventa esilarante quando gli escamotage di Leba prendono vita. L'omosessuale, lo scemo del villaggio e il ragazzo di colore emarginato si uniscono a lui e formano una squadra d'azione, una task-force di "diversi", che attraverso ali finte, luce al neon abbagliante e altoparlanti inscena l'apparizione angelica e mina il bigottismo insito nella popolazione.
In Ghadi non si scivola mai nel facile buonismo o nella lacrima compassionevole. Amin Dora predilige il divertimento come forma differente di compartecipazione al dramma e utilizza quel tocco di leggerezza mai nauseabonda. Ghadi è fondamentalmente una storia d'amore, l'Odissea ingegnosa di un padre che, per la salvezza della sua famiglia, inventa un'incredibile leggenda. Presentato nella sezione per ragazzi Alice Nella Città al Festival Internazionale del Film di Roma e scelto per rappresentare il Libano nella corsa all'Oscar come Miglior Film Straniero, Ghadi ha il grande pregio di guardare al genere umano con estrema ironia, attraverso una storia universale di speranza che non ha confini temporali e geografici.
Ghadi è un altro fortissimo, originale e intenso film che vede Libano e Qatar unite nella produzione. Presentata al film festival di Roma, nella sezione Alice nella città, la pellicola, per la regia di Amin Dora, narra la storia di Leba (Georges Khabbaz), un insegnante di musica che sposa Lara il suo amore di gioventù. Dopo aver avuto due splendide bambine, Yara e Sarah, [...] Vai alla recensione »