Medianeras - Innamorarsi a Buenos Aires

Film 2011 | Commedia sentimentale, 95 min.

Regia di Gustavo Taretto. Un film Da vedere 2011 con Pilar López de Ayala, Javier Drolas, Inés Efron, Carla Peterson, Rafael Ferro. Cast completo Titolo originale: Medianeras. Genere Commedia sentimentale, - Argentina, Spagna, Germania, 2011, durata 95 minuti. Uscita cinema giovedì 2 ottobre 2014 distribuito da Bolero Film. - MYmonetro 3,14 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento mercoledì 4 febbraio 2015

Un dramma di due vicini che si incrociano ma non si incontrano mai.

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Consigliato sì!
3,14/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 3,17
PUBBLICO 3,24
CONSIGLIATO SÌ
L'amore ai tempi di internet.
Recensione di Roberta Montella
Recensione di Roberta Montella

Come possono due persone vivere in case adiacenti eppure non accorgersi minimamente della presenza l'uno dell'altra?
Con la sua opera prima, l'esordiente Gustavo Taretto coglie le contraddizioni del mondo post-moderno contemporaneo con uno stile ironico e originale. Quella che, per alcune soluzioni visive, ha ricordato la commedia indie 500 giorni insieme, è una storia che parla di alienazione, di disagio e della disperata solitudine che interessa migliaia di persone, soprattutto in città popolose come la Buenos Aires del film.
La voce fuori campo di Martin e di Mariana serve a presentare, in modo schietto, le manie e le depressioni di cui sono affetti i due protagonisti. Entrambi accomunati da mille fobie, che spesso rasentano il ridicolo e provocano una risata di compassione nello spettatore.
Martin è un web designer. Internet gli ha cambiato la vita, nel senso che gliel'ha tolta completamente, poiché il ragazzo resta davanti al computer 24 ore al giorno: crea i suoi siti, gioca ai videogames, ordina il cibo, fa sesso virtualmente, compra oggetti per la casa. Esce di rado, ma scoppia dal desiderio di vivere davvero. Peccato che, ogni volta che ci prova, finisca per tornare indietro e rinchiudersi nel suo claustrofobico monolocale. Mariana è un architetto. Potenzialmente, perché non hai mai veramente progettato neanche un bagno. Si guadagna da vivere allestendo vetrine, finendo per sentirsi fredda e vuota come i manichini che veste.
Continuamente paragonata alla cultura dell'inquilino, che a Buenos Aires va per la maggiore, la vita di Martin e Mariana è totalmente vittima di un mondo dove ogni individuo è sempre connesso e, paradossalmente, sempre solo. I loro appartamenti, chiamati "scatole da scarpe", riflettono la prigionia fisica e mentale con cui ogni giorno devono fare i conti e che porta entrambi ad imboccare strade sbagliate, dalle quali finiscono per ritrovarsi sempre al punto di partenza. In quanto l'irregolarità etica ed estetica delle costruzioni viene praticata senza alcun piano predefinito, i due si ritrovano a pensare che una finestra (abusiva, ovviamente) sulla parete dell'edificio chiamata medianeras, (quella, per intenderci, che non è la posteriore né la principale, ma la parete cieca che lascia intravedere il vero decadimento nascosto in cui versano le costruzioni), possa donare loro quel raggio di luce di cui hanno tremendamente bisogno. Martin e Mariana si incrociano continuamente, vivendo in contemporanea incontri fortuiti e imbarazzanti. Ascoltano la stessa musica, piangono davanti ai classici di Woody Allen, soffrono degli stessi disturbi depressivi. Si trovano addirittura quasi l'uno accanto all'altra nell'episodio emblematico in cui un cane si suicida, lanciandosi da un terrazzo, probabilmente stanco e frustrato come tutti di vivere in pochi metri quadri e desideroso di libertà.
Taretto riesce a costruire la narrazione attraverso i sentimenti e le angosce provate dai protagonisti e direttamente connessi con il cemento urbano che li avvolge come in una trappola senza via d'uscita. I due ragazzi appaiono entrambi sensibili e perfettamente consapevoli della atmosfera claustrofobica che li soffoca. Però, Martin e Mariana vogliono trovare una soluzione a quel caos di grattacieli e volti sconosciuti. Nessuno dei due pensa ad una situazione diversa dal vivere in città, ma entrambi credono che davanti a mille possibilità una, almeno una, faccia per loro. La ricerca, sempre deludente, di un approccio diverso e genuino che possa dare un senso alla vita alienante, trova il suo sbocco in un finale romantico e liberatorio.
Taretto racconta l'amore ai nostri giorni senza giudicare, ma con uno sguardo che mostra qualcosa in più rispetto alla banalità delle apparenze. Con l'ironia di due personaggi che si rincorrono a perdifiato e alla fine aprono la finestra e lasciano entrare la luce, l'amore, che ancora oggi dà senso ad esistenze perdute.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
martedì 28 ottobre 2014
veritasxxx

Gustavo Taretto, alla sua prima prova registica e da sceneggiatore, sviluppa in formato esteso il soggetto di un cortometraggio da lui realizzato nel 2005 e ci racconta la storia di due solitudini in una Buenos Aires dalla crescita incontrollata e disordinata come le vite dei protagonisti. Lui programmatore web depresso e agorafobico (Javier Drolas, già visto nel corto originale), lei vetrinista [...] Vai alla recensione »

venerdì 13 febbraio 2015
stefano capasso

Martin e Mariana vivono a Buenos Aires in quei monolocali chiamati “scatola di scarpe”. Web designer lui, architetto (“che non ha mai progettato nulla”) lei vivono appieno le nevrosi e la solitudine dell’era moderna caratterizzata dalla crisi economica e dalla presenza massiccia di internet. Vivono in due edifici adiacenti, si incrociano più volte, dal vivo e in [...] Vai alla recensione »

lunedì 6 ottobre 2014
Flyanto

Film che racconta lo stanco trascinarsi delle giornate di due giovani, un uomo ed una donna, peraltro nevrotici, i quali vivono in solitudine dopo essere stati entrambi abbandonati sentimentalmente. Dopo tanto smarrimento essi riusciranno finalmente a reagire ed a trovare se stessi, pronti per una nuova storia d'amore. Quest'opera prima di Gustavo Taretto, a noi oggi finalmente e fortunatamente [...] Vai alla recensione »

martedì 9 febbraio 2016
Andrea Alesci

Siamo tutti in cerca di un ordine. Di un’architettura che renda sopportabili le nostre oscurità, antidoto al caos urbano di città sregolate come Buenos Aires. Di una “città dell’aria buona” che in realtà opprime chi ci abita, stritolandone le più deboli cellule nel suo accumulo caotico di edifici l’uno accanto all’altro.

martedì 9 febbraio 2016
Andrea Alesci

Siamo tutti in cerca di un ordine. Di un’architettura che renda sopportabili le nostre oscurità, antidoto al caos urbano di città sregolate come Buenos Aires. Di una “città dell’aria buona” che in realtà opprime chi ci abita, stritolandone le più deboli cellule nel suo accumulo caotico di edifici l’uno accanto all’altro.

domenica 5 ottobre 2014
Maurizio.Meres

Interessantissimo film dove i pensieri e i sogni di due giovani non giovanissimi rispecchia lo stato sociale ,il disagio nella difficoltà di comunicazione ,la speranza di una vita migliore è la voglia di amare ,in una confusa e distratta Buenos Aires,bellissime le scene iniziali dove lo spettatore viene catapultato in un tour della città da farlo sembrare una lezione di urbanistica,mi [...] Vai alla recensione »

mercoledì 29 ottobre 2014
astromelia

scenografia molto belle,sopratutto il tour della città,nella sua semplicità un film che insegna,storie dei nostri giorni tra difficoltà oggettive e soggettive,il racconto è essenziale ma vero,ottimo cast,finalmente qualcosa di diverso dalle solite commedie,un bravo al regista...

sabato 4 ottobre 2014
Melvin II

 Il biglietto d’acquistare per “Medianeras, innamorarsi a Buenos Aires” è: Sempre “Medianeras, innamorarsi a Buenos Aires” è un film del 2011 scritto e diretto da Gustavo Taretto con: Javier Drolas e Pilar López de Ayala. Molto spesso si è soli in mezzo alla folla. Le grandi metropoli offrono tanto, ma nello stesso tolgono la possibilit& [...] Vai alla recensione »

sabato 4 ottobre 2014
vanessa zarastro

Il film, opera prima di Gustavo Taretto, apre con una garbata mini-lezione di architettura e una carrellata di diapositive di Baires che dimostrano la sua notevole sensibilità. Contrapposizioni di edifici alti e bassi, giustapposizione di stili, commistione di linguaggi e perfino copie di edifici nord-americani o europei, tutti rappresentati con le loro “rughe”: i segni del tempo, [...] Vai alla recensione »

mercoledì 20 maggio 2015
no_data

Un bel film, piacevole da vedere e realistico: mette in evidenza la solitudine dei giovani nelle grandi città. Consigliata la visione.

mercoledì 18 febbraio 2015
Liuk

Cittá triste, personaggi tristi, dialoghi tristi. Una pellicola che trasuda depressione da tutti i pori. Ma si salva nel finale.. Un secondo di felicitá e di positivitá. Meno male!

martedì 14 ottobre 2014
francesca50

La mancanza di dialoghi rende il film noioso. Mi sono addormentata o quasi. Non dico altro...

Frasi
"Anch'io faccio parte di un tutto!"
Mariana (Pilar López de Ayala)
dal film Medianeras - Innamorarsi a Buenos Aires
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Roberto Nepoti
La Repubblica

Dovrebbe piacere soprattutto a un pubblico di venti-trentenni Medianeras, primo lungometraggio dell'argentino Gustavo Taretto a suo tempo ospite di vari festival importanti, da Berlino a Karlovy-Vary. Anche tra i registi c'è chi acquista le idee già pronte al supermercato e chi se le confeziona da sé, artigianalmente; attività più faticosa, ma spesso più redditizia.

Massimo Bertarelli
Il Giornale

Un film argentino reduce dal Festival di Berlino 2011. Ovvero un'occasione per restare a casa. Sbagliatissimo. La commedia dell'esordiente Gustavo Taretto è un piccolo gioiello di romanticheria e umorismo. Con una fotografia da restare abnagliati. È la storia di due giovani nevrotici (web designer lui, vetrinista lei) che abitano nella stessa via di un'incredibile Buenos Aires e cercano con tutto il [...] Vai alla recensione »

Francesco Alò
Il Messaggero

Due cuori (solitari) e una città. Lui progetta siti web, ergo vive incollato al pc. Lei sarebbe architetto ma fa la vetrinista. Vivono vicini ma non si conoscono. Si sfiorano ma non si vedono. Intorno a loro Buenos Aires, caotica e affascinante, immensa e indifferente. Dunque i cuori soffrono, la città cresce, e con la città quella vita virtuale, cioè sempre meno vita, che è la ragnatela in cui si [...] Vai alla recensione »

NEWS
VIDEO
martedì 9 settembre 2014
 

Martin è fobico, benché sia in via di guarigione. Poco alla volta, prova ad uscire dall'isolamento del suo monolocale e soprattutto dalla sua realtà virtuale. È un web designer. Mariana è appena uscita da una lunga storia d'amore.

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