Il seminarista

Film 2014 | Drammatico 105 min.

Regia di Gabriele Cecconi. Un film con Filippo Massellucci, Andrea Pelagalli, Gianluigi Tosto, Giorgio De Giorgi, Francesco Tasselli. Cast completo Genere Drammatico - Italia, 2014, durata 105 minuti. - MYmonetro 2,96 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento mercoledì 18 marzo 2015

La vita di 12 seminaristi dall'entrata a scuola a 10 anni fino a diventare effettivi seminaristi diciassettenni, con la fase intermedia dei mezzani.

Il seminarista è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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Consigliato sì!
2,96/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO 2,91
CONSIGLIATO SÌ
Un film attento alla forma quanto ai contenuti in cui Cecconi mantiene uno sguardo affettuoso e nostalgico che riporta a una narrazione classica.
Recensione di Paola Casella
Recensione di Paola Casella

Guido Brizzi ha dieci anni quando entra, per scelta, in seminario. Non sa quanto la sua vita cambierà, rispetto a quella che conduce con la madre amorevolmente protettiva, ma sente forte la vocazione religiosa. Il seminarista segue la crescita di Guido da quel momento fino alle soglie dell'età adulta, raccontando le peculiarità del seminario: la mensa dove è obbligatorio mangiare anche il contorno, la camerata, gli scherzi con i compagni di corso, la rigidità del padre prefetto, le sfide a calcetto e biliardino, le collezioni di santini e figurine dei calciatori.
Colto a metà fra le prediche di chi invoca l'evangelizzazione degli infedeli e condanna l'"eresia comunista" e i racconti del prete che, in biblioteca, gli racconta la rivoluzione pacifica di Don Milani, Guido si accorge di non condividere tutti i precetti a lui impartiti, di preferire l'uomo alle regole, e di non capire la disparità di trattamento riservata ai suoi più cari amici in seminario: Sandro, il cardiopatico figlio dell'avvocato benefattore della Chiesa, e Pugliese, il povero meridionale figlio di padre ignoto che il prefetto chiama regolarmente "bastardo".
Quello di Guido è un percorso verso la consapevolezza e verso una scelta finale preannunciata dalla prima scena, l'unica, insieme all'ultima, a colori. Il resto del film è narrato in un bianco e nero dalle ombre profonde, con grande rigore compositivo e grandissima attenzione ai dettagli. Il seminarista è stato girato in poche settimane ma è evidentemente il film della vita di Gabriele Cecconi, docente di linguaggio cinematografico a Prato (dove è ambientata la storia, con tanto di deliziosi accenti toscani) che ha all'attivo innumerevoli corti e mediometraggi. Per il suo debutto al lungometraggio Cecconi ha dovuto attendere più di vent'anni, ma è evidente che non è rimasto con le mani in mano: Il seminarista è un lavoro di lima e di cesello attento alla forma quanto ai contenuti. Cecconi mantiene uno sguardo affettuoso e nostalgico pur senza risparmiare le critiche all'istituzione ecclesiastica e ricrea fedelmente (è il caso di dirlo) un'epoca e un'atmosfera perdute ma non dimenticate. Esatto anche nella direzione degli attori, Il seminarista riporta alla narrazione classica da libro Cuore senza che questo sia inteso in senso dispregiativo, e crea una parabola sull'ossessione della colpa e della rinuncia che ha reso obsolete certe istituzioni, giacché non è mai possibile "mettere il lucchetto ai pensieri".

Sei d'accordo con Paola Casella?
La moralità dell'istituzione vista con gli occhi di un ragazzo.

Italia, 1959. Guido, un bambino di dieci anni, varca il cancello di un Seminario, affascinato dal sogno di diventare sacerdote. Ben presto prende consapevolezza che essere un bravo seminarista significa piegarsi ad una educazione innaturale, ispirata a un modello ascetico di disprezzo del corpo, all'ossessione del peccato, alla repressione sessuofobica degli istinti e dei sentimenti. Guido si scontra con un inflessibile sistema gerarchico, che obbliga ad osservare rigidamente i regolamenti, obbedire ciecamente ai superiori e a non pensare con la propria testa, così come accade in ogni realtà in cui le esigenze del singolo individuo si scontrano con l'autoconservazione dell'istituzione. La pratica religiosa di tipo devozionale privilegia la ripetizione ossessiva di riti e preghiere, l'indottrinamento catechistico, mettendo in secondo piano la solidarietà verso i più deboli, che Guido considera invece il più importante dei comandamenti. Il protagonista condivide dai 10 ai 18 anni tutti i momenti, divertenti ma anche drammatici, della vita in comune con i suoi amici, finché una serie di imprevedibili vicende lo porterà a confrontarsi con una realtà molto diversa da quella immaginata, scoprendo come si arrivi anche a nascondere alcuni comportamenti immorali, pur di salvare il buon nome dell'istituzione.
Il film ha vinto il Gran Premio della Giuria "Emidio Greco" al Gallio Film Festival 2014 ed è stato selezionato nella categoria Lungometraggi all'Ariano Film Festival 2014.


IL SEMINARISTA disponibile in DVD o BluRay

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
martedì 22 luglio 2014
Gordiano

Il seminarista è un film d'autore in senso pieno, non solo perché il regista è autore di soggetto, sceneggiatura (con la collaborazione di Ugo Chiti) e montaggio, ma soprattutto perché la materia narrata è intensa, realistica, filologicamente corretta e storicamente ben documentata. Romanzo di formazione - ché di questo si tratta - di un prete mancato, racconto commosso di un'infanzia e di un'adolescenza [...] Vai alla recensione »

martedì 2 settembre 2014
angelo umana

  Film di ricordi ben ritenuti, scolpiti nella memoria data l’età in cui l’educazione in seminario si compie, tra i 10 e i 18 anni presumibilmente. Scolpiti così bene che il regista Gabriele Cecconi, sceneggiatore insieme con Ugo Chiti, sembra aver vissuto quell’età ed esperienza e ha scritto questo suo primo lungometraggio con un certo rigore storico, [...] Vai alla recensione »

mercoledì 23 aprile 2014
luisa bianchi

, il suo film mi è piaciuto molto. Ha saputo regalarci delle belle emozioni. E poi considerando gli scarsi mezzi, davvero un’ottima realizzazione. Conosco Gianluigi Tosto che è stato molto bravo, nella parte del professore, come pure alcuni dei ragazzi, in particolare Guido bambino, ma anche gli altri. Bella la figura difficile del padre spirituale.

Frasi
"Non dobbiamo permettere a nessuno di mettere il lucchetto ai nostri pensieri."
Una frase di (Emanuele Biagi)
dal film Il seminarista - a cura di Massimo Santini
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Alberto Pezzotta
Ciak

È la storia di una vocazione interrotta nell'Italia della Dolce vita, più vicina all'umanesimo sofferto di Gianni Da Campo (Pagine chiuse) che al grottesco di Marco Bellocchio, ma a suo modo ugualmente duro e impietoso nel mostrare le storture mentali cui si contrappongono le ragioni della carne. Impianto produttivo solido, attori ben diretti, lo zampino di Ugo Chiti in sceneggiatura: si spera che [...] Vai alla recensione »

Gabriele Spila
VivilCinema

È un piccolo seminario toscano degli anni '50 lo sfondo all'esordio nel lungometraggio di Gabriele Cecconi. Il suo è un delicato e poetico racconto di formazione che, partendo dai giorni nostri, ripercorre attraverso un lungo flashback la vicenda di Guido, oggi sacerdote realizzato il cui percorso di vita, però, nasconde anche rinunce e sofferenze. Siamo a Prato, nel 1959.

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